Figlio di Edoardo e Gina Manusardi, primo di tre fratelli: Mario e Massimo, mancato in giovane età. Studia al Regio Liceo-Ginnasio Grattoni di Voghera. Nel 1948 si iscrive alla facoltà di Medicina dell'Università degli Studi di Pavia e viene ammesso al Collegio Cairoli. Passa alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Statale di Milano nel 1951 attirato dalla carriera diplomatica. Nel 1955 si laurea in Giurisprudenza, relatore Roberto Ago, di cui diventerà assistente. Si fa conoscere al pubblico con alcuni scritti pubblicati su riviste importanti come L'illustrazione Italiana, Officina e Paragone che nel 1955 gli pubblica uno dei suoi primi racconti, Destino d'estate. In esso si rintracciano alcuni temi ricorrenti nell'opera di Arbasino: la provincia italiana del periodo post-bellico chiusa nel suo mondo ristretto e la critica di una società pettegola e ristretta delle ville e dei salotti.
Nella primavera del 1956 passa un trimestre di studio in Francia a Sciences Po. Nel 1957 si trasferisce a Roma, sempre col professor Ago, alla Facoltà di Scienze Politiche della Sapienza. Da scrittore esordiente, ha avuto come editorItalo Calvino nel 1957.[3] I suoi primi racconti, inizialmente pubblicati su riviste, sono stati poi raccolti in Le piccole vacanze e L'Anonimo lombardo. Nell'estate 1959 passa alcune settimane a Harvard come borsista della Political Section. Nel 1960 esce a puntate su Il MondoLa bella di Lodi che l'anno successivo adatterà per il cinema insieme a Mario Missiroli. Nel maggio 1963 esce per Feltrinelli Fratelli d'Italia. Nel 1965 abbandona la carriera universitaria per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Nel 1967 inizia la collaborazione con il Corriere della Sera, terminata poi con la direzione di Giovanni Spadolini.
Nell'ottobre 1969 esce Super-Eliogabalo che viene accolto dal pubblico e dalla critica in modo controverso. Nel gennaio 1976 inizia la collaborazione con il quotidiano La Repubblica. Nel corso del 1977 ha condotto su Rai 2 il programma Match. Nel 1980 riceve l'Ambrogino d'oro del Comune di Milano dal sindaco Tognoli. A marzo 1985 pubblica per Garzanti Il meraviglioso, anzi. Nel 1993 viene ripubblicato e ampiamente riscritto Fratelli d'Italia, questa volta da Adelphi, iniziando così una prolifica collaborazione con la casa editrice milanese. Nel settembre 2001 Feltrinelli pubblica i versi di Rap!. Nel 2009 sono usciti due volumi antologici che riprendono l'opera con cronologia e storia editoriale ben ricostruite da Raffaele Manica ne «I Meridiani» di Mondadori. Nel 2004 gli è stato assegnato il Premio Chiara alla carriera[4]. Era solito rivedere e riscrivere le sue opere, pertanto quasi tutte sono state ripubblicate in edizioni aggiornate.[5]
Abbandonò la cerimonia del premio letterario Boccaccio (Certaldo, Firenze) prima ancora della conclusione (10 settembre 2011), affermando: "Sono qui da due giorni a sentire fanfaluche e convenevoli. Io questo premio non lo voglio, tenetevelo, me ne vado"[6]. Nel 2012 è stato insignito del Premio Scanno per la Letteratura. Nel 2013 riceve il Premio Campiello alla carriera. Nel 2014 è insignito del Premio Il Vittoriale degli Italiani; nel corso della cerimonia di premiazione dichiara: «Non so se qualche anno fa avrei accettato questo premio, oggi sono orgoglioso di riceverlo»[7][8][9][10].
Romanziere sofisticato e sperimentale, con trame estremamente rarefatte, lunghe digressioni metaletterarie e letterarie in molte lingue, giornalista di costume, critico teatrale e musicale, intellettuale. Raffaele Manica, nell'introduzione al Meridiano a lui dedicato, ha scritto: “Nell'idea di romanzo di Arbasino le citazioni sostituiscono l'intreccio o l'avventura del romanzo tradizionale: sono altre avventure verso altri mondi noti o meno noti o ignoti”.
Grande estimatore di Gadda, ne ha analizzato la scrittura nei saggi Genius Loci,[11] in I nipotini dell'ingegnere (1960), in Sessanta posizioni[12], in L'ingegnere e i poeti: Colloquio con C. E. Gadda[13] e in L'ingegnere in blu, con il quale ha vinto l'anti-premio Pen Club nel 2008.[14] Arbasino è inoltre il padre delle espressioni: "Casalinga di Voghera" e "Gita a Chiasso"[15][16][17].
Pregevole inoltre la sua produzione come autore di libri di viaggio.
