Campionato europeo di calcio UEFA UEFA European Football Championship | |
---|---|
Altri nomi | Campionato d'Europa UEFA |
Sport | Calcio |
Tipo | Squadre nazionali maschili |
Federazione | UEFA |
Organizzatore | UEFA |
Titolo | UEFA European Championship winner (vincitore del campionato europeo di calcio dell'UEFA) (de iure) European champion (campione d'Europa) (de facto) |
Cadenza | Quadriennale (anni pari multipli di 4) |
Apertura | giugno |
Chiusura | luglio |
Partecipanti | 24 |
Formula | Gironi all'italiana + eliminazione diretta |
Sito Internet | UEFA European Football Championship |
Storia | |
Fondazione | 1960 |
Numero edizioni | 16 |
Detentore | Italia |
Record vittorie | Germania Spagna (3) |
Ultima edizione | Europa 2020 |
Prossima edizione | Germania 2024 |
Trofeo o riconoscimento | |
Il Campionato europeo di calcio UEFA (in inglese UEFA European Football Championship) è il massimo torneo calcistico europeo per squadre nazionali maschili. Ufficialmente la fase finale è nota con il nome commerciale di UEFA EURO seguito dall'anno dell'edizione. Nato nel 1960 da un'idea del dirigente sportivo francese Henri Delaunay, è organizzato dalla UEFA e si disputa ogni quattro anni.
Le prime edizioni della manifestazione negli anni sessanta e settanta videro un numero ristretto di partecipanti, ma eventi come la dissoluzione dell'Unione Sovietica e della Cecoslovacchia, nonché la progressiva disgregazione politica della Jugoslavia, hanno provocato un considerevole aumento del numero degli Stati europei e dei paesi membri dell'UEFA, con un conseguente incremento del numero di nazionali partecipanti alle fasi di qualificazione ed alla fase finale.
Dalla prima edizione del 1960 fino a quella del 1976 vi erano solamente quattro squadre partecipanti alla fase finale; dall'edizione del 1980 il numero fu aumentato ad otto e rimase tale fino al 1992. Dal 1996 fu introdotta la formula con sedici partecipanti, rimasta in vigore fino al 2012. Dal 2016 si è passati a ventiquattro squadre.
Per accedere alla fase finale, per una nazionale è necessario qualificarsi attraverso i gironi di qualificazione. La squadra del paese ospitante è l'unica ad essere ammessa d'ufficio alla fase finale. Dal 1980 la sede è assegnata prima delle qualificazioni. Dall'edizione del 1984 l'UEFA ha abolito la finale per il terzo posto, disputata nelle sei edizioni dal 1960 al 1980; nelle edizioni del 2008 e del 2012 l'UEFA ha assegnato alle semifinaliste perdenti la medaglia di bronzo[1][2].
Nessuna nazionale ha partecipato a tutte le edizioni del campionato europeo; quella con più partecipazioni è la Germania, che ha partecipato a tredici edizioni su sedici complessive, e che dal 1972 si è sempre qualificata alla fase finale. Altro primato che vanta la Germania, condiviso con la Spagna, è quello del numero di trionfi: tre. Il trofeo è stato vinto, finora, da dieci nazionali: tre volte dalla Germania e dalla Spagna, due volte dall'Italia e dalla Francia e una volta da Unione Sovietica, Cecoslovacchia, Paesi Bassi, Danimarca, Grecia e Portogallo. La Spagna è stata l'unica nazionale a vincere la competizione per due volte consecutive, nel 2008 e nel 2012. Quattro squadre hanno vinto il campionato europeo alla prima partecipazione alla fase finale: l'Unione Sovietica nel 1960, la Spagna nel 1964, l'Italia nel 1968 e la Germania Ovest nel 1972.
L'attuale detentrice del trofeo è l'Italia, vincitrice dell'edizione 2020 posticipata al 2021 a causa della pandemia di COVID-19 in modalità itinerante con le semifinali e finale giocate al Wembley Stadium, dopo aver battuto in finale la nazionale padrona di casa per 3-2 ai tiri di rigore dopo l'1-1 dei tempi supplementari.
Per quanto riguarda la premiazione, tutti i componenti della rosa che vengono omaggiati con la medaglia alla cerimonia di premiazione risultano essere campioni europei.
Nato nel 1960, il campionato europeo di calcio fu organizzato dalla UEFA, che scelse, in base alle squadre qualificate, di disputare tale torneo in Francia.
