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Anna Maria Bernini | |
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Anna Maria Bernini nel 2019 | |
Ministro dell'università e della ricerca | |
In carica | |
Inizio mandato | 22 ottobre 2022 |
Capo del governo | Giorgia Meloni |
Predecessore | Maria Cristina Messa |
Vicecoordinatrice di Forza Italia | |
In carica | |
Inizio mandato | 15 febbraio 2021 |
Vice di | Antonio Tajani |
Predecessore | Carica creata |
Ministro per le politiche europee | |
Durata mandato | 27 luglio 2011 – 16 novembre 2011 |
Capo del governo | Silvio Berlusconi |
Predecessore | Andrea Ronchi |
Successore | Enzo Moavero Milanesi |
Senatrice della Repubblica Italiana | |
In carica | |
Inizio mandato | 15 marzo 2013 |
Legislature | XVII, XVIII, XIX |
Gruppo parlamentare |
XVII: Forza Italia-Il Popolo della Libertà XVII Legislatura XVIII: - Forza Italia-Berlusconi Presidente-UDC |
Coalizione | Centro-destra 2013 (XVII) Centro-destra 2018 (XVIII) |
Circoscrizione | Emilia-Romagna |
Incarichi parlamentari | |
XVII legislature:
XVIII legislatura:
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Sito istituzionale | |
Deputata della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 29 aprile 2008 – 14 marzo 2013 |
Legislature | XVI |
Gruppo parlamentare |
Popolo della Libertà |
Coalizione | Centro-destra 2008 |
Circoscrizione | Emilia-Romagna |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Forza Italia (dal 2013) In precedenza: AN (2007-2009) PdL (2009-2013) |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Università di Bologna |
Professione | Avvocato, docente universitaria |
Anna Maria Bernini (Bologna, 17 agosto 1965) è una politica italiana, dal 27 marzo 2018 capogruppo di Forza Italia al Senato della Repubblica e dal 15 febbraio 2021 Vicecoordinatrice Nazionale del partito.[1][2]
È stata dapprima esponente di Alleanza Nazionale, poi de Il Popolo della Libertà e, infine, di Forza Italia, ricoprendo dal 27 luglio al 16 novembre 2011 la carica di ministro per le politiche europee nel governo Berlusconi IV. Dal 22 ottobre 2022 è ministro dell'università e della ricerca del governo Meloni.
Nata a Bologna nel 1965, è figlia di Giorgio Bernini (1928-2020)[3], giurista all'ONU e politico, deputato e ministro del commercio con l'estero nel primo governo Berlusconi. Si è laureata con lode in giurisprudenza presso l'Università di Bologna nel 1991.[4]
Ha completato la propria preparazione giuridica partecipando a diversi programmi di studio all'estero presso l'Università del Michigan, la Camera di commercio internazionale di Parigi, la London Court of International Arbitration (LCIA), il Queen Mary College, il Chartered Institute of Arbitrators di Londra, l'Institut du Droit et des Pratiques des Affaires Internationales de la Chambre de Commerce Internationale e l'American Arbitration Association (AAA).[4]
Post lauream ha proseguito la carriera accademica presso la stessa Università di Bologna, diventando professoressa associata di Diritto pubblico comparato e specializzandosi, come già suo padre, in arbitrato interno e arbitrato internazionale. Presso l'Università di Bologna ha tenuto gli insegnamenti di Istituzioni di Diritto Pubblico, e di Diritto dell'Arbitrato Interno e Internazionale e delle procedure alternative, entrambi presso la facoltà di economia dell'ateneo bolognese e quella della sede decentrata di Forlì.
Dal 1995 è iscritta all'ordine degli avvocati di Bologna e lavora presso lo studio legale di famiglia, associato alla società di studi legali Baker McKenzie dal 2005. Esercita la professione forense nel ramo civilistico e in quello del diritto amministrativo. È autrice di numerose pubblicazioni (anche in lingua inglese e francese) e di una decina di monografie, principalmente in tema di arbitrato, conciliazione, metodi extragiudiziali di composizione dei conflitti, diritto costituzionale e delle telecomunicazioni, contratti della pubblica amministrazione, privatizzazione e deregolamentazione, sistemi partitici, riforme costituzionali e federalismo.
