Alla ricerca di Nemo (Finding Nemo) è un film d'animazione del 2003 co-scritto e diretto da Andrew Stanton e co-diretto da Lee Unkrich, prodotto dai Pixar Animation Studios e distribuito da Buena Vista International (Walt Disney Pictures).
La sceneggiatura è stata scritta dallo stesso regista, insieme a Bob Peterson e David Reynolds. Il cast vocale è composto da Albert Brooks, Ellen DeGeneres, Willem Dafoe ed Alexander Gould, con la partecipazione del regista A. Stanton e lo sceneggiatore B. Peterson.
Il film, quinto lungometraggio Pixar, è dedicato all'animatore Glenn McQueen, morto di melanoma prima della fine della realizzazione nell'ottobre 2002, a 41 anni.[1]
Nel 2016 è stato rilasciato un sequel/spin-off dedicato a Dory dal titolo Alla ricerca di Dory.[2]
Acclamato dalla critica e dal pubblico, la pellicola ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio Oscar per il miglior film d'animazione (su 4 candidature).
Marlin e Coral sono due pesci pagliaccio che vivono dentro un anemone sulla grande barriera corallina e stanno per diventare genitori: Coral ha deposto tante uova in una grotta ed entrambi stanno aspettando che si schiudano. Un giorno un barracuda affamato li attacca: Marlin tenta di intervenire, ma viene colpito e sviene nell'anemone. Al suo risveglio scopre che Coral è stata uccisa e che un solo uovo si è salvato. Rimasto vedovo e disperato, decide di chiamare quell'unico figlio rimastogli Nemo, come da desiderio di sua moglie, e si promette di non fargli succedere mai nulla.
Nemo nasce e cresce, con Marlin sempre preoccupato che possa capitargli anche il minimo incidente. Essendo nato tra l'altro con una pinna atrofica, questo aumenta l'ansia del padre. Il primo giorno di scuola, arrabbiato per una sfuriata del padre, come atto di sfida nei suoi confronti Nemo si addentra da solo in mare aperto per toccare con la pinna un motoscafo fermo in superficie. Mentre sta tornando indietro, viene però catturato da un subacqueo, che poi sale sul motoscafo e si allontana. Marlin, disperato e accecato dal flash della macchina fotografica del sub, tenta l'inseguimento ma la barca riesce ad avere la meglio su di lui. Al subacqueo, però, cade la maschera in mare.
Mentre vaga alla ricerca del motoscafo, Marlin incontra Dory, un pesce chirurgo femmina che soffre di perdite di memoria a breve termine. Lei dice di aver visto la barca e di seguirla per trovarla, ma dopo poco, non ricordandosi, gli urla di smettere di seguirla. Mentre i due stanno per separarsi, vengono avvicinati da un enorme squalo bianco di nome Bruto, che li conduce a una riunione di un gruppo di auto-aiuto di squali "buoni" che vorrebbero smettere di mangiare pesci. La riunione ha sede nel relitto di un sottomarino in bilico negli abissi e circondato da numerose mine attive. In quel frangente Marlin vede la maschera del sub che ha catturato suo figlio; Dory cerca di aiutarlo a recuperarla, ma accidentalmente in un tira e molla l'elastico finisce per colpirla, procurandole una lieve epistassi. L'odore del sangue scatena Bruto, che dimentica la promessa fatta a sé stesso e si mette a inseguire Dory e Marlin per divorarli. I due riescono a salvarsi infilando un siluro in bocca a Bruto, che lo sputa lanciandolo contro una mina e provocando un'enorme esplosione.
Nemo, intanto, si ritrova a Sydney nell'acquario dello studio dentistico del dottor Philip Sherman, il subacqueo che lo aveva catturato, e fa amicizia con gli altri pesci e con un pellicano bruno di nome Amilcare. Il capo dei pesci dell'acquario è Branchia, un idolo moresco che sogna la fuga da anni. Vedendo il piccolo Nemo, Branchia organizza un piano: il piccolo pesce pagliaccio dovrà provare a bloccare il filtro dell'acquario, in modo che la vasca si riempia di alghe; a questo punto il dentista dovrà pulirla e per farlo tirerà fuori i pesci, mettendoli dentro dei sacchetti di plastica attraverso i quali, secondo Branchia, potranno rotolare giù dal davanzale e tuffarsi nell'oceano. Se il piano dovesse fallire, Nemo sarebbe destinato a diventare il regalo di Darla, la terribile nipotina del dentista. Il giorno dopo Nemo tenta di mettere in atto il piano ma, oltre a fallire, rischia la vita.