Nell'edizione del 1960 presero parte alla fase finale solo quattro squadre e così fu fino al 1976. Dal 1980, invece, la UEFA sceglie una nazione ospitante qualificata di diritto ed il torneo si estese prima ad otto squadre, poi dal 1996 a sedici e, dal 2016, a ventiquattro. Nelle qualificazioni, tutte le squadre nazionali affiliate alla UEFA si sfidano in un lungo torneo a gironi che si tiene nei due anni precedenti alla fase finale.
La sedicesima edizione, in occasione del sessantesimo anniversario della prima edizione, ha un'organizzazione paneuropea e, per la prima volta dal 1980, non c'è stata alcuna nazionale qualificata d'ufficio alla fase finale; venti posti (o meno, a seconda di paesi ospitanti) sono stati assegnati con le qualificazioni, mentre quattro attraverso la UEFA Nations League. Tale edizione, inizialmente prevista tra giugno e luglio 2020, è stata rinviata di dodici mesi in modo da poter completare le coppe europee ed i campionati nazionali della stagione 2019-2020, sospesi per la pandemia di COVID-19 in Europa[3].
Il trofeo assegnato alla squadra vincitrice si chiama ufficialmente Coppa Henri Delaunay in onore del primo segretario generale dell'UEFA e promotore della prima edizione della manifestazione. La coppa in palio dall'edizione del 2008 è in argento puro, pesa 12 kg ed è alta 60 cm.
Esistono, in realtà, due versioni del trofeo. Il primo è stato usato dall'edizione del 1960 a quella del 2004. Questo primo trofeo fu realizzato dall'orafo Chobillon, su progetto di Arthus Bertrand.
A partire dall'edizione del 2008, viene consegnato un nuovo trofeo, simile tuttavia a quello originario. La differenza più evidente è la mancanza della base a forma di parallelepipedo quadrato su cui venivano inseriti i nomi delle nazioni vincitrici in passato. Nella nuova versione il nome dei vincitori non viene più inciso sul piedistallo, ma sul retro del trofeo. Inoltre, il nuovo trofeo è più alto di diciotto centimetri e pesa due chilogrammi in più del precedente; la base, in conseguenza della rimozione del piedistallo, è stata leggermente allargata per dare maggior stabilità al trofeo. A livello decorativo, evidente è il cambiamento della lingua in cui sono scritte le incisioni: dall'originaria versione in francese, si è passati all'inglese. Per finire, la piccola figura con il pallone che campeggiava nella parte posteriore del trofeo è stata rimossa. La nuova coppa è stata forgiata dalla Asprey London, nota casa orafa che vanta una lunga tradizione nell'ambito dei trofei, risalente alla creazione dell'America's Cup, disegnata dalla consociata Garrard nel 1848. L'UEFA ha deciso di rinnovare il trofeo, soprattutto aumentandone le dimensioni, per segnalarne il prestigio e l'importanza, in quanto simbolo del massimo torneo continentale organizzato dalla stessa federazione.
La coppa originale resta in ogni caso alla UEFA. Infatti, la squadra vincitrice dell’Europeo alza la coppa originale, con sopra le incisioni dei passati vincitori, ma al termine della cerimonia di premiazione il trofeo viene riconsegnato alla UEFA. La UEFA consegna quindi alla squadra vincitrice una replica della coppa, delle stesse dimensioni e con sopra la sola incisione della Nazionale vincitrice dell'ultima edizione, che viene mantenuta dalla nazione vincitrice.
Dalla prima edizione ad oggi sono dieci le nazionali che hanno vinto il trofeo nelle sedici edizioni sinora disputate: l'albo d'oro raffigura tre vittorie per la Germania (due come Germania Ovest, 1972 e 1980, e una dopo la riunificazione, nel 1996) e la Spagna (1964, 2008, 2012), due vittorie per l'Italia (1968, 2020) e la Francia (1984, 2000), una vittoria per l'Unione Sovietica (1960), la Cecoslovacchia (1976), i Paesi Bassi (1988), la Danimarca (1992), la Grecia (2004) ed il Portogallo (2016).
La Spagna nel 1964 e l'Italia nel 1968 sono riuscite a vincere la competizione nella prima occasione in cui la stessa si disputava nel rispettivo territorio nazionale. La Francia vi riuscì solo nella seconda occasione (1984). Singolarmente la Germania, ovvero la nazione che ha vinto più titoli nella storia della competizione a pari merito con la Spagna, non è mai riuscita ad aggiudicarsi il trofeo quando l'evento si svolgeva sul proprio territorio.
