Arancia meccanica

Nota disambigua.svg Disambiguazione – Se stai cercando il romanzo del 1962 scritto da Anthony Burgess, vedi Arancia meccanica (romanzo).
Arancia meccanica
Clockwork Orange Trailer poster.png
Immagine del trailer in lingua inglese
Titolo originaleA Clockwork Orange
Lingua originaleinglese, nadsat
Paese di produzioneStati Uniti d'America, Regno Unito
Anno1971
Durata136 min
Rapporto1,37:1(negativo)
1,66:1(cinema europei)
1,33:1(home video) 1,66:1(Blu-ray)
Generegrottesco, drammatico, thriller, fantascienza
RegiaStanley Kubrick
SoggettoAnthony Burgess (romanzo)
SceneggiaturaStanley Kubrick
ProduttoreStanley Kubrick
Produttore esecutivoMax L. Raab, Si Litvinoff
Casa di produzioneWarner Bros.
Distribuzione in italianoWarner Bros.
FotografiaJohn Alcott
MontaggioBill Butler
Effetti specialiSandy DellaMarie, Mark Freund
MusicheWalter Carlos, AA.VV.
ScenografiaJohn Barry
CostumiMilena Canonero
TruccoFred Williamson, George Partleton, Barbara Daly
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Arancia meccanica (A Clockwork Orange) è un film del 1971 scritto, prodotto e diretto da Stanley Kubrick.

Tratto dall'omonimo romanzo distopico scritto da Anthony Burgess nel 1962, prefigura, appoggiandosi a uno stile sociologico e politico, una società votata a un'esasperata violenza, soprattutto nei giovani, e a un condizionamento del pensiero sistematico.

Forte di quattro candidature agli Oscar del 1972 come miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura non originale e miglior montaggio, presentato lo stesso anno alla Mostra di Venezia, il film ottenne un buon successo ed un grande impatto culturale.[senza fonte]Decisivo per la riuscita del film fu anche l'apporto di Malcolm McDowell nel ruolo di Alex, pronto e disponibile a tutto, al punto che s'incrinò una costola e subì l'abrasione delle cornee durante le riprese del film.[1]

Quando fu distribuita sul circuito cinematografico, all'inizio degli anni settanta, la pellicola destò scalpore, con una schiera di ammiratori pronti a gridare al capolavoro, ma anche con una forte corrente di parere contrario, per il taglio originale e visionario adottato nella narrazione, che faceva ricorso in maniera iperrealistica, ma anche senza indugi speculativi, a scene di violenza.

Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al quarantaseiesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi,[2] mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è sceso al settantesimo posto.[3] Nel 1999, compare nella classifica BFI 100 stilata dal British Film Institute all'81º posto.[4] Nel 2020 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[5]

Titolo

Il titolo originale in inglese, A Clockwork Orange, trae origine da un modo di dire tipicamente londinese, il cosiddetto cockney "As queer as a clockwork orange" tradotto letteralmente come "Strano come un'arancia a orologeria",[6] originariamente utilizzato comunemente nell'East London. La frase indica qualcosa che appare normale e naturale in superficie come un frutto, in questo caso un'arancia, ma che cela in realtà una natura estremamente bizzarra e inusuale. L'esempio è dato dal protagonista del film che, essendo privato del suo libero arbitrio, esteriormente sembra un bravo cittadino ma in realtà è un automa della società.

Nel 1986, Burgess, nel suo saggio A Clockwork Orange Resucked, chiarì questo concetto scrivendo che una creatura che può solo fare il bene o il male ha l'apparenza di un frutto amabile caratterizzato da colore e succo, ma in effetti internamente è solo un giocattolo a molla pronto a essere caricato da Dio, dal Diavolo o dallo Stato onnipotente, e a far scattare la propria violenza, appunto, come un mero e semplice congegno meccanico caricato a molla.

Nel romanzo, a differenza che nel film, viene espressamente precisato più volte come A Clockwork Orange fosse il titolo del testo a cui stava lavorando lo scrittore F. Alexander, vittima della visita a sorpresa.

Nel film, Anthony Burgess "presta" il cognome ad Alex, nel montaggio sugli articoli di giornale nell'ultima parte della pellicola, dopo essersi svegliato dal coma. Vi è l'omaggio all'autore chiamando il protagonista Alex Burgess.

Trama

Alex interpretato da Malcolm McDowell

In un futuro imprecisato, nella metropoli londinese[7][8][9][10][11][12], vive il giovane Alexander "Alex" DeLarge[13], un ragazzo di famiglia operaia, eccentrico, antisociale e capo della banda criminale dei Drughi,[14] i cui membri, oltre a lui, sono Pete, Georgie e Dim. I quattro trascorrono il tempo libero dedicandosi a sesso, furti e ultraviolenza. Punto di ritrovo della banda è il locale Korova Milk Bar, dove si può consumare lattepiù, ossia latte migliorato con mescalina e altre sostanze stupefacenti.

Il sottopasso, sito nel distretto di Wandsworth a Londra, dove Alex, insieme con i suoi Drughi, aggredisce l'anziano senzatetto.

Al calare della notte, la banda commette molti atti criminosi, quali aggredire un senzatetto ubriaco a calci e a bastonate, affrontare una gang rivale vestita con uniformi da nazisti comandata da un certo Billy Boy, scorrazzare per le strade a bordo di un'auto sportiva rubata[15][16] provocando caos ed incidenti, per poi eseguire infine quello definito da Alex il numero visita a sorpresa. I quattro decidono dunque di bussare, fingendo di chiedere soccorso, alla villa dell'illustre scrittore Frank Alexander, per poi malmenare l'uomo e violentarne la moglie[17]. Soddisfatti della serata, i Drughi fanno un breve salto di nuovo al Korova per un ultimo bicchiere di latte prima di ritirarsi definitivamente nelle rispettive case.

Alex è un acceso appassionato di musica classica, soprattutto di Beethoven, che chiama affettuosamente il buon vecchio Ludovico Van. Il Korova Milk Bar è spesso frequentato da celebri artisti e personaggi televisivi. Quella sera una donna improvvisa un bel canto, precisamente l'Inno alla gioia di Friedrich Schiller dal 4° movimento della Sinfonia n. 9 op. 125, composta, per l'appunto, da Beethoven. Al termine Dim schernisce la cantante con una pernacchia e Alex che a contrastro dei suoi atti detesta in modo significativo la maleducazione e il non ritegno si indigna per il gesto incivile, colpendogli violentemente le gambe con il suo bastone. Dim non accetta il richiamo e sfida Alex lasciandogli la scelta delle armi da usare, ma quando Alex si mostra tutt'altro che impaurito e gli propone una sfida al coltello, Dim a quel punto si scusa dicendo di essere stanco e suggerisce al gruppo di andare a dormire, trovandone il consenso. Giunto a casa, Alex nasconde il bottino delle scorrerie in un cassetto e, ascoltando la Nona di Beethoven, si addormenta sognando epiche scene catastrofiche, come esecuzioni, esplosioni, eruzioni vulcaniche e flagellazioni bibliche.

La mattina seguente, la madre di Alex sprona il figlio ad andare a scuola, ricordandogli che non ci è andato mai durante la settimana, ma Alex le risponde che soffre di un terribile mal di testa (che chiama "Gulliver") e che non ci andrà per potersi riprendere e guarire. Ella accetta passivamente le motivazioni del figlio, riferendole al marito, chiedendosi quale attività notturna svolga Alex, ma non potendo o non volendo approfondire la questione, i genitori si dimostrano completamente insofferenti.

