Questa voce o sezione sull'argomento organizzazioni non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
|
Codacons | |
---|---|
Fondazione | 1986 |
Sede centrale | Roma |
Presidente | Carlo Rienzi |
Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, comunemente conosciuto come Codacons è un'associazione senza fini di lucro,[1] nata nel 1986 in difesa dei consumatori e dell'ambiente, quale erede di precedenti campagne risalenti alla cosiddetta "guerra alla SIP" del 1976.
Il presidente nazionale è Carlo Rienzi.
Il Codacons fa parte del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (CNCU), nonché di numerose commissioni consultive della Pubblica Amministrazione[2].
Il Codacons opera con l'esclusiva finalità di tutelare, con ogni mezzo legittimo (e in particolar modo attraverso lo strumento giudiziario), i diritti e gli interessi di consumatori e utenti.[3]
Il Codacons ha una propria organizzazione, anche di associati individuali, articolata in varie sedi sparse su tutto il territorio nazionale. In particolare, è strutturato in un’organizzazione centrale, con un Collegio di presidenza e un segretario generale, e in sezioni regionali, che sono dotate di autonomia organizzativa e hanno un proprio presidente regionale. Il Presidente regionale rappresenta l'associazione congiuntamente e disgiuntamente al presidente, ai vicepresidenti e al segretario generale.
Gli altri principali strumenti operativi del Codacons, finalizzati anche al collegamento con altri Stati, sono un Centro studi sul territorio, un Centro per l'immagine pubblica, una serie di osservatori (tra cui l'Osservatorio sui servizi pubblici e il Copalcons - Osservatorio sulle pubblicità alimentari) e un ufficio legale.[senza fonte]
L'associazione per Statuto persegue la tutela, in particolare con il ricorso allo strumento giudiziario, "dei diritti e degli interessi di consumatori ed utenti, …nei confronti dei soggetti pubblici e privati produttori e/o erogatori di beni e servizi… L’Associazione, inoltre, tutela i diritti e gli interessi individuali e collettivi dei consumatori e degli utenti, nei confronti di qualsiasi soggetto, promuovendo azioni giudiziarie o intervenendo in giudizi civili e penali, attraverso la costituzione di parte civile per il risarcimento del danno derivante dalla lesione di interessi collettivi concernenti le finalità perseguite dall'Associazione" (art. 2 Statuto Codacons).
L'associazione tutela "il diritto alla trasparenza, alla corretta gestione e al buon andamento delle pubbliche amministrazioni…" nonché "i consumatori gli utenti contribuenti ed i risparmiatori da ogni forma di frode e di reati che offendono, oltre agli interessi che persegue, anche: la salute; l'istruzione; l'ambiente; gli animali; i beni storico archeologici e paesaggistici; il buon andamento dei mercati mobiliari, immobiliari e finanziari; il buon andamento servizi pubblici essenziali; il buon andamento della Pubblica Amministrazione; l'incolumità pubblica; la fede pubblica; l'economia pubblica, l'industria ed il commercio" (art. 2 Statuto Codacons).
Nello svolgimento della propria attività anche tramite l'utilizzo dello strumento giudiziario, il ruolo del Codacons è stato più volte riconosciuto dalla giurisprudenza, che ha affermato la finalità di Ente para-pubblicistico dell'associazione, a cui è affidata la tutela degli "interessi collettivi dei consumatori", e il compito di agire a tutela "dell'interesse generale e comune ad un'intera categoria di utenti o consumatori" (Consiglio di Stato, Ad. Plen. n. 1/2007, Cass. sentenza n. 17351/2011). Nel 2012 il Consiglio di Stato ha altresì asserito di non disconoscere "il ruolo che le associazioni dei consumatori e degli utenti dei servizi pubblici ha assunto nell'ordinamento, e il contributo che la loro azione arreca alla realizzazione dei valori accolti nella Costituzione …" (Ad. Plen. n. 7/2012).[senza fonte]
Il Codacons ha criticato alcune invenzioni tecnologiche: gli smartphone, il 5G, le auto a guida autonoma, presunte scie chimiche e gli occhiali 3D[4].
Il presidente del Codacons friulano aderì all’associazione Alcor a favore delle ibernazioni[5].
Nel 2014 presentò un esposto sul vaccino esavalente a cui rispose l'ISS[6].
Il 5 dicembre 2017 il Ministero della salute ha querelato l'associazione per procurato allarme a seguito della presentazione di un esposto per "omicidio colposo, commercio e somministrazione di medicinali guasti" con riferimento a presunte "morti sospette" che sarebbero legate alla somministrazione di vaccini. L’ultimo esposto fa riferimento a un lavoro molto controverso nel quale si parla di “contaminazione da micro e nanoparticelle dei vaccini” distribuiti dal Servizio sanitario nazionale.[7] Nell'esposto si faceva riferimento a pubblicazioni (a firma dei coniugi Antonietta Gatti e Stefano Montanari), già ampiamente screditate in passato,[8][9] in cui si sosteneva una presunta contaminazione dovuta a nanoparticelle.[7]
Il Codacons, dichiarandosi contrario alle vaccinazioni pediatriche, ha scatenato polemiche per alcune vicende controverse legate al mondo "no vax"[10][11]. Nel 2017 rese disponibile online un modulo per i genitori che desideravano provare a rinviare le vaccinazioni obbligatorie dei propri figli facendo appello alla necessità di svolgere gli inesistenti "test prevaccinali" prima di sottoporre i bambini alle iniezioni[12]. Nel 2018 il giornalista di Piazza Pulita (La7) Andrea Casadio venne denunciato dal Codacons all’Ordine dei giornalisti del Lazio per aver fatto "domande provocatorie" a un convegno antivaccinista durante una puntata[13]. Il Codacons attirò critiche per la difesa di Gabriella Lesmo, Roberto Gava e Dario Miedico, medici radiati per le loro posizioni critiche nei confronti dei vaccini[14][15].
Altre critiche furono mosse per la proiezione da parte del Codacons del documentario "Vaxxed" presso il Quirinetta di Roma, che sostiene erroneamente la relazione tra vaccini e autismo[16] e per aver contestato a Piero Grasso di non aver proiettato il film in Senato. Inoltre depositò il documentario alla Procura di Torino e all'Autorità anticorruzione per opporsi all'obbligo vaccinale e ai vaccini esavalenti[17]. Presentò anche un ricorso contro l'obbligo vaccinale ma il Tar del Lazio lo respinse[18].
Nel settembre 2020 il Codacons ha querelato per blasfemia un fotomontaggio di Chiara Ferragni su un ritratto della Madonna, suscitando clamore e indignazione.[19]
Il Codacons ha inoltre polemizzato con Francesco Totti, Cristiano Ronaldo, Corto Maltese (personaggio dei fumetti) e il programma TV Grande Fratello Vip[20] per alcuni comportamenti tenuti da essi.
Sull’utilizzo dei fondi per il contrasto dell’emergenza COVID-19, la Regione Liguria è stata denunciata dal Codacons alla Corte dei Conti regionale e all’autorità anticorruzione[21].
L'articolo Codacons in Wikipedia italiana ha preso i seguenti posti nella classifica di popolarità locale:
Il contenuto presentato dell'articolo di Wikipedia è stato estratto 2021-07-20 sulla base di https://it.wikipedia.org/?curid=2129059