Carlo Calenda (Roma, 9 aprile 1973) è un dirigente d'azienda e politico italiano, leader di Azione.
Viceministro dello sviluppo economico nei governi Letta e Renzi, è stato rappresentante permanente dell'Italia presso l'Unione europea nel 2016 ed in seguito ministro dello sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni.
Figlio del giornalista e scrittore Fabio Calenda e della regista Cristina Comencini[1], è fratello della sceneggiatrice Giulia Calenda e nipote di Paola e Francesca Comencini e dell'ambasciatore Carlo Calenda. Suo prozio paterno era Felice Ippolito, padre del nucleare in Italia. Nel 1984, all'età di 11 anni, lavora nello sceneggiato televisivo Cuore, diretto dal nonno Luigi Comencini[1], dove interpreta lo scolaro protagonista Enrico Bottini, nell'unico suo ruolo come attore bambino.
Cresciuto a Roma nel rione Prati, Carlo Calenda frequenta il liceo classico Mamiani.[2] A 18 anni, durante gli studi, inizia a lavorare, vendendo fondi di investimento e polizze porta a porta, come consulente finanziario di Sanpaolo Invest.[3] Laureatosi in giurisprudenza all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza"[4][5] comincia a lavorare per società finanziarie prima di approdare, nel 1998, alla Ferrari sotto la presidenza di Luca Cordero di Montezemolo, dove assume i ruoli di responsabile gestione relazioni con i clienti e con le istituzioni finanziarie,[1] e poi a Sky dove è responsabile marketing[6].
In Confindustria viene nominato assistente del presidente[7] e poi direttore dell'area strategica e affari internazionali durante la presidenza di Luca Cordero di Montezemolo, dal 2004 al 2008[6][8]. Successivamente è direttore generale di Interporto Campano[9] e presidente di Interporto Servizi Cargo[6].
Coordinatore politico dell'associazione Italia Futura[10], fondata da Luca Cordero di Montezemolo, nel 2013 è candidato alle elezioni politiche nella lista di Scelta Civica nella circoscrizione Lazio 1 della Camera[11], ma non viene eletto.
Il 2 maggio 2013 viene nominato viceministro dello sviluppo economico nel governo Letta[12], e viene confermato in tale incarico nel governo Renzi[13], con delega al commercio estero. Come viceministro ha condotto numerose delegazioni di imprenditori italiani all'estero[7].
Il 5 febbraio 2015 lascia Scelta Civica e comunica la sua intenzione di iscriversi al Partito Democratico. Tale annuncio non ha però avuto seguito[14].
Il 20 gennaio 2016 è nominato dal governo Renzi come Rappresentante permanente dell'Italia presso l'Unione europea[15], incarico che ha assunto il 21 marzo[16]. La scelta inconsueta di nominare un politico in una posizione normalmente riservata ai diplomatici di carriera ha sollevato proteste da parte dei membri del corpo diplomatico italiano[17]. Il governo ha difeso la decisione come parte delle proprie prerogative, per quanto eccezionale e riservata a situazioni molto particolari[18].
Dopo soli due mesi, il 10 maggio 2016 torna al MISE come Ministro, subentrando all'interim che Matteo Renzi aveva assunto a seguito delle dimissioni di Federica Guidi, coinvolta nello scandalo delle intercettazioni telefoniche del fidanzato[19]. È stato poi riconfermato nello stesso incarico nel Governo Gentiloni.[20] Nell'ambito del suo incarico di ministro ha promosso ed attuato per la prima volta in Italia un piano strategico di sviluppo industriale chiamato "Impresa 4.0" [21] basato sulle dinamiche della cosiddetta Industria 4.0.
Il 6 marzo 2018 annuncia la sua adesione al Partito Democratico[22]. Nel gennaio 2019 lancia "Siamo Europei", un progetto per costruire una lista europeista e riformista unitaria in alternativa al blocco sovranista composto dalla Lega e Fratelli d'Italia in vista delle elezioni europee di maggio 2019.