Già dalla prima edizione del torneo, l'UEFA inserì nel regolamento una fase di qualificazione volta a restringere il lotto delle partecipanti alla fase finale. In quest'occasione furono diciassette le selezioni iscritte alla fase di qualificazione, con turni successivi ad eliminazione diretta. La modalità fu confermata anche nelle due edizioni seguenti, che pure videro la crescita del numero di partecipanti a ventinove e trentuno partecipanti. A partire dal terzo europeo, i primi due turni vennero sostituiti da otto gironi, con qualificazione per le vincenti di ogni gruppo e successivo play-off, in doppia gara, tra esse. Il successo dell'innovazione fu tale da venire confermato anche per la quarta e la quinta edizione, ognuna delle quali vide trentadue nazionali iscritte alle eliminatorie. In tal modo, venivano selezionate le quattro partecipanti alla fase finale, ad una delle quali veniva affidata l'organizzazione della manifestazione.
Poiché gli anni ottanta videro un'ulteriore crescita delle partecipanti alle qualificazioni, sino a raggiungere la quota di trentaquattro squadre, si optò per un cambio di formato. A partire dall'edizione del 1980, la fase finale venne allargata ad otto formazioni e la nazione ospitante era ammessa d'ufficio.
Per l'edizione del 1996 si cambiò ancora: la fase finale comprese sedici squadre (su quarantasette iniziali), quattordici delle quali provenienti dai gironi ed una dallo spareggio (cui prendevano parte le due peggiori seconde). La formula era tuttavia destinata a rivelarsi provvisoria, in quanto alle eliminatorie del successivo torneo presero parte quarantanove formazioni, ciò anche a causa dell'organizzazione congiunta tra due paesi, Belgio e Paesi Bassi. La qualificazione era diretta per le vincitrici di ciascun raggruppamento e per la migliore seconda, prevedendo quattro spareggi (con gare di andata e ritorno) tra le altre otto squadre giunte in seconda posizione. Con l'eccezione dell'Europeo del 2004, (dieci gironi da cinque squadre, con qualificazione diretta solo per le prime e spareggi tra le seconde), nel nuovo millennio la formula rimase in vigore: sia l'edizione del 2008 che quella del 2012, infatti, sono state ancora organizzate congiuntamente da due nazioni. Nell'ultima edizione si è inoltre toccato il tetto delle cinquantatré iscritte.
Poiché nel 2016 alla fase finale hanno partecipato ventiquattro formazioni, la quota di iscrizioni ha raggiunto la cinquantaquattresima unità: dal torneo preliminare sono uscite le altre ventitré finaliste, che hanno conteso il titolo alla Francia, paese ospitante. Nel 2020, invece, a causa di un'organizzazione paneuropea, nessuna delle tredici, successivamente ridotte ad undici, federazioni ospitanti l'evento è stata ammessa a priori[4].
La nazionale detentrice del titolo non è mai stata qualificata d'ufficio.
Indipendentemente dal numero di partecipanti alla fase finale, peraltro più volte mutato, essa prevede inizialmente gironi all'italiana: le squadre che superano questa fase accedono al tabellone dell'eliminazione diretta.
A partire dall'edizione 2016, con l'allargamento a ventiquattro squadre, vengono introdotti i ripescaggi delle terze classificate dei gruppi, escludendo le due peggiori, e gli ottavi di finale. Rispetto al format precedente, le partite necessarie per vincere la manifestazione passano quindi da sei a sette.
Il sorteggio per la composizione dei gruppi avviene, di norma, nel dicembre dell'anno precedente il torneo: in questo senso, la prassi ricalca quella utilizzata per i campionati mondiali. Le squadre riconosciute teste di serie sono sei: tra esse la nazione ospitante e, se qualificati, gli eventuali detentori del titolo. Le restanti vengono divise in urne, sulla base dei risultati conseguiti nelle eliminatorie e nell'ultimo mondiale.
La nuova formula prevede così sei gruppi iniziali, con i seguenti criteri per eventuale parità in classifica di due o più squadre[5]:
Se due squadre che si affrontano nell'ultima gara hanno conseguito lo stesso numero di punti (segnando e subendo le stesse reti) e l'incontro termina in parità, si procede all'esecuzione dei tiri di rigore (senza tempi supplementari) per determinare la classifica finale. Questa eventualità, introdotta nel 2004, è valida solamente se nessuna delle altre squadre ha totalizzato gli stessi punti in classifica.