Alzatosi dal letto, Alex scopre che la madre ha fatto entrare in casa il signor Deltoid, ispettore giudiziario minorile. Deltoid ricorda ad Alex che è già stato condannato una volta e che un'altra eventuale condanna lo porterebbe non più al riformatorio ma in carcere: questo per Deltoid rappresenterebbe il primo fallimento, che non intende accettare. L'ispettore riferisce poi ad Alex di essere a conoscenza della rissa con la banda di Billy Boy e che sono stati fatti i loro nomi, tuttavia mancano le prove per incriminarli. Alex spudoratamente tranquillizza Deltoid, affermando di essersi tenuto lontano dai guai.

Più tardi Alex esce di casa e si reca in un negozio di dischi per ritirare una sua ordinazione. Qui vede al bancone due belle ragazze e decide di invitarle a casa sua "per ascoltare la musica". Giunti a destinazione, i tre hanno un rapporto sessuale con il sottofondo del Guglielmo Tell. Tra i vari dischi esposti nel negozio si possono scorgere il vinile della colonna sonora di 2001: Odissea nello spazio (in realtà non è la vera e propria colonna sonora, ma una raccolta dei temi musicali principali di vari film, tra cui 2001) [1], Magical Mystery Tour dei Beatles e Atom Heart Mother dei Pink Floyd.

Più tardi, scendendo le scale del suo condominio, Alex trova i Drughi ad aspettarlo. Dim si mostra sarcastico e Alex ricambia minaccioso le sue battute. Georgie lo blocca dicendogli che ci saranno delle novità: la prima è che Alex non dovrà più sfottere Dim, la seconda è il dissenso sulla spartizione del bottino delle loro scorrerie, che finisce sempre per la maggior parte nelle mani di Alex, infine accenna a un piano per un furto da compiersi quella stessa notte. Usciti dal palazzo Alex riflette, pensando che da quel momento Georgie sarebbe stato il capo della banda e che avrebbe preso le decisioni con l'appoggio di Dim, perciò decide di ristabilire le posizioni. Mentre il gruppo sta camminando accanto a un lago artificiale, Alex, ispirato dall'ouverture della Gazza ladra (celebre pezzo di Rossini) in sottofondo, assale selvaggiamente i due e li getta in acqua, ferendo Dim a una mano. Dopo la rissa, il gruppo si ritrova in un pub, dove Alex ribadisce la sua leadership e convince Georgie a illustrargli il piano che aveva in mente.

L'idea è quella di rapinare, con le stesse modalità della "visita a sorpresa", una casa adibita a clinica per dimagrire, dove al momento vive solo l'attempata proprietaria con un gran numero di gatti. La sera stessa i quattro si recano sul posto. Alex prova a farsi aprire la porta nel modo consueto, ma la donna, allarmata dal precedente episodio di violenza appreso dai giornali, non apre e chiama la polizia. Alex riesce comunque a entrare da una finestra e, dopo uno scambio di feroci battute e una breve colluttazione, colpisce la donna con una scultura a forma di fallo. Udendo le sirene della polizia in arrivo, Alex tenta di fuggire, ma i Drughi lo stanno aspettando e Dim lo colpisce con una bottiglia di lattepiù in faccia, lasciandolo ferito in balia della polizia.

Arrestato, Alex viene dapprima picchiato dai poliziotti, che mal sopportano la sua strafottenza. Viene poi informato della morte della donna da Deltoid, nel frattempo sopraggiunto, dal quale riceve uno sputo in faccia, dovuto alla rabbia per il suo fallimento. Dopo un breve processo, Alex viene condannato a 14 anni di carcere per omicidio.

L'edificio della Brunel University ad Uxbridge, sede del trattamento Ludovico

Alex, in carcere, si sente come una preda in mezzo a un branco di predatori, tra uomini violenti e perversi quanto e più di lui. Decide così di tentare di mantenere una buona condotta, si guadagna le simpatie del cappellano e impara a memoria versi della Bibbia, naturalmente prediligendo le parti che gli richiamano episodi di violenza e sesso, che evidentemente gli mancano. Dopo aver scontato due anni di carcere, viene a conoscenza di un'iniziativa del nuovo governo salito in carica, che promette la scarcerazione immediata a patto che ci si sottoponga a un innovativo programma di "rieducazione": il trattamento Ludovico. Alex si fa quindi notare dal Segretario per gli affari interni in visita al carcere, riuscendo ad essere scelto per il trattamento e, con il pensiero rivolto al fatto che verrebbe scarcerato dopo solamente due settimane, accetta tutte le condizioni. Nonostante lo scetticismo del direttore della prigione e del capo delle guardie, Alex viene trasferito in un centro medico dove incomincia la cura, la quale consiste nella somministrazione di farmaci unita alla visione di lungometraggi dove sono contenute scene di violenza.

La visione delle pellicole è "obbligata" dalla posizione di Alex, legato a breve distanza dallo schermo e con delle pinze che lo costringono a tenere gli occhi aperti. Le scene di violenza, insieme con l'effetto dei farmaci, incominciano a provocare in lui delle sensazioni di dolore e di nausea che tendono ad aumentare a mano a mano che il trattamento prosegue, fino a coinvolgere, oltre alle immagini di violenza e di sesso, anche la musica di sottofondo della proiezione che, durante la visione di un documentario su Hitler, è la nona Sinfonia di Beethoven.

Al termine della cura Alex viene portato in una sala e sottoposto ad alcune prove a cui assistono, oltre al Segretario per gli affari interni, alcune importanti autorità, per mostrare loro il buon risultato del condizionamento. Dapprima Alex subisce maltrattamenti e umiliazioni da parte di un attore e rimane impotente perché, appena cerca di reagire violentemente, viene assalito dalla fortissima sensazione di nausea. Nella seconda parte del test entra in sala una bellissima ragazza in topless ed Alex allunga le mani verso il suo seno cercando di violentarla, ma viene nuovamente colto dalla nausea e si accascia a terra dolorante. Il Segretario osserva compiaciuto il successo del trattamento Ludovico e decide di farlo entrare immediatamente in vigore come soluzione ai problemi della criminalità violenta e del conseguente affollamento delle prigioni, nonostante l'obiezione del cappellano del carcere che contesta l'annullamento del libero arbitrio nei confronti del soggetto, il quale non sceglie liberamente di operare il bene, ma è costretto ad astenersi dalla violenza solo a causa della sofferenza e del dolore che gli vengono provocati.

Alex viene quindi scarcerato, ma il suo rientro nella società è tragico: tutte le persone che prima, quando lui era forte e violento, erano sue vittime, ora che la situazione si è capovolta ed è lui a essere completamente indifeso e innocuo, gli si ritorcono contro e prendono il suo posto nel comportarsi da carnefici, vendicandosi.

Tornato a casa, scopre che i suoi genitori hanno affittato la sua stanza a un altro ragazzo che si mostra ostile e provocatorio nei suoi confronti, e quindi Alex vorrebbe aggredirlo ma viene bloccato dalla nausea. Alex allora se ne va di casa senza essere trattenuto dai familiari. Vagando per la città incontra casualmente il barbone aggredito anni prima da lui e dagli altri drughi, il quale, dopo averlo riconosciuto, si vendica picchiandolo insieme con altri anziani senzatetto, e di nuovo Alex non riesce a reagire perché quando ci prova viene sempre colto dalla nausea. Alla fine viene salvato da due poliziotti, ma, una volta riavutosi, si accorge che i due agenti sono proprio Dim e Georgie, divenuti ora tutori della legge. I due, ancora rancorosi delle sue prevaricazioni e consapevoli che la cura ha reso Alex incapace di difendersi, lo portano fuori città ammanettato e lo torturano immergendogli la testa in una vasca piena d'acqua e percuotendolo con il manganello.

