Pulp Fiction è un film del 1994 scritto e diretto da Quentin Tarantino e interpretato, tra gli altri, da John Travolta, Samuel L. Jackson, Uma Thurman e Bruce Willis.
Tarantino scrisse Pulp Fiction durante il biennio 1992-93, inglobando scene che il suo amico e collaboratore Roger Avary aveva originariamente scritto per Una vita al massimo.[1][2] Il film è noto per la particolare presentazione della sua trama, che viene mostrata senza rispettare l'ordine cronologico degli eventi, e per il fatto di essere autoreferenziale fin dai suoi momenti di apertura, con la schermata del titolo che fornisce due definizioni di dizionario per il vocabolo "pulp".[3] Molto tempo è dedicato a monologhi e conversazioni casuali con dialoghi eclettici che propongono le idee di ogni personaggio su vari argomenti, e il film presenta una combinazione di umorismo e di grande violenza. Secondo quanto riferito, la casa di produzione TriStar Pictures rifiutò la sceneggiatura giudicandola "troppo fuori di testa".[4] In seguito, il copresidente della Miramax Harvey Weinstein ne rimase affascinato e il film divenne il primo che la Miramax finanziò per intero.[5]
La pellicola rilanciò John Travolta, ormai in ombra da anni,[6] e consacrò la giovane e già quotata Uma Thurman.[7] Le interpretazioni di entrambi meritarono una candidatura all'Oscar rispettivamente per miglior attore protagonista e miglior attrice non protagonista. Anche Samuel L. Jackson ricevette la candidatura come miglior attore non protagonista.
Il film si aggiudicò inoltre la Palma d'oro al festival di Cannes del 1994 e permise a Tarantino e Roger Avary di ottenere il premio per la miglior sceneggiatura originale agli Oscar del 1995, su ben 7 candidature, tra cui oltre a quelle già citate, quelle a miglior film, miglior regista e miglior montaggio.
Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al novantacinquesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi,[8] mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al novantaquattresimo posto.[9] Lo stesso istituto l'ha inserito al settimo posto nella categoria gangster.[10] La pellicola è inoltre collocata al nono posto della lista dei 500 migliori film della storia secondo Empire, redatta nel 2008.
Una giovane coppia di rapinatori e amanti, "Zucchino" (Ringo) e "Coniglietta" (Yolanda), stanno architettando il loro prossimo colpo, quando, su iniziativa di lui, decidono di operare proprio nello stesso locale in cui si trovano. Si alzano annunciando a gran voce l'inizio della rapina e puntando le pistole.
La scena si sposta a bordo di un'auto, dove due gangster, Vincent Vega e Jules Winnfield, si dirigono di buon'ora verso un condominio popolare per recuperare una valigetta del loro capo Marsellus Wallace, sottratta da alcuni ragazzi. La sequenza è infarcita di conversazioni banali, prese però molto sul serio dai due, inclusa una sulla moglie di Marsellus, Mia, che Vincent è incaricato di scortare la sera successiva, e su come Marsellus abbia gettato fuori dalla finestra un tirapiedi che le aveva fatto un massaggio ai piedi. Entrati nell’appartamento, dopo una conversazione sugli hamburger del locale (fittizio) Big Kahuna Burger, Jules declama un passo inventato della Bibbia[11] prima di uccidere col collega i ragazzi.
In seguito i due, adesso per qualche ragione vestiti come se venissero dalla spiaggia, raggiungono quindi il loro capo Marsellus nel locale di quest'ultimo, che nel frattempo sta corrompendo ed istruendo Butch Coolidge, un pugile prossimo al ritiro, a perdere il suo prossimo incontro. Mentre Butch se ne va, Vincent si comporta in modo scortese con Butch, insultandolo deliberatamente.
Prima dell'appuntamento con Mia Wallace, Vincent Vega acquista eroina di ottima qualità dal suo spacciatore di fiducia, Lance. Cenando presso un centralissimo locale kitsch a tema anni cinquanta (il Jack Rabbit Slim's), i due iniziano a conoscersi meglio, spaziando da argomenti banali a temi quasi filosofici, fino a farsi coinvolgere in una gara di twist scatenandosi sulle note di You Never Can Tell di Chuck Berry.