Nel frattempo, la maschera del sub cade e finisce nella fossa sottostante, e Dory e Marlin la inseguono. Immersi nel buio totale, i due vengono attirati da una luce, che si rivela essere l'illicio di un feroce melanoceto. Mentre Marlin cerca di tenere a bada il pesce, Dory usa la luce per leggere la scritta sulla maschera: «P. Sherman, 42 Wallaby Way, Sydney». Alla fine i due amici riescono a immobilizzare il melanoceto, imprigionandolo nella maschera, e a fuggire. Poi Marlin e Dory chiedono indicazioni a un gruppo di pesci: essi dicono che per arrivare a Sydney bisogna imboccare la Corrente Orientale Australiana (la C.O.A.) e avvertono Dory che prima di entrare nella corrente c'è un crepaccio che è meglio attraversare sul fondo. Arrivati al crepaccio, Marlin si ostina a voler passare in superficie per impiegare meno tempo; i due, dopo aver avvistato la corrente, si ritrovano in mezzo a un gigantesco banco di meduse di specie Chrysaora fuscescens. Marlin e Dory riescono a uscire dal banco, ma le punture avute sono troppe, così perdono conoscenza e svengono.
Si risvegliano poi sul dorso di un banco di tartarughe carette, che, dopo averli salvati, sta viaggiando con loro dentro la Corrente. Marlin racconta ai piccoli di tartaruga il viaggio che sta affrontando, la cui notizia si diffonde in tutto l'oceano e arriva anche ad Amilcare, che a sua volta la racconta ai pesci dell'acquario. Nemo decide quindi di provare a bloccare il filtro una seconda volta, stavolta riuscendoci. Con il filtro bloccato, l'acquario si riempie di alghe ma il dentista, anziché pulirlo personalmente, vi installa un nuovo filtro elettronico proprio nel giorno dell'arrivo di Darla. Usciti dalla corrente, Dory e Marlin cercano qualcuno a cui chiedere indicazioni e vedono in lontananza una balena: Dory afferma di saper parlare il balenese ma i versi che emette non sembrano avere conseguenze positive, in quanto la balena si avvicina e li aspira nella sua grande bocca insieme a un banco di krill. Tuttavia, anziché inghiottire i due pesci, il cetaceo li espelle dallo sfiatatoio proprio nel porto di Sydney, dimostrando quindi di aver capito ciò che Dory aveva detto. Qui i due incontrano Amilcare, che li trasporta fino allo studio del dentista aiutandoli anche a sfuggire ad uno stormo di gabbiani in preda alla fame.
Nel frattempo il dentista sta per catturare Nemo con un retino; gli altri pesci entrano nel retino e nuotano verso il basso spingendo in modo da liberarlo. Il dentista riesce però a catturare Nemo con un sacchetto di plastica, che poi mette in un vassoio, impedendogli di fuggire. Quando Darla arriva, Nemo si finge morto nella speranza di essere buttato nel gabinetto e di poter così raggiungere il mare, ma il dottor Sherman si dirige invece verso la pattumiera. In questo frangente entra nello studio Amilcare con Dory e Marlin; quest'ultimo crede che il figlio sia morto veramente e, dopo essersi fatto riportare al porto, abbandona Dory. Nel frattempo, grazie ad uno spettacolare intervento di Branchia, Nemo viene scagliato dentro il lavandino della poltrona del dentista e, percorrendo le fogne, riesce a raggiungere l'oceano, dove incontra Dory che sta vagando senza meta e si offre di aiutarla. Lei all'inizio non lo riconosce, ma improvvisamente tutto le torna alla memoria leggendo la scritta "Sydney" su un tubo e conduce Nemo da suo padre. Dopo che padre e figlio si sono ricongiunti, Dory, insieme ad altri pesci, rischia di venire catturata dalla rete di un peschereccio. Nemo, ricordando quello che gli era successo nell'acquario, dice a tutti i pesci nella rete di nuotare verso il fondo, distruggendo la carrucola della barca e riuscendo così a liberare Dory e gli altri. Dopo il salvataggio dalla rete, Marlin e Nemo si riappacificano, per poi tornare, insieme a Dory, a casa sulla barriera corallina.
Intanto il nuovo filtro del dentista si rompe ed egli, per pulire l'acquario, tira fuori i pesci mettendoli nei sacchetti di plastica. I pesci attuano dunque il piano di Branchia, rendendosi conto solo una volta arrivati in mare di non sapere come uscire dai sacchetti.