Ferito e disperato, Alex raggiunge una casa per chiedere aiuto, ma la casa è quella dello scrittore Frank Alexander, diventato invalido e vedovo dopo la morte della moglie, dovuta a suo avviso allo shock che la donna ha subito durante e dopo lo stupro. In un primo momento lo scrittore non riconosce Alex, per via del travestimento che portava all'epoca dell'aggressione. Frank è un oppositore del governo e, riconoscendo Alex come una vittima del trattamento Ludovico, promette di aiutarlo, quindi gli prepara un bagno caldo e convoca a casa sua altri oppositori politici allo scopo di screditare il governo e la sua terapia. Ripresosi, Alex incomincia a cantare nella vasca da bagno Singin' in the rain. Lo scrittore riconosce allora la voce dell'autore della violenza subita e prepara la propria vendetta: prima narcotizza Alex, poi, una volta ottenute da lui le informazioni per screditare il governo, lo chiude in una stanza e gli fa ascoltare ad alto volume la Nona sinfonia di Beethoven, provocandogli un dolore straziante. Alex si convince a cercare nella morte la liberazione dalla sua sofferenza e si getta dalla finestra.

Alex si risveglia molto tempo dopo in un letto d'ospedale, dopo un lungo coma. Raggiunto dai genitori, li respinge duramente, memore del loro comportamento durante ma soprattutto dopo la permanenza in carcere. Nel periodo della convalescenza, una psichiatra gli fa un test nel quale egli deve aggiungere la battuta mancante in alcune vignette. Alex risponde con spacconeria e strafottenza, rendendosi presto conto di non provare più il malessere da cui veniva colto a seguito del trattamento Ludovico ogni volta che tentava di comportarsi in modo violento, mutamento dovuto probabilmente allo shock intervenuto a seguito del tentato suicidio e alle cure ricevute durante il coma. Nel frattempo la stampa, venuta a conoscenza dell'accaduto, attacca duramente il governo per i metodi coercitivi usati su di lui.

Un giorno Alex riceve una visita del Segretario per gli affari interni, preoccupato per lo scandalo causato dalla vicenda. Il Segretario, con atteggiamento remissivo e conciliante, gli offre il proprio appoggio e quello del governo in cambio della sua collaborazione, al fine di assicurare la buona fede e soprattutto la tenuta del governo. Informa anche Alex che lo scrittore Alexander è stato messo, insieme con i suoi colleghi cospiratori, in condizione di non nuocergli più.

Alex accetta l'accordo, grazie al quale la sua vita potrà proseguire con un buon lavoro, una buona posizione e una retribuzione adeguata. Chiede al Segretario di diventare il capo della polizia: una posizione ideale per lui, in quanto gli consentirebbe di esercitare violenza in modo legale. Questo gli permetterebbe inoltre di ritornare capo dei suoi ex sottoposti, ora poliziotti, e vendicarsi di quando lo avevano incontrato indifeso a causa della cura e lo avevano percosso e seviziato. Il politico, preoccupato, gli propone in prima battuta di diventare un semplice poliziotto ma, ricattato da Alex, accetta anche questa condizione (esiste una versione del film dove questa parte è stata tagliata).

La macchina della propaganda si mette immediatamente in moto e un grande numero di giornalisti e di fotografi entra nella stanza dove i due, stringendosi con grande cordialità la mano, rassicurano l'opinione pubblica in merito alla loro nuova collaborazione e amicizia. Alex immagina la sua nuova vita da trascorrere come prima tra sesso, musica e violenza, ma libera dalle angosce dovute alla legge, poiché egli ora lavora per essa.

Produzione

Cast

La performance di Malcolm McDowell in Se... attirò l'attenzione di Stanley Kubrick, che successivamente lo avrebbe scritturato nel 1971 per il suo adattamento del romanzo A Clockwork Orange di Anthony Burgess.[18] In aggiunta, McDowell sfruttò l'esperienza della sua interpretazione in Se... come ispirazione per il protagonista di Arancia meccanica, Alex DeLarge. Avendo ricevuto il copione da Kubrick, McDowell era incerto su come interpretare il personaggio di Alex, e così contattò Lindsay Anderson, chiedendogli consiglio. McDowell raccontò la storia:[19]

«Comunque, mi disse: "Malcolm, devi interpretarla così la parte: c'e una scena in 'Se...' un tuo primo piano, dove apri le porte della palestra per essere frustato.. sei in primo piano"; io dissi "si, hai ragione". Lui continuò: "ti ricordi... ", io risposi che si, avevo una specie di sorriso. Lui mi disse: "Ci hai dato quel sorriso.. quel tipo di sorriso strafottente e ironico, è così che devi interpretare Alex". E io pensai "mio Dio, è vero. Brillante consiglio. Questo era tutto quello di cui avevo bisogno, un ottimo consiglio per un attore!"»

Riprese

Con un budget di 2,2 milioni di dollari e una piccola troupe, Kubrick detiene il controllo totale del progetto e come compenso ha diritto al 40% degli incassi. A differenza dei suoi film precedenti, Kubrick decide di avere un approccio più caotico; a volte lo stesso Kubrick con la cinepresa sulla spalla si posizionava sulla scena per riprendere in prima persona.[20] Il regista inoltre fa un grande uso del grandangolo, che esaspera le prospettive.[20] Il critico Roger Ebert affermò nella sua recensione del film che la tecnica di Kubrick che si nota di più è appunto il grandangolo: esso è usato sugli oggetti abbastanza vicini allo schermo, e questa inquadratura tende a distorcere i bordi delle immagini. Le riprese del film incominciarono nel settembre 1970 per concludersi il 24 febbraio 1971.[21]

Esterni

Kubrick decide di girare molte scene di Arancia meccanica in esterno a Borehamwood: sono state usate delle piccole stanze di una fabbrica per costruire le ambientazioni del Korova Milk Bar e della prigione, mentre la strada dove scorrazzano i drughi è anch'essa a Borehamwood; tutto si svolgeva al massimo a 2-3 chilometri da casa di Kubrick, tranne l'università dove sono state girate le scene della cura Ludovico.[20][22]

Altri:

  • Alex vive nella zona del Thamesmead South Housing Estate nel sud est di Londra.
  • La rissa tra Alex e i suoi drughi, sulle note de La gazza ladra di Gioacchino Rossini, avviene sulle rive del Southmare Lake, un laghetto artificiale nella zona di Thamesmead South.
  • Lo stupro della moglie dello scrittore Alexander è girato nella Skybreak House, nell'Hertfordshire, nella cittadina di Radlett, una villa progettata dal famoso architetto Sir Norman Foster.
  • Alex si getta dalla finestra dall'Edgwarebury Hotel in Elstree, Londra.
  • La rissa tra i Drughi e la banda di Billy Boy avviene sulla Taggs Island, nei pressi dell'Hampton Court Palace.
  • Il centro medico Ludovico è in realtà la Brunel University, Uxbridge, a ovest di Londra.
  • Il sud-ovest di Londra è stato utilizzato per diverse location del film, in particolare la zona di Wandsworth. In questa zona si trova il sottopasso dove è stata girata la celebre scena in cui Alex e la sua banda pestano un vecchio alcolizzato. Il barbone e Alex si rincontrano dopo la "cura" sulle rive del Tamigi, in prossimità dell'Albert Bridge, a Chelsea. Anche l'incontro tra Alex e le due ragazze nel negozio di dischi è stato girato nel Chelsea Drugstore a King's Road.
  • Gli interni della casa di Alex sono stati girati al 56 Stratfield Rd, Borehamwood, a breve distanza dagli studi cinematografici dove sono state girate le poche sequenze non filmate in posti reali. Qui è stata apposta nel 2006 una targa commemorativa.[22]

Design e scenografia

La Rocking Machine di Herman Makkink

Il riferimento estetico più diretto del film è la pop art, con riferimenti a Piet Mondrian e alla optical art (esempi ne sono la casa di Alex e dello scrittore Alexander); si possono trovare però molti altri riferimenti, tra cui alcuni verso l'opera di Roy Lichtenstein e Constantin Brâncuși.[20]

L'arredamento degli interni è, secondo l'architetto Massimiliano Fuksas, di transizione tra anni sessanta e anni settanta, tendente verso questi ultimi:[20]

«L'arredamento degli interni è un arredamento molto di transizione: è molto più anni '60 che anni '70, fine anni '60-anni '70. [...] È una casa borghese questa qui, non è la casa borghese con tutto il decoro della casa borghese, ma diventa la casa borghese di gente che vivono una cultura contemporanea, che conoscono le grandi mostre, le grandi esperienze visive che si facevano.»