Tornati felicemente a casa, Vincent, consapevole delle spiacevoli conseguenze di una mancanza di rispetto nei confronti di Marsellus Wallace, si ritira in bagno per decidere cosa fare con Mia. La donna, cercando un accendino nella giacca di Vincent, trova il sacchetto di eroina acquistata da Lance e, ritenendola cocaina, la inala finendo in overdose. Vincent, vistosi spacciato, decide di portarla a casa di Lance, il quale seppur riluttante suggerisce di praticarle una disperata iniezione intra sternale di adrenalina. In una tesissima situazione tragicomica, tra urla e battibecchi, Vincent riesce a praticarle la difficilissima iniezione e salvarle la vita. Conclusa la disavventura, Vincent riaccompagna la ragazza a casa ed entrambi giurano di tacere a Wallace i particolari scabrosi della serata[12].
In un flashback negli anni settanta, il capitano Koons, reduce della Guerra del Vietnam si reca a casa del piccolo Butch Coolidge per comunicargli la morte di suo padre (morto in prigionia in un Campo di concentramento vietnamita) e consegnargli un orologio da polso d'oro appartenuto alla famiglia di Butch per generazioni, già posseduto dal suo bisnonno nella prima guerra mondiale e da suo nonno nella seconda. La scena è quasi interamente un lungo monologo del capitano al piccolo Butch, destinato a ricordare per sempre la grande importanza affettiva dell'orologio per suo padre.
Nel presente Butch è un pugile destinato a perdere per disposizione di Wallace ma egli fa il doppio gioco, scommettendo a proprio favore e mettendo al tappeto lo sfidante, che addirittura muore nell'incontro. Consapevole della probabile reazione di Marsellus, Butch fugge in taxi guidato dalla colombiana Esmeralda Villalobos (con cui ha una conversazione su ciò che si prova a sapere di aver ucciso qualcuno), facendosi condurre sino al motel dove lo attende Fabienne, la sua fidanzata[13].
La mattina seguente, mentre la coppia sta per partire per la città natale di Butch, Knoxville in Tennessee, egli si accorge che la donna ha dimenticato l'orologio d'oro paterno. Butch, dato il valore affettivo, consapevole dei rischi, decide di tornare nel proprio appartamento per recuperarlo.
L'appartamento appare deserto e Butch, preso l'orologio, fa colazione, quando nota una mitraglietta con silenziatore e la impugna perplesso, mentre dal bagno sta uscendo Vincent Vega. I due si ritrovano attoniti faccia a faccia e Butch, spaventatosi per il rumore improvviso del tostapane, spara ed uccide il killer.
Durante la fuga in auto, a un semaforo, Butch s'imbatte proprio in Wallace e lo investe, per poi rimanere coinvolto in un incidente con un'altra auto nell'incrocio, restando tramortito. Rimessisi entrambi faticosamente in piedi, Wallace insegue Butch fino a raggiungerlo in un negozio di pegni gestito da un certo Maynard. Qui Butch sta per uccidere Marsellus, ma Maynard lo ferma, stordisce entrambi e chiama il suo complice Zed, una guardia giurata.
Maynard e Zed, che si rivelano dei sadici stupratori omosessuali, decidono di violentarli a turno. Scelto Wallace per primo, Butch (sorvegliato da un terzo complice) riesce a liberarsi ma, fuggendo, ritiene più opportuno salvare Wallace, così si arma di una katana del negozio, torna nello scantinato ed uccide Maynard, per poi minacciare Zed, ma Marcellus si rialza e spara a quest’ultimo, evirandolo. Il boss perdona Butch a patto che questi lasci Los Angeles (menzionata esplicitamente solo in questo momento) per sempre e non faccia menzione ad alcuno dell'accaduto. Butch fugge infine con Fabienne sulla moto di Zed.
La scena torna nell'appartamento della prima parte. Vincent e Jules hanno appena ucciso due dei tre ragazzi quando a sorpresa esce dal bagno un quarto uomo che spara su di loro un intero caricatore senza però neppure sfiorarli. Ucciso costui, i due intraprendono una "discussione teologica" sul significato di miracolo e al contempo portano via l'unico superstite, un loro infiltrato, Marvin.
