Cecilia Dazzi

Cecilia Dazzi (Roma, 17 ottobre 1969) è un'attrice e paroliera italiana.

Biografia

Ha recitato nei film La famiglia, Matrimoni, Caruso, zero in condotta, Emma sono io, Wimbledon, Il caimano e Il rito, nelle serie televisive I ragazzi del muretto, La squadra e Amiche mie e in diversi cortometraggi.

Inizia a recitare quattordicenne nella miniserie televisiva Ophira diretta dal padre, il cineasta e produttore Tommaso Dazzi, ma il debutto vero e proprio è nel 1987 in La famiglia di Ettore Scola, ricoprendo il ruolo da giovane del personaggio interpretato da Stefania Sandrelli: durante le riprese del film incontra Ricky Tognazzi, che la dirigerà in Fernanda (1987), uno dei sei episodi della serie televisiva Piazza Navona.

Nel 1989 si trasferisce a New York dove studia recitazione all'HB Studio con Herbert Berghof: tornata in Italia diventa poi assistente di Carmelo Bene.

Raggiunge la notorietà in Italia con le prime due stagioni della serie I ragazzi del muretto; da quel momento si aprono per lei le porte del cinema del teatro e della fiction televisiva. Debora, il personaggio interpretato nella serie, nella seconda stagione riesce a diventare attrice grazie ad un provino per la pubblicità di un gelato: curiosamente, dal 2003 al 2005, Cecilia sarà testimonial del gelato Carte D'Or negli spot girati da Paolo Genovese e Luca Miniero.

È successivamente impegnata con Miracolo italiano (1994) di Enrico Oldoini, che la richiamerà due anni più tardi per la fiction Dio vede e provvede; sempre nel 1994 recita nella sua prima produzione internazionale per il ciclo per la televisione Storie della Bibbia: è Bilhah in Giacobbe di Peter Hall. Passa poi ai cortometraggi: Cecilia Calvi la dirige in Mirko e Caterina (1995) accanto a Valerio Mastandrea, che poi ritroverà in Un inverno freddo freddo (1996) di Roberto Cimpanelli e La classe non è acqua (1996) sempre di Cecilia Calvi.

Il rapporto con la musica è parte della sua carriera artistica: nel 1997 firma infatti le parole di Capelli, brano con cui Niccolò Fabi vince il premio della critica per la categoria ‘Nuove proposte’ al Festival di Sanremo e Lasciarsi un giorno a Roma, dall'album Niccolò Fabi del 1998, con cui il cantante si classificherà ottavo al Festival di Sanremo dello stesso anno. Cecilia collaborerà anche con il compositore e autore Fulvio Binetti firmando alcuni testi dell'album di esordio di Micol Barsanti La chiave del sole, prodotto da Jovanotti. Assieme ad Emiliano Duncan scrive il testo di Farei di tutto per Giorgia, contenuto nell'album Spirito libero - Viaggi di voce 1992-2008.

Spesso ospite al Maurizio Costanzo Show, in quegli anni arriva per lei il riconoscimento della critica: per il ruolo di Sandra in Matrimoni (1998) di Cristina Comencini raccoglie la nomination ai Nastri d'argento 1999 e vince il David di Donatello 1999 come miglior attrice non protagonista.

Entra nel cast delle prime due stagioni della serie televisiva La squadra (2000-2001), tornando poi al cinema prima con Caruso, zero in condotta (2001) e poi con Emma sono io (2002): nel primo film è diretta da Francesco Nuti; nel secondo, diretta da Francesco Falaschi al fianco di Marco Giallini e Pierfrancesco Favino, interpreta Emma, una ragazza dalla doppia personalità in una commedia romantica che le vale il Premio Flaiano e il Premio Gallio come attrice protagonista.

Nel 2003 il regista britannico Richard Loncraine la dirige in La mia casa in Umbria, film HBO con Maggie Smith e Chris Cooper. Loncraine la fa apparire anche nella commedia sportiva ambientata nel mondo del tennis Wimbledon (2004), con Paul Bettany e Kirsten Dunst.

Due anni dopo viene scelta da Nanni Moretti per il ruolo di Luisa – compagna del personaggio di Jasmine Trinca – nel controverso successo Il caimano (2006) e nello stesso anno riceve una menzione speciale ai Nastri d’Argento[1] come miglior interprete femminile per il cortometraggio di Stefano Chiodini Sotto le foglie, nuovamente in coppia con Valerio Mastandrea.

Ha condotto per due stagioni il programma La valigia dei sogni (2007) su LA7 in coppia con Sabrina Impacciatore. Nello stesso anno Voce del verbo amore di Andrea Manni la mette al centro del tira e molla tra Giorgio Pasotti e Stefania Rocca; e ancora viene chiamata per il film britannico Uragano (2007) con Robert Carlyle e Jessalyn Gilsig, che arriverà in Italia come miniserie in un'unica puntata su Rai 1.

Nel 2008 rientra nel cast de La squadra per l'ottava stagione e gira la miniserie TV in dodici puntate Amiche mie insieme a Margherita Buy, Luisa Ranieri ed Elena Sofia Ricci. Torna al cinema poi il sodalizio con Federico Moccia con Scusa ma ti chiamo amore (2008) e continua nel sequel Scusa ma ti voglio sposare (2010).

Nel 2011 compare infatti in Il rito girato a Roma dallo svedese Mikael Håfström con Anthony Hopkins. Lavora di nuovo con Nanni Moretti in Habemus Papam (2011). Dal 2011 al 2015 si divide tra radio – a Radio2 conducendo il programma radiofonico sul cinema Nessuno è perfetto, e cinema con Bianca come il latte, rossa come il sangue di Giacomo Campiotti. Torna in televisione con un ruolo di rilievo nella seconda stagione di Una pallottola nel cuore (2016) e con la serie TV La porta rossa (2017) in onda su Rai 2.

Ha brevettato e realizzato in collaborazione con Enrico Alboni, un particolare cuscino adatto a donne con il seno voluminoso o affette da mastopatia[2].

Filmografia

Cinema

Televisione

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore David di Donatello per la migliore attrice non protagonista Successore
Nicoletta Braschi
per Ovosodo
1999
per Matrimoni
Marina Massironi
per Pane e tulipani
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Informazione

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