È stata, tra gli altri, avvocato di Nicoletta Mantovani, vedova Pavarotti.[5]
Si è sposata nel 2003 con il ginecologo Luciano Bovicelli (nato nel 1935), morto poi nel 2011.
Dopo la morte del marito diviene la compagna del giornalista Alessandro De Angelis.[6]
Anna Maria Bernini è stata nel 2007 tra i soci promotori della Fondazione Farefuturo, fondata da Gianfranco Fini e Adolfo Urso, dov'è stata in seguito membro del "Comitato dei Trenta", espressione della Fondazione Farefuturo, della Fondazione Liberal e della Fondazione Craxi.[4][7]
Alle elezioni politiche del 2008 è stata candidata alla Camera dei deputati ed eletta nella circoscrizione Emilia-Romagna per Il Popolo delle Libertà in quota Alleanza Nazionale. Nella XVI legislatura è stata iscritta al gruppo parlamentare Popolo della libertà e ha partecipato come componente nella 1ª Commissione Affari Costituzionali, e inoltre alla Giunta per le Autorizzazioni, alla Commissione parlamentare per la semplificazione della legislazione, al Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa, alla Commissione giurisdizionale per il personale, al Comitato per la legislazione e alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale.
In vista della convocazione delle elezioni regionali in Emilia-Romagna del 2010, il 29 gennaio 2010 viene ufficializzata la candidatura della Bernini alla presidenza della Regione Emilia Romagna, in sostituzione dell'originario candidato Giancarlo Mazzuca, venendo appoggiata dalla coalizione di centro-destra costituita dal suo partito Il Popolo della Libertà, dalla Lega Nord e La Destra di Francesco Storace. Tuttavia, alle elezioni ottiene il 36,73% dei voti e risulta così sconfitta dal presidente uscente di centro-sinistra Vasco Errani (52,07%).[5]
A luglio 2011, in previsione di un rimpasto del quarto governo Berlusconi, è data dalla stampa tra i favoriti per succedere al dimissionario Angelino Alfano come ministro della Giustizia[5]. Tuttavia il 28 luglio le viene preferito l'ex magistrato e sottosegretario all'Interno Nitto Palma, ma viene comunque nominata ministro per le Politiche dell'Unione Europea, vacante dal 15 novembre 2010 a seguito delle dimissioni di Andrea Ronchi[8], dove la Bernini resta ministra per pochi mesi fino alle dimissioni di Silvio Berlusconi del 16 novembre.
Alle elezioni politiche del 2013 viene candidata al Senato della Repubblica, ed eletta come capolista del Popolo della Libertà nella circoscrizione Emilia-Romagna. Durante la XVII legislatura è stata componente della 1ª Commissione Affari Costituzionali, della Giunta per il regolamento e della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.
Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, aderisce alla rinascita di Forza Italia, diventandone l'incarico di vice-capogruppo vicario del gruppo parlamentare al Senato, diventando il successivo 24 marzo 2014 membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia.[9][10]
Nella seduta in Senato del 27 novembre 2013[11], in cui la maggioranza del Parlamento ha espresso il suo voto a favore della decadenza di Berlusconi[12], ha deciso, insieme ad altre sue colleghe come Maria Elisabetta Alberti Casellati, di vestirsi completamente di nero, considerando la suddetta decisione come un «lutto per la democrazia» e i votanti a favore come un «plotone di esecuzione».[13]
Il 4 febbraio 2015, in seguito alla rottura del Patto del Nazareno con l'elezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica e i dissidi interni al partito, rimise nelle mani di Silvio Berlusconi le dimissioni dall'incarico, insieme al capogruppo Paolo Romani con gli omologhi della Camera Mariastella Gelmini e Renato Brunetta, ma Berlusconi le respinse.[14]
Alle elezioni politiche del 2018 è stata candidata per Forza Italia al Senato come capolista nei collegi plurinominali Lazio - 01 e Emilia-Romagna - 01, nonché in seconda posizione nel collegio plurinominale Emilia-Romagna - 02. È stata quindi eletta senatrice nel collegio Emilia Romagna - 01, che comprende la città di Bologna.[15]
Il 23 marzo viene proposta dalla Lega Nord come possibile Presidente del Senato, con il sostegno del Movimento 5 Stelle[16]; tuttavia, in seguito al parere contrario del suo partito, Bernini declina la candidatura, scegliendo di appoggiare la collega di partito Maria Elisabetta Alberti Casellati.[17][18]
Con l'inizio della XVIII legislatura è stata eletta, all'unanimità dagli altri senatori forzisti, capogruppo di Forza Italia – Berlusconi Presidente al Senato della Repubblica.[19][20]
Il 1º agosto 2019 Berlusconi nomina un nuovo Coordinamento del partito composto da Sestino Giacomoni, Antonio Tajani e le due capigruppo Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini[21] e l'anno seguente aggiunge Gianni Letta, Niccolò Ghedini, Jole Santelli e lo stesso Berlusconi in occasione delle riunioni tenute durante l'emergenza COVID-19[22]. Il 12 maggio Berlusconi nomina un nuovo coordinamento di 14 persone tra le quali c'è anche Bernini.[23]
Il 15 febbraio 2021, in seguito alla nascita del governo Draghi, rimasta fuori dalla rosa dei neo ministri forzisti, la Bernini viene promossa da Berlusconi a vicecoordinatrice nazionale di Forza Italia, affiancando Antonio Tajani, con il compito di coordinare l'attività del partito con i gruppi parlamentari della Camera, del Senato e del Parlamento europeo.[24]
Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 viene candidata per il Senato nel collegio uninominale Veneto - 03 (Padova), oltreché come capolista nei collegi plurinominali Campania - 02 ed Emilia-Romagna - 02. La Bernini verrà eletta all'uninominale con il 54,65%, più del doppio rispetto all'avversario del centro-sinistra Emanuele Alecci (24,32%).[25]
Da sempre a favore dei diritti civili già nel 2016, nel corso dell'iter parlamentare sul cosiddetto "ddl Cirinnà" sulla regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e la disciplina delle convivenze, si dichiara favorevole[26] alla proposta di legge completa di adozione del configlio votando a favore del testo (in dissenso dal proprio gruppo parlamentare).[27] Alla seduta del 9 febbraio definisce il disegno di legge soltanto come «un primo abbozzo di risposta [...] per contenere un gap europeo ed un vuoto normativo», anzi afferma che avrebbe voluto vedere aggiornato l'articolo 29 della Costituzione, regolante l'istituto del matrimonio, in quanto «avrebbe fatto fare anche un vero, e non solo promesso, balzo in avanti all'intera società italiana, modernizzando un Paese che troppo spesso si specchia nel passato».[28]
Tuttavia, quando il governo pone il voto di fiducia sul ddl il 25 febbraio, durante la seduta in aula del medesimo giorno la senatrice si dichiara contraria all'imposizione della fiducia «su una norma come questa, che tocca in profondità diritti sensibilissimi», esprimendo inoltre il proprio dissenso per l'omissione dell'obbligo di fedeltà e per lo stralcio dell'articolo sull'adozione del configlio.[29] Vota dunque contro la questione di fiducia.[30]
Nel 2020 si è pubblicamente schierata a favore del cantante Achille Lauro oggetto di molte critiche per le sue esibizioni al Festival di Sanremo.[31][32][33][34] La Senatrice dichiarò: «Talento, studio, duro lavoro, coraggio insomma il merito! Tutti valori in cui credo, tutte qualità che non solo sono da apprezzare ma che necessariamente devono essere trasmesse alle nuove generazioni. Quindi “me ne frego” della tutina glitterata, tra il merito e il bigottismo della nostra società io so chiaramente da che parte stare! Viva Achille Lauro, Viva l’arte, Viva la libertà!»