In auto Vincent, mentre discute con Jules, si volta verso Marvin chiedendogli la sua opinione, ma negligentemente fa partire un colpo di pistola che prende il povero Marvin in pieno volto, uccidendolo. Con l'interno della vettura interamente ricoperto di sangue i due si ritrovano nei guai fino al collo, sicché si rifugiano fortunosamente nella vicina villa di un amico di Jules, l'isterico Jimmie Dimmick, il quale, più che inorridirsi del cadavere, si preoccupa delle spiacevoli conseguenze per l'arrivo di sua moglie Bonnie, prossima a rincasare dal turno notturno di infermiera. Jules assicura il padrone di casa di poter risolvere tutto e così telefona a Wallace, il quale gli invia rapidamente sul luogo il cinico e misterioso Mr. Wolf.
Grazie al sangue freddo e agli efficienti metodi di costui, l'auto viene ripulita e i due killer si ritrovano lindi dopo soli trenta minuti. La vettura viene condotta nel deposito per autodemolizioni di un certo "Mostro Joe", sicché Wolf riparte con la figlia del rottamatore, sua amica, lasciando i due a piedi, in tenuta balneare, e con la valigetta, come appaiono nella scena del locale di Wallace.
Desiderosi di fare colazione, Jules e Vincent raggiungono l'Hawthorne Grill, riprendendo la discussione sul miracolo e l'intento del primo di abbandonare la malavita, ma ben presto si trovano coinvolti nella rapina di "Zucchino" e "Coniglietta". Mentre Vincent è di nuovo in bagno (come lo si trova sovente durante il film), Jules, pur di salvare la preziosa valigetta, finge di assecondare il rapinatore, per poi metterlo in scacco puntandogli contro la propria arma. "Zucchino" non ha scelta: desiste ascoltando il sermone biblico di Jules che significativamente lo invita ad abbandonare la vita criminale e s'accontenta del denaro che Jules gli lascia, ovvero quanto contenuto nel suo portafogli (riconosciuto grazie a una frase ingiuriosa scritta su di esso: "bad mother fucker", nel doppiaggio "brutto figlio di puttana"). I due rapinatori si congedano e i killer riescono finalmente a terminare il proprio lavoro.
Scritto da Tarantino e Roger Avary, il film venne diretto solo dal primo: Avary si stava dedicando in quel periodo alla sceneggiatura e alla regia di Killing Zoe, il suo esordio alla regia.[14] Samuel L. Jackson definì il lavoro con Quentin Tarantino come «qualcosa di assolutamente straordinario», considerando il regista come «un'enciclopedia del cinema vivente».[15] Per quel che riguarda lo stile, Tarantino ammise di essersi ispirato a grandi personaggi come Hitchcock,[14] ma anche a registi di spicco del cinema noir come Don Siegel o Jean-Luc Godard.[14] In un'intervista, Tarantino ha dichiarato che secondo lui il motivo del successo di Pulp Fiction è rappresentato dalla scoperta che coglie di sorpresa lo spettatore. Più tardi affermerà infatti che:
«Una delle cose che preferisco nel raccontare storie come faccio io, è dare forti emozioni: lasciare che il pubblico si rilassi, si diverta e poi all'improvviso… boom!, voglio trasportarli improvvisamente in un altro film[15]» |
Oltre a vestire i panni di regista e sceneggiatore, Tarantino si riservò il ruolo di Jimmie Dimmick, nonostante fosse indeciso sino all'ultimo se interpretare Jimmie o Lance: alla fine optò per Jimmie, perché preferiva trovarsi dietro la macchina da presa durante la scena dell'iniezione di adrenalina.[16] Inoltre, Tarantino si divertì a "giocare" con i personaggi: se Steve Buscemi ne Le iene interpretava il Mr. Pink, contrario alle mance, stavolta per contrappasso diviene il cameriere Buddy Holly che serve Vincent (John Travolta) e Mia (Uma Thurman). Allo stesso modo Tim Roth, che ne Le iene interpretava un poliziotto infiltrato, qui prende il ruolo di un rapinatore.
