A un metro da te | |
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I due protagonisti in una scena del film | |
Titolo originale | Five Feet Apart |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 2019 |
Durata | 116 min |
Rapporto | 2,35:1 |
Genere | drammatico, sentimentale |
Regia | Justin Baldoni |
Sceneggiatura | Mikki Daughtry, Tobias Iaconis |
Produttore | Justin Baldoni, Cathy Schulman |
Casa di produzione | CBS Films, Wayfarer Entertainment |
Distribuzione in italiano | Notorious Pictures |
Fotografia | Frank G. DeMarco |
Montaggio | Angela M. Catanzaro |
Musiche | Brian Tyler, Breton Vivian |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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A un metro da te (Five Feet Apart) è un film del 2019 diretto da Justin Baldoni.
Nel film lo spettatore è testimone del difficile amore tra Stella, un'energetica ragazza ammalata di fibrosi cistica e in attesa di un trapianto ai polmoni, e Will, un nuovo paziente ricoverato nel suo reparto per sottoporsi a una cura sperimentale. Essendo affetti da diversi ceppi di infezioni batteriche legate al loro quadro clinico molto indebolito, i singoli pazienti del reparto hanno il divieto assoluto di toccarsi tra di loro. Ognuno di loro deve stare a un metro di distanza dalle persone e in particolare dagli altri malati, onde evitare l'aggravamento della loro condizione congenita. Stella segue alla lettera ogni norma, nella speranza di poter ricevere presto un paio di polmoni nuovi. Si troverà ben presto a scontrarsi con Will, cinico rispetto al suo futuro e refrattario a seguire i protocolli. Dopo la morte dell'amico Poe, Stella è sconvolta e decide di fuggire dall'ospedale con Will. Non potrebbe scegliere momento peggiore: la stessa notte arrivano finalmente i polmoni pronti per sostituire i suoi, mentre la ragazza ignora le chiamate dei genitori. Will però scopre il fatto e la supplica di tornare in ospedale e garantirsi maggiori chance si sopravvivenza. Stella rifiuta e nel mentre il ghiaccio sotto i suoi piedi si rompe, facendola precipitare in un laghetto ghiacciato. Will la salva e le fa la respirazione bocca a bocca, consapevole di star mettendo ancor più in pericolo la sua vita con un possibile scambio di batteri patogeni di ceppi differenti. Stella e Will vengono ricoverati d'urgenza in ospedale: entrambi stanno bene, considerate le circostanze. Stella tra gli spasmi della mancanza d'ossigeno prova a rifiutare i polmoni, proclamando di amare Will. Sarà proprio il ragazzo a persuaderla ad andare in sala operatoria. Subito dopo comunicherà al personale medico del rischio di contagio per la ragazza per via della respirazione bocca a bocca. Stella viene operata e l'intervento va a buon fine. Arriva anche la notizia che al momento non sembra che la ragazza sia rimasta contagiata dal ceppo batterico di Will. Mentre è ancora sedata, il ragazzo comunica alla madre che la sua terapia non sta funzionando, quindi è probabile che presto morirà. Il ragazzo come ultimo desiderio chiede al personale dell'ospedale, alla famiglia di Stella e alla propria madre di preparare una sorpresa per la ragazza. Al suo risveglio Stella trova un videomessaggio del ragazzo, che si rammarica che Stella non abbia potuto vedere da vicino le luci della città che tanto desiderava guardare ancora una volta. Un'infermiera scosta la tenda e abbassa le luci. Oltre la finestra, Will collega due cavi e accende un mare di fili ricolmi di lucine natalizie dorate. Collegato via vivavoce a Stella, Will la chiama e le dà addio. Confessa il suo amore alla ragazza e le dice che quell'adagio secondo cui quando ami qualcuno lo devi lasciare andare è una sciocchezza: vedendola precipitare nell'acqua ghiacciata, lui ha capito di amarla e di desiderare che lei viva il più a lungo possibile. Will implora Stella di chiudere gli occhi: non riuscirebbe ad andarsene sotto il suo guardo. La ragazza, tra le lacrime, cede e chiude gli occhi. Will sussurra un "ti amo" e si allontana. Quando il ragazzo si è allontanato, a Stella viene consegnato il suo regalo di addio: un album che contiene tantissimi disegni che il ragazzo ha realizzato durante la loro breve conoscenza. Sotto gli occhi pieni di lacrime di Stella scorrono i suoi ritratti realizzati da Will, quello della di lei sorella e dell'amico morto Poe, e le vignette romantiche con Will che dichiara ancora una volta il suo amore alla protagonista. Il film si chiude con Stella che realizza un vlog da postare sui social, riprendendo le immagini di apertura del film. Parlando dell'importanza del contatto fisico per gli umani, la ragazza esorta tutti a non perdere tempo e ad abbracciare il proprio amato, sperando che qualcuno, ovunque lui sia, consoli e abbracci il suo Will. Capiamo quindi che il ragazzo, già molto malato, è probabilmente morto.