L'estetica del film presenta chiari riferimenti sessuali, che vanno dalla scultura di ceramica in casa della donna dei gatti ai gelati che le due ragazze al bancone del negozio di musica stanno leccando; infatti, secondo Kubrick, niente riesce a risvegliare lo spettatore dal torpore meglio del sesso.[20]

Costumi

Il costume da Drugo del protagonista ideato da Milena Canonero

La creazione dei costumi è affidata a Milena Canonero. La Canonero, in accordo con Kubrick, decide che i costumi dei drughi debbano essere un incrocio tra la divisa di un poliziotto e di un supereroe perverso e decide di colorarli di bianco, colore che rappresenta la purezza ma anche l'asetticità, la malattia e il cadavere.[20] Secondo Elio Fiorucci, Kubrick ha giocato con l'immagine e il vero contenuto delle cose; il bianco, che trasmette purezza e sicurezza, è in realtà un bianco "degenerato"; esempio ne è anche il latte, che è bianco e trasmette sicurezza, ma in realtà è degenerato, poiché all'interno vi sono delle droghe:[20]

«Lui [Kubrick] ha preso questo bianco, che dovrebbe essere sicurezza e purezza, e lo ha usato per dire la degenerazione del bianco [...] Il bianco degenerato, il bianco infatti del latte degenerato perché contiene la LSD. C'è questo gioco di equivoco e malinteso sull'immagine e su quello che è invece il contenuto reale delle cose. Allora il bianco nel latte, che è rassicurazione perché non c'è niente più rassicurante del latte, però nel latte guarda caso hanno messo una droga micidiale.»

Per la scena di violenza ai danni della signora Alexander, la cui calzamaglia viene tagliuzzata dalle forbici per mano di Alex, la Canonero ha dovuto confezionare numerosi capi simili in quanto la scena è stata provata diverse volte.

Colonna sonora

Il film utilizza brani di musica classica molto conosciuti: di Rossini è utilizzata l'ouverture del Guglielmo Tell e le note della sua famosa opera La gazza ladra; di Beethoven, invece, il secondo movimento e, quale leitmotiv del film destinato a rimanere celeberrimo, il quarto movimento, l'Inno alla gioia, dalla Nona sinfonia.

In un'intervista televisiva Malcolm McDowell racconta che l'utilizzo della canzone Singin' in the Rain nel film fu del tutto casuale. Durante le riprese della scena del pestaggio e dello stupro a casa dello scrittore, Kubrick, non riuscendo a girare la scena in maniera convincente, chiese a McDowell di provare a cantare e ballare. McDowell improvvisò così Singin' in the Rain: Kubrick ne rimase così entusiasta che dopo solo tre ore aveva già acquistato i diritti della canzone.[20]

Modellato su un romanzo nel quale è già postulata la centralità della musica, convalidata dall'estensione di presenze musicali per circa tre quarti della durata complessiva, Arancia meccanica offre a Kubrick l'opportunità di interrogarsi e proporre spunti di riflessione proprio sul valore della musica nella società, sul suo ruolo nella cultura di massa, sulle sue presunte virtù educative così come sugli impulsi "negativi" che, imprevedibilmente, essa riesce invece a coagulare e a portare alla luce.

La dimensione dominante di questa colonna sonora è lo sbeffeggiamento, il sarcasmo, l'irrisione: nelle tracce trovano posto la Nona di Beethoven stravolta al synthetizer da Wendy Carlos, maestra in queste trascrizioni; poi una versione accelerata; l'ouverture del Guglielmo Tell rossiniano che commenta la sequenza, accelerata anch'essa, dell'orgia di Alex con le due fanciulle del Chelsea Drugstore; infine troviamo la musica per il funerale della regina Maria di Purcell.

Il cineasta collega le musiche a un'espressività musicale platealmente negativa e "degenerata", come quella di un rock satanico o a una qualunque forma d'arte sospettabile di pregiudizio. Kubrick propone una meditazione sulla musica "alta", quella assoluta e intangibile dei Beethoven, Purcell e Rossini, qui dissacrata da atteggiamenti impertinenti, da "baffi alla Gioconda", ben diversi dall'ossequiosa riverenza a essa tributata in 2001: Odissea nello spazio.

Simmetricamente, Kubrick trasferisce poi questa riflessione circa la natura ambigua e indisciplinabile della musica anche su una pagina ben più recente e leggera ma anch'essa "esemplare", a suo modo, in termini di morale: la cinematografica e fortunatissima Singin' in the Rain. Il brano viene caricato di valenze bizzarre e sconcertanti, al punto che lo scandalo musicale, e relativi dibattiti con feroci polemiche, finiranno per focalizzarsi quasi più su questa popolarissima e virtuosa pagina che sui numerosi capitoli di musica colta di cui il lungometraggio è gremito.

Le pagine classiche di Arancia meccanica sono sottoposte all'"appetibilizzazione", procedura che permette l'avvicinamento e la demistificazione del protagonista dalle violenze perpetrate. Il brano di Purcell, scritto per il funerale della regina Maria, compare nell'incipit del film ad accompagnare l'autorappresentazione di Alex e si ripresenterà in altre sequenze sempre associate al Korova Milk Bar, luogo di ritrovo della banda dei Drughi, di cui diventa una sorta di tema associato.

Wendy Carlos

Wendy (all'epoca all'anagrafe Walter) Carlos era reduce nel 1971, anno di esordio di Arancia meccanica, dal successo planetario dei suoi due album d'esordio, Switched-On Bach e The Well-Tempered Synthesizer, nei quali aveva sottoposto pagine bachiane a rielaborazioni puramente timbriche avviando e via via avvalorando il fraintendimento della musica elettronica come "genere" commerciale e di facile godibilità. Carlos si pone a ponte tra rigorosa ricerca elettronica e musica pop: mette a punto arrangiamenti strumentali che dell'elettronica utilizzano l'ampio strumentario, come il sintetizzatore Moog, e non certo i linguaggi sperimentali, oggetti di riforma negli studi fonologici.

Il compositore non si spinge oltre elementi coloristici e suggestioni timbriche, però Kubrick resta estasiato dalla capacità della musica di Carlos d'offrire punti di vista proiettati verso un futuro tecnologico, con prospettive d'inquietudine. Le soluzioni proposte da Carlos sembrano offrire a Kubrick un'elettronica moderatamente innovativa tanto da donare nuovi punti di vista, o di ascolto, inediti e non ortodossi su testi musicali carichi di secoli. Questo modo di fare e di usare la tecnologia, chiamata da Bernardi "progressismo al rallentatore", colpisce il regista inglese che si fida della tecnologia ma che è segretamente inquieto di fronte a distacchi bruschi dalla terraferma della tradizione. Al primo impatto con il pubblico la presunta lesa sacralità beethoveniana di Arancia meccanica scatena un autentico vespaio finendo per addebitare al film una trasgressività, rivelatasi fittizia.

Funeral of the Queen Mary

La musica, scritta originariamente da Henry Purcell, è usata come tema principale del film, variata da Wendy Carlos. Appare sin dalla prima scena nel Korova quando presenta Alex e i tre Drughi; è interessante notare come all'interno del brano, Carlos abbia inserito il celeberrimo tema del Dies irae, forse per connotare subito che tutto il film è una maledetta vicenda.