L'idea iniziale del film venne ad Andrew Stanton in giovane età, quando si divertiva ad osservare i pesci presenti nell'acquario del suo dentista, i quali credeva provenissero direttamente dall'oceano e che desiderassero tornare a casa[3]. Poi, nel 1997, dopo essere diventato padre, il regista portò suo figlio al parco, ma per paura che si facesse male gli impedì di giocare con gli altri bambini[3], ciò influenzò l'atteggiamento di Marlin nei confronti di suo figlio Nemo nella pellicola. Infine, grazie ad una fotografia nella quale erano ritratti due pesci-pagliaccio che si affacciavano da un anemone, Stanton si convinse a utilizzare tale specie come protagonista del film[3].
La pre-produzione iniziò nel 1997, subito dopo la post-produzione di A Bug's Life - Megaminimondo, con la stesura della bozza iniziale per la sceneggiatura. Per il casting dei protagonisti, fu scelto Albert Brooks per il ruolo di Marlin, a cui piacque molto l'idea che il padre fosse un pesce-pagliaccio le cui barzellette non facessero ridere. Per ottenere tale effetto, l'attore registrò alcune performance in cui racconta battute davvero squallide e poco divertenti; inizialmente il personaggio di Dory venne immaginato come di sesso maschile, ma Stanton decise di affidare il ruolo ad Ellen DeGeneres, il cui carattere e modo di parlare si avvicina a quello di Dory nel film; di conseguenza, il co-protagonista fu mutato in una femmina[3]. Per quanto riguarda il personaggio della tartaruga Scorza, il regista stesso prestò la propria voce, la cui interpretazione doveva essere solo provvisoria in vista di un casting ufficiale per il personaggio, ma durante le proiezioni di prova, la sua voce piacque così tanto al pubblico che si rinunciò all'idea di sostituirlo e Stanton venne accreditato come doppiatore nei titoli di coda[3].
La troupe seguì un corso accelerato di biologia marina e uno di oceanografia (per poi visitare acquari, effettuare immersioni alle Hawaii e frequentare diverse lezioni da parte di ittiologi professionisti) per poter capire meglio come unire le animazioni delle creature acquatiche a quelle umane e alle movenze facciali di ogni singolo personaggio per rendere l'effetto finale il più verosimile possibile[4].
Dal film è stato tratto un videogioco per la PS2[5].
Il budget complessivo del film ammonta a circa 94 milioni di dollari[6].
Il film è stato distribuito negli Stati Uniti d'America dal 30 maggio 2003, mentre in Italia è uscito il 3 dicembre 2003.
La direzione del doppiaggio e la traduzione/adattamento dei dialoghi italiani sono a cura di Carlo Valli, per conto della Dubbing Brothers Int. Italia.[7] Il doppiatore francese di Jacques, Jacques Peyrac, doppia il personaggio sia nell'edizione francese che in quella italiana del film.[7]
Attualmente la pellicola è disponibile sulla piattaforma streaming Disney+.[8]
Ottenne un notevole incasso per la casa di produzione, per quanto riguarda i film d'animazione, arrivando ad incassare nel mondo 936 743 261$. E' stato il film di animazione in CGI col maggior incasso nella storia del cinema fino al 2010, quando è stato battuto da Toy Story 3.
Il film è stato accolto in maniera molto positiva dalla critica cinematografica. Sul sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha un indice di gradimento del 99% basato su 256 recensioni professionali.[9]
Alla ricerca di Nemo è uscito nuovamente nei cinema statunitensi il 14 settembre 2012 e i cinema italiani il 26 ottobre dello stesso anno nella riedizione in 3D: si tratta di un progetto che vede molti successi Disney ritornare sul grande schermo in versione tridimensionale o digitalizzata. Proprio in occasione della campagna promozionale, è stato pubblicato un nuovo trailer del film che ripropone alcune delle scene più divertenti della storia di Nemo.[10]
Alla ricerca di Nemo è un manga shōnen creato da Ryuichi Hoshino e pubblicato in Giappone nel 2006, che segue la trama del film. La serie consta di un tankōbon ed è giunto in Italia a partire dal 10 settembre 2008 nella collana Disney Manga.
Nell'aprile del 2013 è stato annunciato un sequel dal titolo Alla ricerca di Dory (Finding Dory) che è uscito nelle sale americane il 17 giugno 2016 e in quelle italiane il 15 settembre 2016.[11] Il film è anche spin-off in quanto incentrato su Dory e non più su Marlin e Nemo.
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