Di lui è stato anche detto che è erede della tradizione illuministica lombarda, quella di Giuseppe Parini per intenderci, per il valore civile dei suoi interventi pubblici. Gran parte della sua produzione giornalistica ha trovato spazio sulle colonne di Repubblica. «Modernista conservatore»[15], molti suoi scritti risultano caratterizzati argomentativamente da un buon senso spesso condivisibile ma talora appesantito da boutade "moralisteggianti"[18][19][20].
Seppur omosessuale dichiarato, nel 2000, durante le giornate del World Pride, criticò duramente quelle manifestazioni, arrivando a definirle "l'orgoglio del sedere"[21][22].
Archivio
Nel giugno 1996 Alberto Arbasino ha donato all'Archivio contemporaneo "Alessandro Bonsanti" conservato presso il Gabinetto Vieusseux a Firenze gli appunti avuti alla fine degli anni Sessanta da Harold Acton, contenenti una vivace descrizione del gruppo di inglesi-fiorentini poi utilizzata dallo scrittore lombardo per la stesure delle Due orfanelle, che sarebbe stato dato alle stampe nel 1968[23]. Il fondo Alberto Arbasino, contenente testi autografi di Arbasino che ne documentano l'intera opera (narrativa, teatrale, poetica, saggistica) e parte del suo epistolario, è conservato presso il Centro di ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell'Università degli Studi di Pavia.
Morte
È morto a Milano il 22 marzo 2020, all'età di 90 anni.[24]
L'Anonimo lombardo, Feltrinelli, Milano, 1959 («Biblioteca di letteratura. I contemporanei» n. 11, pp. 569; comprende Il ragazzo perduto, prima versione de L'Anonimo lombardo, e altri racconti); Feltrinelli, Milano, 1966 («I narratori» n. 83, pp. 219; prima edizione de L'Anonimo lombardo come romanzo singolo); Einaudi, Torino, 1973 («Nuovi coralli» n. 56, pp. 208; ISBN 88-06-37002-2); Adelphi, Milano, 1996 («Biblioteca» n. 320, pp. 205; ISBN 88-459-1219-1; recensione); UTET, Torino, 2007 («Premio strega», pp. 256; con prefazione di Raffaele Manica; ISBN 88-02-07491-7)
Fratelli d'Italia, Feltrinelli, Milano, 1963 («I narratori» n. 24, pp. 532); Feltrinelli, Milano, 1967 («Gli astri» n. 18, pp. 536; con modifiche all'ultimo capitolo); Einaudi, Torino, 1976 («Gli struzzi» n. 110, pp. 663; ISBN 88-06-25106-6; seconda edizione ampliata); Adelphi, Milano, 1993 («Biblioteca» n. 274, pp. 1371; ISBN 88-459-1000-8; terza edizione ulteriormente ampliata, Premio Selezione Campiello[25]
La narcisata, in La narcisata e La controra: due storie romane, Feltrinelli, Milano, 1964 («Le comete» n. 33, pp. 143); La narcisata, Einaudi, Torino, 1975 («Nuovi coralli» n. 121, pp. 127; ISBN 88-06-42234-0)
Super Eliogabalo, Feltrinelli, Milano, 1969 («I narratori» n. 159, pp. 322); Einaudi, Torino, 1978 («Gli struzzi» n. 170, pp. 351; ISBN 88-06-10603-1; seconda edizione ampliata); Adelphi, Milano, 2001 («Fabula» n. 132, pp. 406; ISBN 88-459-1597-2)
Specchio delle mie brame, Einaudi, Torino, 1974 («I coralli» n. 301, pp. 137); Einaudi, Torino, 1975 («Nuovi coralli» n. 108, pp. 137; ristampa); Adelphi, Milano, 1995 («Fabula» n. 87, pp. 169; ISBN 88-459-1127-6; seconda edizione)
Luisa col vestito di carta, illustrazioni di Giosetta Fioroni, Emme edizioni, Milano, 1978
Saggi
Parigi o cara, Feltrinelli, Milano, 1960 («Biblioteca di letteratura. I contemporanei» n. 20, pp. 751); Adelphi, Milano, 1995 («Piccola biblioteca» n. 359, pp. 311; ISBN 88-459-1177-2)
Introduzione a Oscar Wilde, Salomé, Rizzoli, Milano 1974 («I grandi libri illustrati, BUR», n.1); ivi, 1980 («BUR» n. 243); ivi, 1991 («Super classici» n. 33; ISBN 88-17-15133-5)
Introduzione a Carlo Dossi, Vita di Alberto Pisani, Einaudi, Torino, 1976 («Centopagine» n. 44)
Presentazione a Jorge Luis Borges, Antologia personale, Longanesi, Milano, 1979 («Biblioteca» n. 7)
Introduzione e scelta di Carlo Dossi, Opere, Istituto poligrafico e zecca dello stato, Roma, 1999 («Cento libri per mille anni», pp. XXIII)
Favole su favole: fiabe e leggende, tradotte, trascritte e trasformate da Alberto Arbasino, et al.; premessa di Walter Pedullà, Lerici, Cosenza, 1975
AA.VV. Le interviste impossibili, Bompiani, Milano 1975 (contiene le interviste impossibili di Alberto Arbasino a Ludwig II di Baviera e Giovanni Pascoli).