Tarantino ammise che la scena più difficile da girare fu quella della siringa a casa di Lance (Eric Stoltz).[14] Questa venne infatti girata al contrario, con John Travolta che tirava fuori l'ago dal petto di Uma Thurman. Le scene in cui Tarantino è davanti alla macchina da presa vennero girate dall'allora esordiente Robert Rodriguez.[17]
Dopo l'uscita di Le iene, Quentin Tarantino decise di ritirarsi per breve tempo dal mondo del cinema.[14] Durante questo periodo, egli maturò una nuova sceneggiatura, che doveva partire come un cortometraggio sul mondo del crimine, al quale si sarebbero poi aggiunti altri due episodi: l'intenzione iniziale era quella di creare un'antologia di corti sul mondo del crimine.[14] Per creare qualcosa di assolutamente originale e innovativo, Tarantino decise di partire da situazioni classiche:[14] un pugile che deve perdere un incontro truccato ma lo vince e lo scagnozzo del boss che deve portare a cena la moglie del boss senza "toccarla";[14] da qui si doveva generare una serie di errori che avrebbe condotto a situazioni estreme.[14]
Come aveva già fatto con Le iene, il regista applicò alla storia la cronologia frammentata, uno dei suoi cosiddetti "marchi di fabbrica". Nella sceneggiatura, il regista decise di inserire svariati riferimenti al cinema d'exploitation degli anni settanta e ottanta, asserendo – sulla falsariga dello scrittore Stephen King – che «prima di apprezzare il latte, dovrai bere un sacco di latte rancido».[14] Con questo intendeva che, dopo essersi nutrito di film di serie B e noir degli anni trenta (il "latte rancido") per tutta la sua adolescenza, avrebbe potuto creare qualcosa di meglio (il "latte").
Per scrivere la sceneggiatura del film, Tarantino si recò ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, dove scrisse i dialoghi iniziali tra Jules e Vincent e s'informò sulla cultura olandese ed europea in generale[18]; nel film, infatti, Vince è di ritorno da Amsterdam e discute con Jules su vari aspetti di quella città[19]. Dopo aver iniziato a caratterizzare i personaggi, Tarantino iniziò a pensare che la maniera migliore per descrivere il mondo del crimine, evitando di creare un'antologia, fosse quella di ispirarsi alla struttura del pulp magazine Black Mask (che infatti era il titolo di lavorazione della pellicola).
Tarantino scrisse appositamente il ruolo di Wolf per Harvey Keitel, quello di Jules per Samuel L. Jackson e quello di Lance per Eric Stoltz.[18] Anche i personaggi di Zucchino e Coniglietta vennero scritti appositamente per Tim Roth e Amanda Plummer.
Furono effettuati diversi cambi di sceneggiatura. Per esempio, secondo il copione originale, durante lo stallo alla messicana all'Hawthorne Grill, Jules doveva sparare tre colpi a Ringo e due a Yolanda, mentre un sesto andava a colpire un cliente all'interno del locale; a questo punto Jules riapriva gli occhi, facendo capire che tutto era stato immaginato.
Insieme a Roger Avary, Tarantino si aggiudicò l'Oscar alla migliore sceneggiatura originale.
Degli 8 milioni di dollari messi a disposizione dalla Miramax in fase di pre-produzione, 5 servirono per il cast stellare del film. La pellicola è nota per aver ridato linfa alla carriera di John Travolta,[6] nonché per l'aiuto che diede alle figure di Samuel L. Jackson e Uma Thurman.[7]
Molto diverso era il cast scelto prima delle riprese, che vedeva inizialmente Michael Madsen nel ruolo di Vincent Vega. Per puro caso, al posto di Madsen, subentrò Travolta: Madsen aveva scelto di interpretare Virgil Earp nel film Wyatt Earp. In pochi mesi, Travolta ricevette la sua seconda nomination all'Oscar e venne richiesto da registi come Barry Sonnenfeld e John Woo.[20] Considerati per il ruolo di Vincent Vega furono anche Daniel Day-Lewis e James Gandolfini. Nonostante per il ruolo di Vincent Vega fu preso in considerazione dalla Miramax Daniel Day Lewis, al quale la sceneggiatura era molto piaciuta, Tarantino fu irremovibile, arrivando perfino a minacciare che, senza John Travolta, non avrebbe fatto il film. [21]
Johnny Depp, Christian Slater e Dave Gahan[22] erano in ballottaggio per quello di Zucchino. Pam Grier, una delle attrici preferite dal regista, doveva avere il ruolo della moglie di Lance, Jody. Pare anche che Tarantino volesse anche che Kurt Cobain e Courtney Love recitassero nei ruoli rispettivamente di Lance e Jody.[23] David Rodriguez avrebbe dovuto avere il ruolo dello storpio.[senza fonte]