Il tema è udito ancora più tardi quando i quattro tornano al Milk Bar e quando Alex gironzola nella propria stanza da letto. La musica viene inoltre sentita dopo la cura Ludovico, quando Alex si trova con la ragazza a torso nudo. Più tardi la musica viene riusata quando il protagonista viene picchiato dai due Drughi ormai diventati poliziotti. Un'altra versione della musica, suonata con altri strumenti e molto più veloce e allegra, appare quando Alex torna a casa dopo essere stato al Korova, introdotta fischiettata da lui stesso e, in seguito, quando Alex è ricoverato in ospedale e riceve la visita dei genitori.

Timesteps

L'unico brano originale è Timesteps ed è frutto turbinoso della tastiera Moog di Walter/Wendy Carlos; la pagina è stata scritta prima della stesura del film ed è stata ispirata dal romanzo di Burgess. Questa composizione la troviamo quando Alex viene sottoposto alla visione forzata di brutalità e orrori assortiti. In questo passaggio vengono messe in evidenza le voci trasfigurate dal vocoder dove si dà consistenza fonica alla sgradevolezza del trattamento clinico, trasponendo così in una diversa sfera sensoriale le tormentose conseguenze di quella terapia. Questo brano produce un'indefinita e sensibile immedesimazione anche senza che la regia carichi di tinte della ripugnanza, lo spettatore condivide con nausea alle atrocità cui assiste.

Musica classica

Il gioco dei contrari tipicamente kubrickiano, s'innesta soprattutto sull'amore di Alex verso la musica classica: nella distorta visione del mondo e dei rapporti sociali, Beethoven viene assunto come summa di contenuti e ideologie e come tale attaccato e trasgredito. È possibile tracciare una duplice partizione tra la figura di Alex e la musica. Nella prima, la versione di Alex come "capo Drugo", istintivo e pieno di pathos ingovernabile è affidato alle pagine di Rossini. Nella seconda, Alex, ripulito dalle pulsioni violente, è associato alle pagine beethoveniane, che nel film troviamo unite alle sue fantasie a occhi aperti così come alle visioni dei film "terapeutici" sul nazismo.

Beethoven

Le note beethoveniane sono il palinsesto principale su cui poi Kubrick plasma le immagini e gli stacchi di montaggio, come sui dettagli dei crocefissi oltraggiosi di Alex, che seguono pedissequamente le scansioni ritmiche del secondo tempo (Molto vivace). Il significato generalmente connesso alla Nona Sinfonia (e in particolare al conclusivo Inno alla gioia, ode alla concordia, all'amicizia e all'ordine) viene ribaltato e il brano finisce per fare da sfondo e da stimolo alle scene di violenza più bestiali. Nella gioia di Alex non troviamo più nulla di gaio, semmai il suo uso distorto e riscontrabile nelle diverse sequenze in cui il pezzo è utilizzato, associato alle immagini atroci delle parate naziste durante la "cura Ludovico" sia come sottofondo della vendetta di Mr. Alexander.

Rossini

L'ouverture del La gazza ladra assume, fin dall'inizio, la funzione di vero e proprio leitmotiv della violenza: s'ascolta il ritmo danzante e la vitalità di questo brano durante lo scontro con la banda di Billy Boy nel teatro abbandonato, durante il viaggio sulla Durango verso la casa di Mr. Alexander, nella colluttazione con la signora dei gatti o provenire da un posto imprecisato e suggerire al protagonista atti brutali. I rilanci sempre più caricati nel crescendo, l'artificio del ribattuto e la ripetitività tematica, caratteristiche rossiniane, sono qui tutte funzionali con naturalezza ed esattezza di tempi e gesti. Le scene di violenza acquisiscono così un aspetto gioioso e, quasi, liberatorio. L'allegro vivace del Guglielmo Tell, ancora di Rossini, è in versione molto accelerata e ben si sposa in virtù del dinamismo irrefrenabile e della carica ironica che pervade il rapporto di Alex con due ragazze abbordate in un negozio di dischi: qui troviamo l'elemento ritmico del crescendo, progressivamente più frenetico e incalzante, che viene spinto a un'esasperata eccitazione emotiva, in sintonia con il visivo, finché il ritmo da martellante si fa sovreccitato, mitragliante, a evocare l'inesauribilità di energie e l'ingordigia animalesca. L'Andante dell'Ouverture del Guglielmo Tell, affidato a cinque violoncelli, è pervaso da un'atmosfera di rassegnata, dolente meditazione in cui viene a essere una caricatura sonora di un'afflizione teatrale e stucchevole.

L'Ouverture to the Sun, del gruppo folk psichedelico Sunforest, è un brano dal sapore medioevale, in cui viene molto fuori il tamburello, che viene utilizzato nella prima parte post esperimento, per verificare in pubblico la guarigione dalle pulsioni violente.

Singin' in the Rain

Questo brano è reso insostenibile e oltraggioso dalla combinazione con le immagini del feroce pestaggio; una sintesi inaccettabile, a detta di molti, tanto per la messa in scena traumatizzante di per sé che per l'indisponente formulazione audiovisiva. Alex intona con disumana euforia questa canzone durante l'aggressione ai danni dello scrittore Alexander e di sua moglie, facendo sì che le pause ritmiche del brano siano cadenzate (e sottolineate) "a tempo" dai calci e dalle bastonate che egli sferra ai due malcapitati.

In questo passaggio si riconosce l'ironia kubrickiana giocata sulla contraddizione tra l'evento messo in scena e l'innocenza evocativa: è impossibile non andare con la memoria alle evoluzioni festose di Gene Kelly sotto l'acquazzone. La scena del musical è l'emblema dell'amore e della gioia di vivere; in Arancia meccanica la stessa canzone alimenta e ratifica una lucidità aggressiva, che incanala in senso distruttivo gli impulsi che Kelly aveva risolto in senso positivo.

L'analogia tra i due lungometraggi è nella danza, che nel film di Kubrick diventa una macabra marcia di violenza, le cui movenze sembrano le cadenze di un balletto assai brutale. Un uso altrettanto incongruo e irriverente della musica che possiamo riscontrare almeno in altre due situazioni: nell'utilizzo di I Want to Marry a Lighthouse Keeper ("Voglio sposare il custode di un faro") di Erika Eigen associato al ritorno a casa di Alex, che è tutto fuorché un'illuminazione e nell'ouverture del Guglielmo Tell (rielaborata al sintetizzatore da Wendy Carlos) di Rossini (1792 - 1868) che accompagna la sequenza dell'orgia, giocata sia visivamente sia musicalmente sull'accelerazione. Il gioco grottesco che si innesta è valorizzato dal fatto che il brano è comunemente conosciuto come la "cavalcata del Guglielmo Tell".

La revisione attuata da Kubrick, a carico del motivetto di Singing in the rain, è meno eccessiva e stravagante di quanto pare. Sussiste in realtà una coerenza, occulta ma ferrea, che è quella dell'antagonismo, inconciliabile solo in apparenza tra i poli del dualismo apollineo / dionisiaco.

Alex è esuberanza animale, energia vitale allo stato puro e affrancato da codici morali, ma è anche prodotto di una società e di una cultura persuasiva e pervasiva. Nulla di più naturale quindi che, per un individuo come Alex formato a dosi energiche di cultura massificata e privo di riferimenti alternativi, l'Inno alla gioia dalla Nona sinfonia beethoveniana, Sheherazade di Rimskij-Korsakov (1844 - 1908) e Singin' in the Rain coincidano con espressioni di gioia incontrollata. Non sembra sussistere la gratuità logica nella soluzione che affida a Singin' in the Rain le truci cadenze del pestaggio: anche i conti della pertinenza sembrano tornare, giacché il giovanotto è prodotto della cultura del suo tempo cui attinge a proposito e sproposito.