Le gare della fase a eliminazione diretta sono in partita unica, con eventuale ricorso a tempi supplementari e rigori in caso di pareggio.
Di seguito, viene proposto un riassunto delle formule precedenti:
In passato, dopo che si erano svolte le qualificazioni, si decideva di disputare la competizione in uno dei quattro paesi la cui nazionale era riuscita a qualificarsi.
Dall'edizione del 1980, svolta in Italia, non è più così, in quanto ogni federazione può presentare la propria candidatura ed i rappresentanti della UEFA votano a scrutinio segreto uno dei candidati (singole federazioni o candidature congiunte di due federazioni).
Per l'edizione 2020, in occasione del sessantesimo anniversario del primo campionato europeo, la UEFA ha deciso di assegnare l'organizzazione a tredici diverse città europee (poi ridotte a undici), con le sole semifinali e la finale svoltesi in un'unica città[4][6].
A differenza dei campionati mondiali di calcio, tutte le edizioni dei campionati europei hanno avuto copertura mediatica almeno nei paesi interessati, cioè nei paesi dove le rispettive nazionali disputavano il torneo.
Tutte le edizioni dei campionati europei, a partire dal 1980, hanno avuto la propria mascotte. Essa cerca di rappresentare i valori del paese e dell'Euro, e questo diverte i bambini che si avvicinano così al calcio e allo sport in generale.
Le mascotte adottate dall'edizione del 1980 fino ad oggi sono state:
Per vedere soltanto i tabellini delle finali:
Segue una lista delle squadre che hanno raggiunto le prime tre posizioni in almeno un europeo. La Germania e la Spagna detengono il record di vittorie della competizione, tre. Gli spagnoli sono stati gli unici, finora, a vincere due europei consecutivi. I tedeschi detengono, inoltre, il record di partecipazioni alla fase finale (tredici), di finali disputate (sei), di piazzamenti tra le prime quattro (nove volte complessivamente) e di partite disputate nelle fasi finali. Dal 1984 non si disputa la finale per il terzo posto (dal 2008 in poi le medaglie di bronzo sono state consegnate in forma privata alle semifinaliste sconfitte).
Squadra | Vincitore | Secondo posto | Terzo posto | Quarto posto | Semifinalista[n 1] | Totale podi | Totale piazzamenti nei primi quattro posti | Edizioni vincenti | Partecipazioni |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Germania[n 2] | 3 |
3 |
-
|
- |
3 |
9
|
9 |
13
| |
Spagna | 3 |
1 |
-
|
- |
1 |
5
|
5 |
11
| |
Italia | 2 |
2 |
-
|
1 |
1 |
5
|
6 |
10
| |
Francia | 2 |
1 |
-
|
1 |
1 |
4
|
5 |
10
| |
Russia[n 3] | 1 |
3 |
-
|
1 |
1 |
5
|
6 |
12
| |
Rep. Ceca[n 4] | 1 |
1 |
2
|
- |
1 |
5
|
5 |
9
| |
Portogallo | 1 |
1 |
-
|
- |
3 |
5
|
5 |
8
| |
Paesi Bassi | 1 |
- |
1
|
- |
3 |
5
|
5 |
10
| |
Danimarca | 1 |
- |
-
|
1 |
2 |
3
|
4 |
9
| |
Grecia | 1 |
- |
-
|
- |
- |
1
|
1 |
4
| |
Serbia[n 5] | - |
2 |
-
|
1 |
- |
2
|
3 |
- |
5
|
Inghilterra | - |
1 |
1
|
- |
1 |
3
|
3 |
- |
10
|
Belgio | - |
1 |
1
|
- |
- |
2
|
2 |
- |
6
|
Ungheria | - |
- |
1
|
1 |
- |
1
|
2 |
- |
4
|
Svezia | - |
- |
-
|
- |
1 |
1
|
1 |
- |
7
|
Turchia | - |
- |
-
|
- |
1 |
1
|
1 |
- |
4
|
Galles | - |
- |
-
|
- |
1 |
1
|
1 |
- |
2
|
-: non qualificata.
R: ritiratasi prima dell'inizio del torneo o durante le qualificazioni (per incontri non disputati).
S: squalificata.
Q: qualificata per un torneo ancora da disputarsi.
1T: eliminata nella fase a gironi (dal 1980 in poi).
OF: eliminata agli ottavi di finale (dal 2016 in poi).
QF: eliminata ai quarti di finale (dal 1996 in poi).
SF: eliminata in semifinale (dal 1984 in poi).