Nel gennaio 2017, gli sceneggiatori Tobias Iaconis e Mikki Daughtry hanno venduto una sceneggiatura senza titolo alla CBS Films, in previsione di una pellicola che sarebbe stata prodotta e diretta da Justin Baldoni[1]. Quest'ultimo aveva già trattato precedentemente il tema della fibrosi cistica, con la realizzazione del documentario My Last Days (lett. I miei ultimi giorni). Per la realizzazione della pellicola, Baldoni ha incontrato la youtuber e attivista Claire Wineland, assumendola come consulente; alla ragazza, malata anch'ella di fibrosi cistica e deceduta prima del completamento della pellicola, è stato in seguito dedicato A un metro da te[2].
Nel gennaio 2018, Cole Sprouse è entrato nel cast della pellicola, a cui si sono aggiunti nell'aprile 2018 Haley Lu Richardson e Moises Arias[3][4]. Le riprese sono incominciate il 25 maggio 2018 a New Orleans, in Louisiana e si sono concluse un mese dopo, il 26 giugno 2018[5]. Nel novembre 2018 è stata pubblicata l'omonima trasposizione letteraria dell'opera, Five Feet Apart, a cura di Rachel Lippincott[6].
Negli Stati Uniti d'America, la pellicola è stata distribuita a partire dal 15 marzo 2019, da CBS Film[7]. In Italia, il primo trailer è stato pubblicato il 27 dicembre 2018 da Notorious Pictures[8]; essa si è occupata anche della distribuzione della pellicola, a partire dal 21 marzo 2019[9].
A un metro da te ha incassato 45,7 milioni di dollari negli Stati Uniti e in Canada, e 34,4 milioni di dollari in altri territori, per un totale complessivo di 80,1 milioni di dollari, a fronte di un budget di produzione di 7 milioni di dollari[10]. In Italia, durante il suo primo fine settimana di distribuzione, la pellicola ha incassato 1,3 milioni di euro, posizionandosi al primo posto tra i film più visti[11].
Negli Stati Uniti e in Canada, A un metro da te è stato distribuito insieme con Captive State e Wonder Park, in 2.600 cinema, incassando 5,4 milioni di dollari durante il suo primo giorno, considerando anche i 715.000 dollari provenienti da alcune anteprime avvenute il 14 marzo[12][13]. Al termine della prima settimana, i ricavi della pellicola sono stati di 13,1 milioni di dollari, rendendola il terzo film più visto dopo Captain Marvel e Wonder Park[14][15].
Sul sito di critica cinematografica Rotten Tomatoes, il 55% dei critici ha dato al film una valutazione positiva, basata su 103 recensioni, con un voto medio di 5,57 su 10 e il seguente commento generale: "Innalzato considerevolmente dalla prestazione di Haley Lu Richardson, ma affossato dai luoghi comuni, A un metro da te non tocca il cuore come avrebbe dovuto"[16]. Su Metacritic, il film ha una valutazione media di 53 su 100, basato sul parere di 26 critici, mentre CinemaScore assegna alla pellicola il voto A, su una scala da A + a F[17]; gli spettatori intervistati da PostTrak hanno invece assegnato 3,5 stelle su 5[18].
Andrew Barker di Variety ha elogiato la prestazione della Richardson, che ha definito "un astro nascente", pur ritenendo A un metro da te "una storia d'amore per ragazzi che non si allontana dagli schemi"[19]. Katie Walsh del Los Angeles Times ha apprezzato la Richardson per la profondità di una recitazione "a tutto tondo" e anche Caroline Siede dell'AV Club ha sottolineato le interpretazioni dei protagonisti, affermando però che "in ogni caso, neppure Sprouse e la Richardson riescono a evitare del tutto il nauseante e mal sceneggiato sentimentalismo che li circonda"[20][21].
L'accoglienza di coloro che sono a stretto contatto con la fibrosi cistica, o che sono da essa affetti, sono state miste. La Fondazione Fibrosi Cistica ha visto con favore l'opportunità di sensibilizzare gli spettatori riguardo alla lotta che molti pazienti devono compiere ogni giorno contro la malattia[22]; sono però sorte critiche sulla presenza nel film di comportamenti potenzialmente pericolosi dal punto di vista medico[23]. È stata inoltre espressa preoccupazione riguardo al fatto che il racconto di una malattia terminale possa essere banalizzato, secondo gli schemi delle commedie romantiche di Hollywood[24]. La promozione di A un metro da te è avvenuta mediante Instagram: la casa di produzione ha infatti ingaggiato degli influencer per raccontare storie riguardanti le avversità tra amore e distanza fisica[24]. La campagna promozionale è stata tuttavia ritenuta inappropriata e fuori luogo nei confronti di una malattia mortale: in seguito alle critiche, essa è stata interrotta e la casa produttrice si è pubblicamente scusata[25].
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Il contenuto presentato dell'articolo di Wikipedia è stato estratto 2021-10-25 sulla base di https://it.wikipedia.org/?curid=7760343