Dal momento che la pratica e il compiacimento della violenza gratuita allontanano emotivamente lo spettatore da Alex, è indispensabile riportare lo spettatore a coordinate più "normali" e universali, condivise e condivisibili, quindi Kubrick opta per l'individuazione e valorizzazione di un punto di contatto. Con questa operazione, il cineasta americano sceglie Singin' in the Rain e l'Inno alla gioia come punto di contatto tra il pubblico e Alex, visto che quest'ultimo risulta figlio di un'alterità sociale. Queste pagine, infatti, avvicinano il protagonista, attraverso l'accessibilità del linguaggio sonoro, al pubblico (pratica non nuova nei lavori di Kubrick).

La ricerca di capisaldi musicali (e no) di estrema notorietà e di effetto collaudato sono riconducibili anche a quella che Ghezzi chiama "la popolarità della comunicazione", ovvero l'attrattiva e accessibilità di linguaggi e modelli su cui Kubrick non ha l'abitudine di lesinare e che non disprezza l'impiego di cavalli di battaglia impiegati con intenzioni allusive e simboliche, come in Eyes Wide Shut (1999) con Strangers in the Night.

Distribuzione

Data di uscita

Arancia meccanica esce una prima volta nel dicembre del 1971 negli Stati Uniti, in un'anteprima assoluta a New York, ma l'accoglienza è al di sotto delle aspettative di Kubrick e della Warner Bros. Successivamente esce in Gran Bretagna il 13 gennaio 1972 e negli USA dal 2 febbraio in ampia distribuzione e dopo le revisioni del regista e della Warner Bros., il film incassa oltre 114 milioni di dollari in tutto il mondo (ne era costati 2). In Italia, dopo la proiezione a Venezia, arriva nei cinema dal 7 settembre 1972.

Divieti

Nonostante Kubrick intendesse condannare la violenza invece di fomentarla, lettere minatorie dalla Gran Bretagna arrivarono a Kubrick e alla sua famiglia, tanto da indurre il regista stesso a chiedere e ottenere dalla Warner Bros. il ritiro della pellicola dalle sale locali. Nella maggior parte dei paesi del mondo (Italia compresa) il film fu vietato ai minori di 18 anni per le numerose scene di efferata violenza e divenne uno dei bersagli preferiti della censura.

Anche in Italia il film divise, e il provvedimento di divieto ai minorenni durò fino al 1998, quando una sentenza del Consiglio di Stato lo abbassò ai minori di 14 anni rendendo così il film fruibile anche sul piccolo schermo. Per nove anni, né RaiMediaset si mostrarono interessate a sfatare quello che da un quarto di secolo era considerato "tabù televisivo": a parte un unico passaggio (1999) nella TV a pagamento (Tele+), Arancia meccanica rimase invenduto fino a quando Telecom Italia Media non ne acquisì i diritti per poi trasmetterlo finalmente in chiaro su La7. Il 25 settembre 2007, preceduto dal documentario La meccanica dell'arancia condotto dal regista Alex Infascelli, il film ruppe questo tabù dopo le ore 22:30 (come previsto per le pellicole vietate ai minori di 14 anni), 35 anni dopo la sua uscita cinematografica. In seguito il film è stato trasmesso anche dalle tre principali emittenti televisive Mediaset.

Dall'aprile 2019 a marzo 2020 il film è stato disponibile in Italia sulla piattaforma Netflix, con l'indicazione di divieto per i minori di 18 anni.

Edizione italiana

Il doppiaggio italiano del film venne eseguito dalla C.V.D. e diretto da Mario Maldesi su dialoghi di Roberto De Leonardis. La difficile traduzione del copione in italiano venne curata dallo sceneggiatore e giornalista Riccardo Aragno, amico personale di Kubrick[23]. Fu Federico Fellini[24] che consigliò a Kubrick di affidarsi a Maldesi per l'edizione italiana della pellicola, però a patto che il missaggio fosse eseguito a Londra da Kubrick in persona senza alcuna supervisione: il regista scrisse allora una lettera a Maldesi per vincere le sue resistenze con la promessa che non avrebbe apportato modifiche al doppiaggio da lui eseguito[24]; Maldesi accettò e anche la scelta delle voci fu concordata con Kubrick: per la voce di Malcolm McDowell, Maldesi provinò anche Giancarlo Giannini ma lo scartò, preferendo il timbro metallico e freddo di Adalberto Maria Merli, scelta approvata da Kubrick[24]. Il doppiaggio, che segnò l'inizio del lungo sodalizio artistico tra Kubrick e Maldesi[25], venne eseguito negli Stabilimenti Fono Roma a Roma e affidato a celebri attori di teatro.

Accoglienza

Critica

All'uscita il film ebbe elogi da parte di Federico Fellini e Akira Kurosawa.[20]

Achille Bonito Oliva, critico d'arte, afferma che Kubrick riesce a profetare anche il pericolo di una violenza "estetizzante":[20]

«Kubrick profetizza anche la pericolosità di una violenza "estetizzante" anzi, la rappresenta, ce la mette sotto gli occhi, utilizzando la Nona di Beethoven e Rossini: una violenza a ritmo di musica.»

Inoltre, sempre secondo Oliva e il giornalista Andrea Purgatori, Kubrick nel film espone non le soluzioni, ma solo i problemi; proprio in questo, secondo Oliva, si trova la grandezza stoica e laica del regista.[20]

Il Mereghetti, famoso dizionario dei film curato da Paolo Mereghetti, assegna al film 4 stelle (il massimo voto possibile), e lo definisce:

«Kubrick trae una specie di pamphlet antiutopico sul nostro futuro prossimo, dove dominano violenza e frustrazione sessuale frutti del disorientamento e dell'impossibilità di realizzare i propri desideri. Al centro, il problema della libertà di scelta raccontato senza falsi moralismi. Per questo le scene di violenza (di una brutalità cruda fino ai limiti della sopportabilità ma ironicamente commentate dalla musica) sono necessarie e non gratuite. La straordinaria forza emotiva del film nasce dalla somma di molti elementi: i materiali della cultura alta volgarizzati da quella di massa (l'arte moderna del Korova Milk Bar e la casa dell'amica dei gatti; le arie di Rossini e di Beethoven), il linguaggio gergalizzato, la sistematica distruzione dell'illusione di realtà (accelerazioni, ralenti, grandangoli), la colonna musicale (elaborata elettronicamente da Walter Carlos). Nel 1971 fu uno shock, oggi è ancora un salutare pugno nello stomaco.»

Il Morandini, dizionario di recensioni cinematografiche di Laura, Luisa e Morando Morandini, afferma che:[26]

«Dei 3 film di Kubrick che si possono considerare fantascientifici Arancia meccanica è il più violento e quello in cui parla più del presente, appena caricato di connotazioni future. Come gli altri due, è una favola filosofica che illustra con geniale lucidità il suo discorso sulla violenza e sul rapporto tra istinto e società anche se nemmeno lui, pur nel suo palese sforzo di stilizzazione grottesca, si è sottratto ai rischi che si corrono al cinema nell'illustrazione della violenza.»

Riconoscimenti

Nel 1999 il British Film Institute l'ha inserito all'81º posto della lista dei migliori cento film britannici del XX secolo.[27]

Influenza culturale

Al film sono state dedicate innumerevoli citazioni.