4ª: quarta classificata (dal 1960 al 1980).
3ª: terza classificata (dal 1960 al 1980).
2ª: seconda classificata.
V: vincitrice.
Nazionale | 1960 |
1964 |
1968 |
1972 |
1976 |
1980 |
1984 |
1988 |
1992 |
1996 |
2000 |
2004 |
2008 |
2012 |
2016 |
2020 |
Totale | Vincitore |
Germania Germania Ovest[9] |
- | V | 2ª | V | 1T | SF | 2ª | V | 1T | 1T | 2ª | SF | SF | OF | 13 | 3 | ||
Spagna | R | V | - | - | - | 1T | 2ª | 1T | - | QF | QF | 1T | V | V | OF | SF | 11 | 3 |
Italia | - | V | - | - | 4ª | - | SF | - | 1T | 2ª | 1T | QF | 2ª | QF | V | 10 | 2 | |
Francia | 4ª | - | - | - | - | - | V | - | 1T | SF | V | QF | 1T | QF | 2ª | OF | 10 | 2 |
Russia | 1T | - | 1T | SF | 1T | 1T | 1T | 12 | 1 | |||||||||
Comunità degli Stati Indipendenti | 1T | |||||||||||||||||
Unione Sovietica | V | 2ª | 4ª | 2ª | - | - | - | 2ª | Q[n 1] | |||||||||
Rep. Ceca | 2ª | 1T | SF | 1T | QF | 1T | QF | 10 | 1 | |||||||||
Cecoslovacchia | 3ª | - | - | - | V | 3ª | - | - | - | |||||||||
Paesi Bassi | - | - | - | 3ª | 1T | - | V | SF | QF | SF | SF | QF | 1T | - | OF | 10 | 1 | |
Danimarca | - | 4ª | - | - | - | - | SF | 1T | V | 1T | 1T | QF | - | 1T | - | SF | 9 | 1 |
Portogallo | - | - | - | - | - | - | SF | - | - | QF | SF | 2ª | QF | SF | V | OF | 8 | 1 |
Grecia | - | - | - | - | 1T | - | - | - | - | - | V | 1T | QF | - | - | 4 | 1 | |
Inghilterra | - | 3ª | - | - | 1T | - | 1T | 1T | SF | 1T | QF | - | QF | OF | 2ª | 10 | 0 | |
Svezia | - | - | - | - | - | - | - | SF | - | 1T | QF | 1T | 1T | 1T | OF | 7 | 0 | |
Belgio | - | - | 3ª | - | 2ª | 1T | - | - | - | 1T | - | - | - | QF | QF | 6 | 0 | |
Croazia | QF | - | 1T | QF | 1T | OF | OF | 6 | 0 | |||||||||
Serbia Serbia e Montenegro[n 2] Jugoslavia[n 3] |
S | QF | - | - | - | - | - | 5 | 0 | |||||||||
Jugoslavia | 2ª | - | 2ª | - | 4ª | - | 1T | - | S[n 4] | |||||||||
Turchia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1T | QF | - | SF | - | 1T | 1T | 5 | 0 |
Romania | - | - | - | - | - | - | 1T | - | - | 1T | QF | - | 1T | - | 1T | - | 5 | 0 |
Svizzera | - | - | - | - | - | - | - | - | 1T | - | 1T | 1T | - | OF | QF | 5 | 0 | |
Ungheria | - | 3ª | - | 4ª | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | OF | 1T | 4 | 0 |
Polonia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1T | 1T | QF | 1T | 4 | 0 |
Irlanda | - | - | - | - | - | - | - | 1T | - | - | - | - | - | 1T | OF | - | 3 | 0 |
Scozia | - | - | - | - | - | - | 1T | 1T | - | - | - | - | - | 1T | 3 | 0 | ||
Austria | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1T | - | 1T | OF | 3 | 0 |
Ucraina | - | - | - | - | 1T | 1T | QF | 3 | 0 | |||||||||
Galles | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | SF | OF | 2 | 0 | |
Slovacchia | - | - | - | - | - | OF | 1T | 2 | 0 | |||||||||
Bulgaria | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1T | - | 1T | - | - | - | - | 2 | 0 |
Islanda | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | QF | - | 1 | 0 | |||
Irlanda del Nord | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | OF | - | 1 | 0 |
Norvegia | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1T | - | - | - | - | - | 1 | 0 |
Slovenia | - | 1T | - | - | - | - | - | 1 | 0 | |||||||||
Lettonia | - | - | 1T | - | - | - | - | 1 | 0 | |||||||||
Albania | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1T | - | 1 | 0 | |||
