Atlantia | |
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Sede di Atlantia a Roma | |
Stato | Italia |
Forma societaria | Società per azioni |
Borse valori | Borsa Italiana: ATL |
ISIN | IT0003506190 |
Fondazione | 2002 a Roma |
Sede principale | Roma |
Persone chiave |
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Settore | Trasporto |
Prodotti | Gestione autostrade, aeroporti |
Fatturato | 11 miliardi di €[1] Dati economici pro-forma 2018, che includono il consolidamento del gruppo Abertis per 12 mesi[2] (2018) |
Utile netto | 818 milioni di €[3] (2018) |
Dipendenti | 31 000[4][5] (2018) |
Sito web | www.atlantia.it |
Atlantia S.p.A. (già Autostrade S.p.A.) è una società per azioni italiana. Oggi è la principale azienda nel mondo attiva nel settore delle infrastrutture autostradali, aeroportuali e dei servizi legati alla mobilità, con una presenza articolata in 11 Paesi (Francia, Italia, Polonia, Regno Unito e Spagna in Europa e Argentina, Brasile, Cile, Colombia, India e Porto Rico nel resto del mondo). Il gruppo gestisce 14 000 chilometri di autostrade a pedaggio, gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino in Italia e lo scalo di Nizza Costa Azzurra in Francia, per un totale di circa 60 milioni di passeggeri in transito all'anno[6].
È quotata nell'indice FTSE MIB della Borsa di Milano. Tra i principali azionisti si annoverano: Sintonia (contenitore di Edizione, holding operativa facente capo alla famiglia Benetton), GIC Pte Ltd, Fondazione CRT, Lazard Asset Management, HSBC Holdings.
Le origini risalgono al 1950, quando, nell'ambito dell'IRI, viene costituita la Società Concessioni e Costruzioni Autostrade S.p.A. con l'obiettivo di partecipare, insieme ad altri grandi gruppi industriali, alla ricostruzione post bellica dell'Italia. Nel 1956 viene firmata la prima convenzione tra ANAS e la società, che si impegnano a co-finanziare, costruire e gestire l'Autostrada del Sole tra Milano e Napoli, inaugurata nel 1964. Tra il 1962 e il 1968 alla Società viene assegnata la concessione per la costruzione e l'esercizio di ulteriori arterie autostradali[7]. Nel 1982 viene acquisita da Italstat. Nel 1987 Autostrade Concessioni e Costruzioni S.p.A. viene ammessa alla quotazione presso la Borsa Valori di Milano. Nel 1999 la Società Autostrade viene privatizzata. In lizza c'erano la cordata guidata da Schemaventotto S.p.A. (Edizione del Gruppo Benetton al 60%, Fondazione CRT con il 13,33%, Acesa Italia con il 12,83%, Assicurazioni Generali ed Unicredito Italiano entrambe al 6,67% e Brisa International SGPS S.A. con lo 0,50%[8]) ed un secondo raggruppamento trainato dalla società australiana Macquarie che però si ritirò all'ultimo[9]. Al Gruppo IRI, che era l'azionista di riferimento, subentra quindi, con il 30% del capitale, Schemaventotto[10] dai quali è pervenuta l'unica offerta vincolante di acquisto, pari a 7,0875 euro per azione, per il pacchetto azionario[10]. Il restante del pacchetto azionario allora posseduto dall'IRI viene destinato al mercato borsistico attraverso un'offerta pubblica di vendita[10] che ha permesso di ricavare 8 750 miliardi di lire, per un incasso complessivo per IRI di 13 800 miliardi di lire[11][12].
Autostrade fu poi oggetto di Opa totalitaria da parte di Newco28 (controllata di Schemaventotto) nel gennaio 2003[13] tramite un'operazione di leveraged buyout: la liquidità necessaria per l'acquisizione fu reperita da Newco28 facendo ricorso al sistema creditizio e, successivamente, il debito fu trasferito da Newco28 ad Autostrade, a seguito di fusione per incorporazione[14][15].
Nel 2003, a seguito di un'imponente riorganizzazione del gruppo, le attività in concessione vengono separate dalle attività non autostradali e nasce Autostrade per l'Italia S.p.A., controllata da Autostrade (oggi Atlantia SpA).
A partire dal 2005, inizia un processo di diversificazione geografica con l'acquisizione della gestione di circa 2 000 km di autostrade a pedaggio in Brasile, Cile, India e Polonia[16].
Il 5 maggio 2007 il Consiglio di amministrazione ha approvato la variazione della denominazione della società in Atlantia S.p.A..
Nel corso del 2013 è stata portata a conclusione la fusione per incorporazione di Gemina S.p.A., azionista di maggioranza della società A.D.R. (Aeroporti di Roma) in Atlantia, con conseguente aggregazione di un secondo core business oltre a quello delle concessioni autostradali.[17] La presenza nel settore aeroportuale si è consolidata nel 2016, con l'acquisizione di Aéroports de la Côte d'Azur, la società che controlla gli aeroporti di Nizza, Cannes-Mandelieu e Saint Tropez[18].
Nel 2017 Atlantia annuncia la decisione di promuovere un'Opa (offerta pubblica d'acquisto) sulla totalità delle azioni emesse da Abertis. A ottobre 2017, la Comision Nacional del Mercado de Valores autorizza l'Opa. Dopo poco più di una settimana il gruppo Hochtief – ACS lancia una contro Opa per la conquista della società spagnola. Nel marzo 2018 Atlantia e Hochtief-Acs raggiungono un accordo per un'offerta congiunta per il controllo di Abertis[19]. L'operazione viene perfezionata a ottobre 2018. Per acquisire il 98,7% del capitale di Abertis, le parti hanno investito complessivamente 16,5 miliardi di euro[20][21].
Nel marzo 2018 Atlantia acquisisce inoltre il 15,49% di Getlink, la società che controlla l'Eurotunnel che attraversa il canale della Manica.[22]
La società affronta un periodo critico dopo il crollo, il 14 agosto 2018, del viadotto Polcevera a Genova (noto anche come Ponte Morandi) che provoca 43 morti e 566 sfollati.[23][24] Scoppia infatti la polemica sulle concessioni date a suo tempo alla società controllata Autostrade per l'Italia. Il Movimento 5 Stelle, parte della maggioranza di governo, chiede la revoca della concessione.[24] A settembre 2019 Giovanni Castellucci si dimette dai ruoli di amministratore delegato e direttore generale di Atlantia e nello stesso CDA del 17 settembre 2019 Giancarlo Guenzi viene nominato Direttore Generale, con attribuzione di ampi poteri precedentemente di competenza di Castellucci.
Il 13 gennaio 2020 Carlo Bertazzo, che siede nel Consiglio di Amministrazione di Atlantia S.p.A. dall’aprile del 2013, è nominato amministratore delegato di Atlantia.[25] Nello stesso periodo Moody's, Fitch e Standard and Poor's tagliano il rating di Atlantia a livello junk (spazzatura).[26]
Il 31 maggio 2021 l'assemblea societaria di Atlantia ha deliberato (con l'88,06% di soci favorevoli) la vendita di Autostrade per l'Italia al gruppo Cassa depositi e prestiti.[27]
L'azionariato è il seguente[28]:
Fonte: Consob, 31 dicembre 2018
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Il contenuto presentato dell'articolo di Wikipedia è stato estratto 2021-06-13 sulla base di https://it.wikipedia.org/?curid=728351