Cinema e televisione

  • Al film è ispirato il film turco intitolato La gang dell'arancia meccanica del 1974.
  • Le pellicole Funny Games e il suo omonimo remake, entrambe dirette da Michael Haneke, sono ispirate ad Arancia meccanica.
  • Nell'episodio 11 della quarta stagione di Miraculous - Le storie di Ladybug e Chat Noir, Kitthainse, si è ispirato all'omonima pellicola, con tanto di sigla d'apertura tutta sua, dove i Kitty Section (Luka, Juleka, Rose e Ivan) stanno seduti sul divano a sorseggiare latte come nella pellicola originale.
  • La mela idraulica, una storia a fumetti di Nick Carter pubblicato sul Corriere dei ragazzi, n. 31 del 5 agosto 1973[28] e poi trasposta anche in cartone per il programma tv SuperGulp!, vede il trio investigativo alle prese con dei teppisti vestiti esattamente come i Drughi, facenti parte della "Banda della mela idraulica". Il detective ironizza sul titolo del romanzo definendosi capo della "Ciliegina ad orologeria".
  • Nel 2007 il regista austriaco Simon Thaur ha diretto una versione pornografica di questo film, intitolato Avantgarde Extreme 53 - Scatwork Orange.
  • Nell'episodio della quarta stagione dei Simpson Niente birra per Homer, Bart cerca di prendere dei dolci nello stesso modo in cui Alex tenta di violentare la ragazza, avendo poi una reazione simile. Nell’episodio della terza stagione Morire come un cane il cane di Bart, Piccolo Aiutante di Babbo Natale, viene sottoposto da Burns a un trattamento di ricondizionanento uguale a quello subito da Alex. Giallo meccanico, segmento della puntata La paura fa novanta XXV, è un'intera parodia di Arancia meccanica e di altri film di Kubrick.
  • Nel film La donna della domenica di Luigi Comencini il delitto attorno a cui ruota la trama viene compiuto con l'utilizzo di una statua di forma fallica.

Musica

  • Danno dello storico gruppo Rap Italiano Colle der Fomento nella canzone Quando verrà il momento, presente nell’album Odio Pieno del 1996, menziona Alexander nella strofa: “Sto coi miei lupi come Alex sta con i suoi drughi”.
  • Il gruppo techno-pop anni ottanta Heaven 17, trae il proprio nome da una band immaginaria riportata nella top ten nel negozio di dischi e citati dalla ragazza come "I celestiali diciassette".
  • Il videoclip del singolo The Universal dei Blur, diretto da Jonathan Glazer, è un esplicito omaggio al film di Kubrick. La scenografia è liberamente ispirata ai luoghi del film (soprattutto il "Korova Milk Bar") e il video ritrae i musicisti britannici nei panni dei famosi Drughi, con tanto di un Damon Albarn provvisto di ciglia finte e bombetta, proprio come Alex.
  • Il video musicale della canzone Never Gonna Stop Me di Rob Zombie è un esplicito omaggio ad Arancia meccanica. Infatti nel video Rob Zombie è vestito come Alex, mentre gli altri componenti del gruppo sono vestiti da Drughi e tutti sono seduti al Korova Milk Bar, con in mano un bicchiere di "Latte più", e con i piedi poggiati su tavoli a forma di donne nude; inoltre non manca la reinterpretazione della scena della Durango 95, con i Drughi a bordo e Alex al volante.
  • Anche il video musicale di Seven Nation Army, dei White Stripes, è una chiara citazione alla copertina della colonna sonora di Arancia meccanica, con gli iconici triangoli reiterati e i colori stilizzati.
  • Il gruppo punk The Adicts ha ripreso l'abbigliamento usato dai Drughi.
  • Un concept album sull'intreccio del film del gruppo metal Sepultura ha per titolo A-Lex (2009).
  • Nell'album del 2001 Requiescat In Pace del gruppo thrash metal SRL, la seconda canzone A Lex è ispirata al protagonista del film.
  • L'album Suck It and See della band indie rock inglese Arctic Monkeys prende il titolo dalla scritta sul muro fuori casa di Alex.
  • Il video Beggars dei Mallory Knox è chiaramente ispirato al film, specialmente alla scena in cui Alex e i Drughi aggrediscono il senzatetto.
  • Un'etichetta discografica specializzata in musica New Wave si chiamava Korova (per cui ha inciso il gruppo The Sound).
  • La band alternative rock polacca Myslovitz ha intitolato il suo quinto album Korova Milky Bar.
  • Il gruppo thrash metal torinese Ultra-Violence prende spunto dall'"ultra-violenza" di Alex per il nome; inoltre le copertine dei loro album raffigurano scene del film.

Altro

  • Il nome Drughi Bianconeri è usato da una frangia della tifoseria della Juventus. Il nome originario del gruppo era proprio Arancia Meccanica.
  • Il gruppo di tifoseria organizzata "Ultras Tito Cucchiaroni" utilizza Alexander come simbolo nel proprio logo. Inoltre questa frangia della tifoseria della Sampdoria ha sede nel quartiere genovese di Staglieno.
  • La nazionale olandese del 1974 allenata da Rinus Michels e capitanata da Johan Cruijff, fu soprannominata Arancia meccanica per la tradizionale tenuta arancione.
  • La finzione sfora nella realtà con alcuni fatti di cronaca nera a cavallo tra gli anni settanta e ottanta, i cosiddetti colpi della Banda dell'Arancia Meccanica. Un gruppo di balordi di periferia, tra i quali un ex agente di polizia e una guardia giurata, compiva incursioni notturne nelle abitazioni di alcuni VIP romani, sottoponendoli a violenze e sevizie, un gioco che durò fintanto che funzionò l'arma del ricatto in cambio dell'omertà. Da questi fatti è stato tratto il libro di Dido Sacchettoni Le notti dell'arancia meccanica e a sua volta un film di Claudio Caligari, L'odore della notte (1998).
  • Nel videogioco per Nintendo 64 Conker's Bad Fur Day viene citata la scena iniziale del film, con Conker che assume il ruolo di Alex.

Curiosità

  • Arancia meccanica in realtà è il titolo di un romanzo scritto da Frank Alexander, anche se nel film non se ne fa menzione.
  • Nel libro Alex ha 15 anni all'inizio e 18 alla fine, mentre nel film, sebbene la sua età non venga specificata, ne dimostra molti di più (infatti l'attore Malcolm McDowell, all'epoca delle riprese ne aveva 27).
  • Nella storia originale Georgie muore durante un colpo organizzato insieme con Pete e Dim, mentre Alex è già in prigione.
  • Il serpente non figura nella storia originale, venne aggiunto dal regista quando scoprì che Malcolm McDowell era terrorizzato dai rettili[29].
  • Alex è un appassionato della musica classica in generale e viene condizionato contro questa (ne è un esempio una scena al negozio di dischi, quando Alex prova dolore ascoltando la Praga di Wolfgang Amadeus Mozart). Nel film invece Alex ascolta - e in seguito prova nausea ascoltandola - solo la Nona di Beethoven. A tal proposito, la Sinfonia n. 9 (incluso ovviamente l'Inno alla Gioia) è l'unico pezzo non originale presente sia nel libro sia nel film. Per il resto, gli altri brani classici e leggeri ascoltati o solo nominati dai personaggi del libro sono diversi da quelli ascoltati o inseriti in sottofondo nel film. In esso, come descritto nell'apposito paragrafo, gli altri brani non originali sono La gazza ladra e Guglielmo Tell di Gioachino Rossini, Pomp and Circumstance di Edward Elgar, Musica per il funerale della regina Maria di Henry Purcell (rielaborata da W. Carlos) e la canzone Singin'in the rain di Gene Kelly. D'altro canto, nel libro, vi sono tre composizioni fittizie come i relativi autori (Das Bettzeug di Friedich Gitterfenster, «Nuovo concerto per violino» di Geoffrey Plautus, Sinfonia n. 3 di Otto Skadelig), alcuni pezzi e cantanti sempre fittizi di musica leggera e – stavolta reali – Sinfonia n. 38 Praga, n. 40 (solo nominata) e n. 41 Jupiter di Wolfgang Amadeus Mozart, Concerto brandeburghese n. 6 «solo per viole e violoncelli» di Johann Sebastian Bach, Concerto per violino e Sinfonia n. 5 (quarto movimento) di Beethoven. Sono inoltre nominati G.F. Haendel, A. Schönberg, C. Orff e l'ouverture di Sogno di una notte di mezza estate di Felix Mendelssohn di cui Alex parla nell'ultimo capitolo (ignorato dal film) quando spiega che «a diciotto anni non si è più tanto giovani», facendo presente che il musicista tedesco alla sua età vantava quel brano già in curriculum: lo compose infatti a diciassette anni.

