Carlo Cottarelli | |
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Cottarelli al Palazzo del Quirinale nel 2018 | |
Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica | |
Durata mandato | 23 ottobre 2013 – 30 ottobre 2014 |
Capo del governo | Enrico Letta Matteo Renzi |
Direttore del dipartimento Affari fiscali del Fondo Monetario Internazionale | |
Durata mandato | 6 novembre 2008 – 23 ottobre 2013 |
Dati generali | |
Partito politico | +Europa (dal 2022) In precedenza: Indipendente (fino al 2022) |
Titolo di studio | Laurea in Scienze Economiche e Bancarie |
Università | Università degli Studi di Siena London School of Economics |
Professione | Docente universitario, editorialista |
Carlo Cottarelli (Cremona, 18 agosto 1954[1]) è un economista e editorialista italiano ed ex direttore del dipartimento Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale (FMI).[2]
Il 28 maggio 2018 è stato nominato Presidente del Consiglio incaricato dal Presidente Sergio Mattarella, per guidare un governo ad interim che avrebbe portato l'Italia verso nuove elezioni. Tuttavia, dopo pochi giorni, il Movimento 5 Stelle e la Lega raggiunsero un accordo e si formò un nuovo governo, guidato da Giuseppe Conte.[3].
È nato a Cremona nel 1954. Laureato in Scienze Economiche e Bancarie presso l'Università di Siena, ha conseguito il master in Economia presso la London School of Economics.[4] Ha lavorato nel servizio studi della Banca d'Italia (1981-1987), Dipartimento monetario e settore finanziario, e dell'Eni (1987-1988).[4]
Dal settembre 1988 lavora per il Fondo monetario internazionale[4] nell'ambito del quale ha fatto parte di diversi dipartimenti: il Dipartimento europeo, del quale è stato vicepresidente; il Dipartimento monetario e dei capitali; il Dipartimento Strategia, Politica e Revisione, del quale è anche stato vicepresidente, occupandosi tra l'altro di riforma della sorveglianza; il Dipartimento Affari Fiscali.[5] Nel 2001 è stato senior advisor nel Dipartimento Europeo come responsabile per la supervisione della attività del FMI in una decina di Paesi, ed è capo della delegazione del FMI per l'Italia e per il Regno Unito. In passato è stato capo delle delegazioni del FMI per diversi Paesi europei tra i quali l'Ungheria e la Turchia.[4]
Dal novembre 2008 all'ottobre 2013 ha assunto l'incarico di direttore del Dipartimento Affari Fiscali del FMI.[5] Inoltre è stato responsabile per lo sviluppo e la pubblicazione di Fiscal Monitor, una delle tre riviste del FMI.[5] Ha scritto diversi saggi sulle politiche e le istituzioni fiscali e monetarie, libri sull'inflazione, sulla politica monetaria e sui tassi di conversione. [[File:Napolitano, Cottarelli, Padoan 2010.jpg|left|thumb|Carlo Cottarelli con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il ministro dell'Economia e delle Finanze Giulio Tremonti e Pier Carlo Padoan il 17 giugno 2010 Dal 30 ottobre 2017 è direttore dell'Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell'Università Cattolica di Milano.[6] Dal settembre 2017 è visiting professor presso l'Università Bocconi di Milano, dove tiene un corso di Fiscal Macroeconomics.[7][8] Il 1º novembre 2014, su nomina del Governo Renzi, è diventato direttore esecutivo nel Board del Fondo Monetario Internazionale.
Nel novembre 2013 è stato nominato dal Governo Letta commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica.[9][10][11][12] L'attività del commissario straordinario riguarda le spese delle pubbliche amministrazioni, degli enti pubblici, nonché della società controllate direttamente o indirettamente da amministrazioni pubbliche che non emettono strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati.[13] In seguito alla sua nomina presso il FMI, il 30 ottobre 2014 ha lasciato l'incarico di commissario alla revisione della spesa. In un'intervista rilasciata poco prima del termine dell'incarico ha parlato della difficoltà a relazionarsi, prima ancora che con il sistema politico, con quello burocratico, a suo dire chiuso ed estremamente impermeabile a ogni azione finalizzata a modernizzarne l'attività.[14]
In seguito al tentativo fallito da parte di M5S e Lega di formare un governo dopo le elezioni politiche del 4 marzo e alla remissione dell'incarico da parte di Giuseppe Conte,[15] il 28 maggio 2018 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella convoca Cottarelli e gli conferisce l'incarico di presidente del Consiglio dei ministri, accettato con riserva, per la formazione di un governo tecnico provvisorio che avesse potuto guidare il Paese fino a nuove elezioni.[16] Tuttavia, il 31 maggio Cottarelli rinuncia a sua volta "essendosi nuovamente create le condizioni per un governo politico", spianando così la strada per la nascita del Governo Conte I.[17][18]
Dal 23 settembre del 2018 è ospite fisso nel programma di Fabio Fazio su Rai 1, Che tempo che fa,[19] e collabora come editorialista con i quotidiani La Stampa e la Repubblica.
È membro del consiglio esecutivo del Fondo Monetario Internazionale.
Fa parte della Fondazione Italia USA.[20]
Dal marzo 2021 presiede Programma per l’Italia, un comitato scientifico che formalizzerà proposte di matrice liberale per un nuovo programma di governo; tra i promotori ci sono Azione di Carlo Calenda, +Europa, il Partito Repubblicano Italiano e Alleanza Liberaldemocratica per l’Italia.[21]
Tifoso dell'Inter, dal 2018 è presidente di Interspac, un progetto di azionariato popolare in favore del club milanese.[22]
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana | |
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica» — 2 dicembre 2020[23] |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 164811453 · ISNI (EN) 0000 0001 2197 7580 · SBN CFIV095102 · LCCN (EN) n90609163 · GND (DE) 170189430 · BNF (FR) cb12979902s (data) · J9U (EN, HE) 987007459317705171 · NSK (HR) 000194538 · WorldCat Identities (EN) lccn-n90609163 |
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