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La coprolalìa (dal greco κόπρος (cópros), sterco, escrementi e -λαλία (lalìa), cicaleccio, chiacchiera) è un comportamento compulsivo patologico che provoca, nell'individuo che ne è affetto, la necessità impellente ed esplosiva di pronunciare parole o frasi dal contenuto osceno e/o volgare.
La coprolalia è tipicamente associata alla sindrome di Tourette, della quale è la comorbilità più caratteristica seppur non comune: solo il 10-20% della popolazione tourettica ne soffre.[senza fonte]
Si definisce invece "coproprassia" la manifestazione di gesti scurrili, mentre "coprografia" lo scrivere o disegnare contenuti osceni.
La coprolalia colpisce maggiormente la fascia adolescenziale mentre la sua incidenza tende a decrescere con l'aumentare della età[1].
Le origini di tale disturbo possono derivare sia da turba psichica sia da fattori ambientali in grado di favorirla, come ad esempio la sindrome di Tourette, la quale porta la persona affetta da questo disturbo neurologico, oltre ad avere dei tic, a utilizzare questo tipo di linguaggio. Nonostante le apparenze, questo sintomo non è frutto di una scelta consapevole e volontaria, ma si manifesta nell'ambito di un irrefrenabile rito di natura compulsiva.
I termini usati dal coprolalico spesso riguardano la sessualità e l'ambito degli "slogan" razzisti. La coprolalia viene indotta, talvolta da qualche parola che il soggetto ascolta durante i dialoghi e le comunicazioni che effettua con i suoi interlocutori o che riceve dall'ambiente circostante e che viene ripetuta più volte in associazione a una volgarità.
Non necessariamente i contenuti espressi nelle frasi volgari riflettono il reale pensiero del soggetto.
La coprolalia non va confusa con le manifestazioni di volgarità e di oscenità usate nel linguaggio comune, in quanto i "tic" vocali non sembrano aver alcun riferimento con il contesto sociale ed emozionale del malato, ma spesso vengono emessi con toni, timbri e cadenze persino diversi rispetto al normale flusso verbale.
Per quanto riguarda la terapia utilizzata per curare i malati di coprolalia, viene preferita una cura farmacologica; alcuni pazienti vengono sottoposti a iniezioni di tossina botulinica eseguite vicino alle corde vocali, con l'intento di aiutare a controllare sia il volume degli sfoghi coprolalici sia l'intensità dei "tic", grazie all'effetto paralizzante della sostanza.[2][3][4]
Un'altra cura è quella del condizionamento classico, scoperto da Pavlov.
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