AA.VV. Nuove interviste impossibili, Bompiani, Milano 1976 (contiene l'intervista impossibile di Alberto Arbasino a Giacomo Puccini).
Raccontano se stessi, Alberto Arbasino et al., Gangemi, Roma, 2002 (Collana di libri di Lettera internazionale, n. 2); (otto scrittori commentano l'Italia e la propria fatica letteraria)
Raccolte
Romanzi e racconti, volume I, a cura di Raffaele Manica, Mondadori, Milano, 2009 («I Meridiani»; saggio introduttivo di Raffaele Manica, cronologia di Alberto Arbasino e Raffaele Manica; contiene: Le piccole vacanze, L'Anonimo lombardo, Fratelli d'Italia [nella versione del 1963] e Certi romanzi [nella versione del 1964]; dossier: Arbasino su Arbasino ; notizie sui testi a cura di Raffaele Manica, bibliografia a cura di Alberto Arbasino e Raffaele Manica; ISBN 978-88-04-58641-8)
Romanzi e racconti, volume II, a cura di Raffaele Manica, Mondadori, Milano, 2010 («I Meridiani»; contiene: La narcisata, Super-Eliogabalo, La bella di Lodi, Il principe costante, Specchio delle mie brame, Condizione del dolore [tratto da Fratelli d'Italia, versione del 1993], Amate sponde!, Matinée. Un concerto di poesia, La caduta dei tiranni; dossier: Arbasino su Arbasino, notizie sui testi a cura di Raffaele Manica, bibliografia a cura di Alberto Arbasino e Raffaele Manica; ISBN 978-88-04-58642-5)
^Dentro i viaggi di Arbasino, in bilico tra letteratura e biografia, incontro alla Scuola Normale Superiore di Pisa, 5 aprile 2006, disponibili estratti audio mp3 Copia archiviata, su normalenews.sns.it. URL consultato il 7 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2006).
^Genius Loci (1977), published by The Edinburgh Journal of Gadda Studies (EJGS) ISSN 1476-9859 (WC ·ACNP). Previously published in Certi romanzi (Turin: Einaudi, 1977), 339-71. artwork 2000-2004 by G. & F. Pedriali. Copia archiviata, su arts.ed.ac.uk. URL consultato il 30 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2007).
^I nipotini dell'ingegnere (1960), in Sessanta posizioni / A. Arbasino. - Milano : Feltrinelli, 1971. - (Il Verri ; 1, pp. 185-210)
^L'ingegnere e i poeti : Colloquio con C. E. Gadda / A. Arbasino. - Milano : Feltrinelli 1963. - (Il Verri ; 13)
^ab Nicoletta Tiliacos, Il modernista conservatore, su ilfoglio.it, Il Foglio Quotidiano, 22 gennaio 2010. URL consultato il 16 maggio 2020 (archiviato il 5 ottobre 2018).
^ Nicoletta Tiliacos, A. A. alla zagarella, su ilfoglio;it, Il Foglio Quotidiano, 22 gennaio 2010. URL consultato il 16 maggio 2020 (archiviato il 5 ottobre 2018).
^ Camillo Langone, Arbasino Alberto, su ilfoglio.it, Il Foglio Quotidiano, 22 aprile 2001. URL consultato il 4 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2018).
^ La Porta, F., Funambolo e moralista (JPG), in L'Indice dei libri del mese, anno 16, marzo 1999, p. 16. URL consultato l'11 luglio 2016 (archiviato il 22 agosto 2016).
^ Maria Luisa Vecchi, Alberto Arbasino, Venezia, La Nuova Italia, 1980, p. 37.
^Fondo Arbasino Alberto, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 2 gennaio 2018 (archiviato il 22 dicembre 2017).
Giancarlo Leucadi, La terra incognita della romanzeria: saggio su Alberto Arbasino, Bologna: Printer, 1994
Clelia Martignoni, Cinzia Lucchelli e Elisabetta Cammarata, La scrittura infinita di Alberto Arbasino: studi su «Fratelli d'Italia», Interlinea, Novara, 1999 ISBN 88-8212-173-9
Ugo Perolino, Arbasino e il caso Moro. "In questo Stato (1978-2008)", in C. Serafini (a cura di), Parola di scrittore. Letteratura e giornalismo nel Novecento, Bulzoni, Roma, , 2010, pp. 635–644.
Ugo Perolino, Un euforico congedo, Edizioni Tracce, Pescara, 2012