Nel maggio del 2020, ospite dell'associazione GayLib, si è detta pronta a sostenere un disegno di Legge con misure di contrasto ai fenomeni di omofobia con queste parole: "Inutile ricordare, in questa sede, i tanti episodi di discriminazione o addirittura violenza, mi basta dire che l'ordinamento italiano è totalmente silente rispetto al tema del contrasto alla violenza di natura omofotransfobica, sia essa fisica o verbale. Penso che una legge del genere risolverebbe i problemi? No di certo, ma sarebbe un segnale importante".[35]
Sempre a proposito del Disegno di Legge con misure di contrasto ai fenomeni di omofobia ha dichiarato nell'aprile del 2021:
«Una situazione che ritengo inaccettabile: ogni ragazzo o ragazza di questo Paese deve essere libero di esprimere e vivere la propria sessualita' come meglio crede. E' una delle certezze che mi accompagna da molto prima di impegnarmi in politica. Va sradicata dalle menti deboli l'idea che essere omosessuali sia sbagliato o peggio ancora un atteggiamento da punire. Ma la battaglia e' tutt'altro che vinta! Non sara' di certo l'approvazione o meno del ddL Zan a far cessare gli episodi omotransfobici. Semmai - annota - rappresenta una picconata, pur importante, a quel muro fatto di ignoranza, paura e pregiudizi che impedisce la vera inclusione. Per quanto riguarda la sottoscritta, sono sempre pronta a scendere in campo per onorare la piu' preziosa delle liberta', l'amore» |
(Anna Maria Bernini[36]) |
Nel 2019 ha presentato un Disegno di Legge a favore dei giovani meritevoli.[37] Il provvedimento prevedeva sistemi premianti per under 35 particolarmente meritevoli attraverso borse di studio per effettuare tesi di ricerca, master di primo o secondo livello, un fondo start up in materie legate alle nuove tecnologie, fondi per il rientro di cervelli in fuga, incentivi per stimolare le assunzioni di giovani, l'anticipo del praticantato e l'istituzione del fondo Erasmus Italia.[38] Sempre nel 2019 ha presentato un altro Disegno di Legge a favore dei giovani laureati, che prevedeva strumenti di riscatto della laurea a fini pensionistici.[39]
Il 19 aprile 2016, in materia fiscale, propone un disegno di legge sulla rottamazione dei ruoli esattoriali per le persone e aziende in difficoltà economica.[40] Sempre in materia fiscale nella Legislatura XVIII ha presentato un altro Disegno di Legge in materia di certezza del diritto nei rapporti tra fisco e contribuente.[41] L'intento dichiarato è quello di creare un rapporto con il fisco chiaro e trasparente.
Il 14 novembre 2017, partecipando all'incontro "La gestione del patrimonio vivi-faunistico in Italia: tra piccoli e grandi passi, dove siamo e dove arriveremo" della Fondazione UNA Onlus, si dichiara favorevole alla pratica della caccia.[42] Nel 2019 ha destato molto scalpore la sua netta presa di posizione a favore degli allevatori e degli imprenditori alimentari attaccati da associazioni animaliste. La Senatrice dichiarò:" La politica che amiamo fare noi di Forza Italia è tra la gente, nelle aziende, fianco a fianco di imprenditori, lavoratori e famiglie".[43]
A ottobre 2018, mentre era in corso la votazione per la ratifica di due trattati siglati con gli Emirati Arabi Uniti nel settembre 2015, la Bernini è stata sorpresa dal senatore del Movimento 5 Stelle Giovanni Endrizzi a votare per la sua collega vicina Licia Ronzulli[44]. In seguito alla protesta dei senatori del M5S, il voto è stato annullato.[44]
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Il contenuto presentato dell'articolo di Wikipedia è stato estratto 2022-10-30 sulla base di https://it.wikipedia.org/?curid=2783573