Finlandia | - | - | - | - | - | - | 1T | 1 | 0 | |||||||||
Macedonia del Nord | - | - | - | - | - | - | 1T | 1 | 0 |
In grassetto i calciatori in attività con le proprie nazionali. Statistiche aggiornate all'edizione 2020.[10]
In grassetto i calciatori in attività con le proprie nazionali. Statistiche aggiornate all'edizione 2020.[11]
Giocatore | Reti | Pres | MG |
---|---|---|---|
Cristiano Ronaldo | 14 | 25 | 0,56 |
Michel Platini | 9 | 5 | 1,80 |
Alan Shearer | 7 | 9 | 0,78 |
Antoine Griezmann | 7 | 11 | 0,64 |
Ruud van Nistelrooy | 6 | 8 | 0,75 |
Patrick Kluivert | 6 | 9 | 0,67 |
Wayne Rooney | 6 | 10 | 0,60 |
Romelu Lukaku | 6 | 10 | 0,60 |
Álvaro Morata | 6 | 10 | 0,60 |
Thierry Henry | 6 | 11 | 0,55 |
Zlatan Ibrahimović | 6 | 13 | 0,46 |
Nuno Gomes | 6 | 14 | 0,43 |
Savo Milošević | 5 | 4 | 1,25 |
Patrik Schick | 5 | 5 | 1,00 |
Marco van Basten | 5 | 9 | 0,56 |
Milan Baroš | 5 | 10 | 0,50 |
Robert Lewandowski | 5 | 11 | 0,45 |
Mario Gómez | 5 | 13 | 0,38 |
Jürgen Klinsmann | 5 | 13 | 0,38 |
Fernando Torres | 5 | 13 | 0,38 |
Zinédine Zidane | 5 | 14 | 0,36 |
Edizione | Miglior giocatore | Nazionale |
---|---|---|
Francia 2016 | Renato Sanches | Portogallo |
Europa 2020 | Pedri | Spagna |
Anno | Squadra | Allenatore | Capitano |
---|---|---|---|
1960 | Unione Sovietica | Gavriil Kačalin | Igor' Netto |
1964 | Spagna | José Villalonga | Fernando Olivella |
1968 | Italia | Ferruccio Valcareggi | Giacinto Facchetti |
1972 | Germania Ovest | Helmut Schön | Franz Beckenbauer |
1976 | Cecoslovacchia | Václav Ježek | Anton Ondruš |
1980 | Germania Ovest | Jupp Derwall | Bernard Dietz |
1984 | Francia | Michel Hidalgo | Michel Platini |
1988 | Paesi Bassi | Rinus Michels | Ruud Gullit |
1992 | Danimarca | Richard Møller Nielsen | Lars Olsen |
1996 | Germania | Berti Vogts | Jürgen Klinsmann |
2000 | Francia | Roger Lemerre | Didier Deschamps |
2004 | Grecia | Otto Rehhagel | Theodōros Zagorakīs |
2008 | Spagna | Luis Aragonés | Iker Casillas |
2012 | Spagna | Vicente del Bosque | Iker Casillas |
2016 | Portogallo | Fernando Santos | Cristiano Ronaldo |
2020 | Italia | Roberto Mancini | Giorgio Chiellini |
Gli stadi ad aver ospitato due edizioni del campionato europeo di calcio sono il Parco dei Principi di Parigi, lo Stade Vélodrome di Marsiglia, lo Stadio Olimpico di Roma, lo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli, lo Stade Roi-Baudouin/Heysel di Bruxelles e lo Sclessin Stadion di Liegi. Di questi stadi, gli unici ad aver ospitato due finali del campionato sono il Parco dei Principi di Parigi e lo Stadio Olimpico di Roma.
Lisbona (con lo Stadio José Alvalade e l'Estádio da Luz) e Oporto (con l'Estádio do Bessa Século XXI e l'Estádio do Dragão) sono le uniche due città ad aver ospitato delle gare del campionato europeo in due impianti differenti. Peraltro i quattro impianti hanno ospitato delle gare in un'unica edizione (2004).
Lo Stadio Olimpico di Roma è l'impianto ad avere ospitato il maggior numero di partite, cioè 11, anche se le gare di Roma sono state disputate in tre edizioni differenti (1968, 1980 e 2020).
Lo stadio con la maggiore capienza è stato il Camp Nou di Barcellona, nel 1964, per un totale di 98 000 spettatori.
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