Il 19 marzo ufficializza la propria candidatura da capolista della circoscrizione nord-orientale e il 30 marzo "Siamo Europei" presenta il simbolo della lista in comune con il PD, guidato dal presidente del Lazio e neo segretario del PD Nicola Zingaretti.[23] Il 26 maggio 2019, alle elezioni europee, è eletto europarlamentare con 275.161 preferenze nella circoscrizione nord-orientale nella lista unitaria PD - Siamo Europei, arrivando primo fra i candidati della lista per numero di preferenze nella suddetta circoscrizione e risultando il candidato del Partito Democratico più votato in Italia.[24]
Azione | |
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Leader | Carlo Calenda |
Stato | ![]() |
Sede | Via Poli 3, Roma |
Abbreviazione | A |
Fondazione | 21 novembre 2019 |
Ideologia | Liberalismo sociale[25] Socialismo liberale[26] Popolarismo[27] Riformismo[28] Europeismo[29] Garantismo[30] Anti-populismo[31][32] |
Collocazione | Centro-sinistra[33] |
Partito europeo | nessuno |
Gruppo parl. europeo | Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici |
Seggi Camera |
2 / 630 (2018) |
Seggi Senato |
1 / 321 (2018) |
Seggi Europarlamento |
1 / 76 (2019) |
Seggi Consiglio regionale |
3 / 897 (2020) |
Iscritti | 17000 circa[34] (2020) |
Colori | Blu e bianco |
Slogan | «L'Italia è più forte di chi la vuole debole» |
Sito web | www.azione.it/ |
Il 28 agosto 2019, dopo numerosi appelli alla dirigenza del partito, annuncia l'uscita dal PD a seguito dell'ormai raggiunta intesa fra i democratici e il M5S per formare un governo e di voler costituire "Siamo Europei" in un nuovo partito.[35]
Il 21 novembre seguente lancia ufficialmente, insieme al senatore Matteo Richetti, la sua nuova formazione politica, Azione. I riferimenti ideali del nuovo partito sono nelle tesi di Carlo Rosselli sul socialismo liberale [36][37], da cui il nome richiamante il Partito d'Azione[38], nel liberalismo sociale e nel popolarismo di don Luigi Sturzo.[39]
Si annoverano tra i membri del comitato promotore[40] di Azione: il medico Walter Ricciardi, il sociologo Stefano Allievi, il sindaco di Siracusa Francesco Italia, il sindaco di Cinisi Giangiacomo Palazzolo, l'ex capo di stato maggiore dell'Aeronautica Militare e della difesa Vincenzo Camporini, la ricercatrice e docente Mila Spicola, il politico Mario Raffaelli, l'avvocato Isabella De Monte, l'imprenditore Alberto Baban, il giornalista Alessandro Barbano, l'imprenditore Luciano Cimmino, la storica Emma Fattorini, l'avvocato Andrea Mazziotti, il politico Giulio Cesare Sottanelli e la Consigliera Regionale del Lazio Valentina Grippo[41].
Alle elezioni regionali in Emilia-Romagna del 2020 il 26 gennaio, Azione partecipa per la prima volta con propri candidati ad una tornata elettorale nella lista "Bonaccini Presidente". Nel collegio di Modena viene eletta Giulia Pigoni[42], il primo consigliere regionale eletto di Azione.
Il 4 agosto 2020 il deputato Enrico Costa, proveniente da Forza Italia, aderisce ad Azione[43]. Il giorno seguente fa lo stesso l'onorevole Nunzio Angiola, proveniente dal Misto e prima dal M5S.[44].
Il partito conta quindi attualmente 1 europarlamentare, 1 senatore (Matteo Richetti), 2 deputati (Enrico Costa e Nunzio Angiola), 3 consiglieri regionali oltre al sindaco di Siracusa Francesco Italia e a quello di Cinisi Giangiacomo Palazzolo.
Calenda ha avviato fin dalla fondazione del nuovo soggetto politico una critica all'esecutivo fondata principalmente su idee di matrice liberali e accusato il PD di essersi eccessivamente piegato al populismo che vedrebbe nei pentastellati la sua principale espressione. In occasione del referendum costituzionale per l'approvazione della riforma basata sul taglio del numero di parlamentari a 400 deputati e 200 senatori, avviata dal governo Conte I e proseguita dal governo Conte II, Azione si è schierata per il "No"[45].
Alle elezioni regionali del 20-21 settembre dello stesso anno, Azione si schiera nella coalizione di centrosinistra nelle Marche, dove sostiene alcuni candidati della lista "Mangialardi Presidente", ed in Toscana, dove supporta esternamente Eugenio Giani. In Puglia invece si schiera a sostegno di Ivan Scalfarotto insieme ad Italia Viva e +Europa a supporto della lista "Scalfarotto Presidente", e contro il governatore uscente del centro-sinistra Michele Emiliano. Negli stessi giorni alle elezioni amministrative, Azione schiera per la prima volta un proprio simbolo a Trento, a sostegno del candidato del centrosinistra Franco Ianeselli, per le elezioni amministrative, dove ottiene il 4,4% dei voti in lista con Unione, eleggendo due consiglieri.
Il 18 ottobre seguente, ospite della trasmissione televisiva Che tempo che fa, Calenda annuncia di volersi candidare a sindaco di Roma in vista delle comunali del 2021.[46]
Carlo Calenda ha avuto la prima figlia, Tay, a soli 16 anni, da una relazione con la segretaria del compagno della madre Riccardo Tozzi, che frequentava sin da quando aveva soltanto 14 anni[47].
In seguito ha sposato la manager Violante Guidotti Bentivoglio, da cui ha avuto tre figli. Nel 2018 ha rivelato che la moglie è affetta da leucemia[48].
Controllo di autorità | VIAF (EN) 62154196713920110131 · LCCN (EN) no2018151110 · GND (DE) 1216391874 · WorldCat Identities (EN) lccn-no2018151110 |
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Il contenuto presentato dell'articolo di Wikipedia è stato estratto 2020-11-15 sulla base di https://it.wikipedia.org/?curid=4514239