Temi

Il messaggio di Kubrick è ironicamente pessimista: secondo il regista le nuove generazioni ottengono ciò che vogliono semplicemente prendendoselo; questo fanno il protagonista Alex DeLarge e i suoi Drughi.[20]

Kubrick affronta in Arancia meccanica il tema della contrapposizione tra la bestialità dell'uomo e quella più strutturale organizzata delle istituzioni, riflettendo la realtà, e i contrasti, del mondo dell'epoca: le lotte tra destra e sinistra estreme, opposte ma accomunate dalla sfiducia nella natura umana; le idee dei giovani contrapposte a quelle delle generazioni precedenti; gli ideali di pace e libertà e la guerra del Vietnam, o la Primavera di Praga.[20]

Per non parlare delle critiche alle istituzioni di governo e quelle carcerarie che come mostrato nel film, ignorano completamente le esigenze e più in generale l'individuo e cercano di "annullarlo". Celebre la scena dove viene chiesto l'aiuto del protagonista per placare i media in seguito al suo tentato suicidio indotto. Kubrick inoltre, rappresentando spesso la donna come oggetto, vuole fare una critica ai mass media del tempo.[20]

Da un punto di vista filosofico, Kubrick introduce, attraverso la cosiddetta Cura Ludovico, il tema del libero arbitrio. Libero arbitrio, che così come sostenuto dal cappellano della prigione, diviene il fondamento dell'umanità. Proprio il religioso, opponendosi alla Cura Ludovico, affermerà: "Il ragazzo non ha una vera scelta! Se cessa di fare il male, cessa anche di esercitare il libero arbitrio. Quando un uomo non ha scelta, cessa di essere uomo".

Nadsat

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Nadsat.

Il Nadsat è uno slang artificiale derivato dall'inglese con numerose influenze russe. Inventato dallo scrittore Anthony Burgess, è usato da Alexander DeLarge e dai suoi Drughi (dal russo Друг / Друзья: Drug / Druz'ja = amico/i). Lo stesso titolo inglese del film (A Clockwork Orange) sarebbe riconducibile a questa lingua. "Orange" infatti in Nadsat significa "uomo" e il titolo tradotto quindi diventerebbe "Uomo a orologeria", cioè presumibilmente pronto a "esplodere" in qualunque momento.

Kubrick e Platone

Da non trascurare l'ipotesi che la "cura Ludovico" costituisca una citazione esplicita dell'allegoria del Mito della caverna di Platone. Alex è sostituito agli uomini incatenati e costretti a guardare le ombre proiettate sulla parete dagli artefici e, come l'ipotetico uomo dell'allegoria che venga liberato, Alex non è poi in grado di interagire con la realtà esterna e di conseguenza ne diviene vittima.[30]

«È buffo come i colori del vero mondo divengano veramente veri soltanto quando uno li vede sullo schermo.»

(Alex, durante la "cura")

Infine c'è da considerare che lo spettatore del film vede sullo schermo raffigurata, in maniera allegorica, la sua stessa condizione (anch'egli nella "caverna" buia a guardare fisso delle ombre sullo schermo) in un infinito gioco di specchi.

Suggestiva è anche l'ipotesi di Platone sulla necessità della giustizia, anche all'interno di una banda armata, tesi che verrà smentita dal marchese De Sade nel suo Justine o le disavventure della virtù, e attorno a cui sembra oscillare questo film di Kubrick: Alex tradisce gli amici e ne viene tradito a sua volta, non sapendo poi più fare del male subisce l'ingiustizia delle vittime, dimostrando però la necessità sociale di comportarsi bene e rispettare la libertà altrui, poiché nessuno in questo caso trae dei veri profitti, a differenza che in Sade.

Note

  1. ^ 5 cose che (forse) non sapevate di 'Arancia Meccanica', su Rolling Stone Italia, 19 dicembre 2017. URL consultato il 18 febbraio 2020.
  2. ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  3. ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies - 10th Anniversary Edition, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  4. ^ (EN) The BFI 100. A selection of the favourite British films of the 20th century, British Film Institute. URL consultato il 1º luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2008).
  5. ^ {{https://www.loc.gov/programs/national-film-preservation-board/film-registry/complete-national-film-registry-listing/.}}
  6. ^ (EN) Dominic Head, The Cambridge Introduction to Modern British Fiction, 1950-2000, Cambridge University Press, 2002, p. 263.
    «Morrison observes that the title is taken from a Cockney expression, 'as queer as a clockwork orange' wich means 'very queer indeed', with or without a sexual implication».
  7. ^ Korova Milk Bar (Il Bar dei Drughi): Borehamwood High Street, London
  8. ^ Municipal Flat Block (La casa di Alex): Tavy Bridge Centre, Thamesmead South, London SE2
  9. ^ The sinister subway (L'attacco al barbone): Trinity Road, Wandsworth, London SW18
  10. ^ Ludovico Medical Therapy (Il campus della terapia): Brunel University, Uxbridge, Greater London
  11. ^ Flat Block Marina (Il regolamento di conti dei Drughi): Binsey Walk, Thamesmead South, London SE2
  12. ^ The tramps' revenge (Il barbone si vendica): Albert Bridge, Chelsea Embankment, London SW3
  13. ^ indicato come Alexander Burgess nei titoli di un quotidiano
  14. ^ Nel linguaggio Nadsat lo slang inglese è mescolato alla lingua russa, da qui Droog, della versione originale, deriva dal russo друг, amico
  15. ^ Chiamata nel film Durango 95, trattandosi di una Adams Probe 16
  16. ^ (EN) Adams Probe 16, su adamsprobe.com. URL consultato il 27 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2016).
  17. ^ Alex si prodiga in un balletto grottesco alle note Singin' in the Rain, numero danzante conosciuto dall'attore. L'autore disconobbe l'iniziativa del regista.
  18. ^ (EN) David Hughes, The Complete Kubrick, Ebury Publishing, 31 maggio 2013, p. 118, ISBN 978-1-4481-3321-5.
  19. ^ (EN) Paul Ryan, Malcolm McDowell, su BFI, 7 novembre 2004 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2008).
  20. ^ a b c d e f g h i j k l m n o La meccanica dell'arancia, La7, 25 settembre 2007.
  21. ^ (EN) Roger Ebert, A Clockwork Orange, Chicago Sun-Times, 11 febbraio 1972. URL consultato il 9 marzo 2014.
  22. ^ a b Tour delle location del film "Arancia meccanica", su I viaggi di Golosulliver, 14 novembre 2017. URL consultato il 7 marzo 2021.
  23. ^ Archivio Kubrick: Riccardo Aragno, su archiviokubrick.it.
  24. ^ a b c Le voci per Stanley? Un lavoro bellissimo - la Repubblica.it, su ricerca.repubblica.it.
  25. ^ Archivio Kubrick: Mario Maldesi, su archiviokubrick.it.
  26. ^ Morando Morandini, Arancia meccanica (1971), MYmovies.it. URL consultato il 16 maggio 2014.
  27. ^ (EN) The BFI 100, su britishpictures.com. URL consultato il 16 maggio 2014.
  28. ^ http://www.slumberland.it/contenuto.php?id=6125
  29. ^ (EN) Arancia meccanica (1971) Trivia, IMDb. URL consultato il 16 maggio 2014.
  30. ^ Aldo Castelpietra, Al cinema con Platone. Breve viaggio "filmosofico" intorno al Simposio, Franco Angeli Edizioni, 1996, ISBN 978-88-204-9779-8.

Bibliografia

Voci correlate

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  1. ^ Associazione NewType Media, Mela Meccanica, su AnimeClick.it. URL consultato il 26 gennaio 2021.

Informazione

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Il contenuto presentato dell'articolo di Wikipedia è stato estratto 2021-06-13 sulla base di https://it.wikipedia.org/?curid=410