Dopo aver provinato e scartato Paul Calderón per il ruolo di Jules,[senza fonte] Tarantino riscrisse la parte per Samuel L. Jackson, che aveva fatto provino nel cast di Le iene nel ruolo di Mr. Orange[24] e aveva apprezzato molto l'opera prima di Tarantino.[25] Dopo il primo provino, Jackson rischiò di perdere la parte, ma un tempestivo intervento di Paul Calderon, amico dell'attore, riuscì a convincere Tarantino a dare una seconda possibilità a Jackson.[24] L'attore convinse il regista e partecipò alla pellicola, che gli fruttò una nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista.[24]
Tarantino esitò circa chi far recitare nel ruolo di Butch Coolidge: indeciso tra Sylvester Stallone, Matt Dillon, Mickey Rourke[23] e Bruce Willis, optò alla fine per quest'ultimo. Nella sceneggiatura originale, Butch è un pugile sulla ventina d'anni, ma per adeguare la storia al fisico dell'attore, il personaggio venne trasformato in un pugile ormai alla fine della sua carriera. Nelle intenzioni iniziali di Tarantino, Coolidge doveva ricordare il personaggio di Ralph Meeker in Un bacio e una pistola di Robert Aldrich, «un duro con gli amici e un melenso romanticone con la sua donna».[25]
Per riuscire a ottenere il ruolo di Mia Wallace, Uma Thurman dovette impegnarsi parecchio, poiché per quella parte erano state considerate numerose attrici, tra cui Michelle Pfeiffer, Meg Ryan, Joan Cusack, Isabella Rossellini, Annabella Sciorra, Daryl Hannah, Alfre Woodard, Halle Berry, Julia Louis-Dreyfus e Holly Hunter.[26] Dopo aver ottenuto la parte, il volto di Uma Thurman divenne per certi versi il volto di Pulp Fiction: l'attrice appariva nei manifesti del film su di un letto con una sigaretta in mano, un pulp magazine e una pistola poggiati su di esso. Venne nominata all'Oscar come miglior attrice non protagonista grazie al ruolo della moglie annoiata e cocainomane. Tuttavia, non monetizzò questa fama acquisita, perché scelse di non partecipare a film ad alto budget per i successivi tre anni.[26]
Come aveva già fatto con Le iene, Tarantino ritagliò per sé una parte, interpretando Jimmie Dimmick, un ruolo di una certa importanza. Così, anche attraverso l'espediente di entrare a far parte del cast delle pellicole da lui stesso dirette, Tarantino segue le orme di grandi registi come Alfred Hitchcock, famoso per essere apparso in molti suoi film.[14]
Per risparmiare poi sugli oggetti di scena, vennero usati molti beni appartenenti realmente agli attori: l'automobile guidata da Vincent Vega (John Travolta) nel film, una Chevrolet Chevelle del 1964, apparteneva a Quentin Tarantino, così come il portafogli "Bad Motherfucker" di Jules Winnfield (Samuel L. Jackson) e i giochi da tavolo "Operation" e "Life" di Lance (Eric Stoltz).
Tutto il film fu girato a Los Angeles, California.
Le riprese richiesero poco più di due mesi, dal 20 settembre al 30 novembre 1993.
Visto il successo della pellicola, nel 1996 uscì per il mercato home video, in VHS, una Special Collector's Edition: questa edizione include una scena finale di 11 minuti aggiuntivi in cui il regista presenta due nuovi avvenimenti:
La versione canadese del DVD include le due scene inedite già menzionate, e uno speciale in cui sono visionabili altre scene non presenti nel montaggio finale. Le aggiunte sono le seguenti:
La colonna sonora del film comprende brani di diverso genere: si spazia dalla musica surf al rock al funk e al blues e spiccano svariati artisti come i Kool & the Gang, Dick Dale e Al Green. Altra particolarità della colonna sonora è la presenza di alcuni dialoghi estratti dal film che si intercalano più volte tra un brano ed un altro.
Secondo Stephen Erlewine, la colonna sonora del film riesce a ricreare la violenza, l'humor, lo stile ed il non-sense del film in maniera brillante,[30] concentrandosi sulla musica surf e aggiungendo alcuni classici del rock and roll statunitense e altri del blues, come Let's Stay Together di Al Green e You Never Can Tell di Chuck Berry.[30]
Uscito il 14 ottobre 1994 negli Stati Uniti, arrivò nelle sale italiane due settimane dopo, il 28 ottobre. In Italia, il film venne inizialmente vietato ai minori di 18 anni, ma dal 1997 il divieto è stato abbassato ai minori di 14 anni, consentendo così la trasmissione TV in seconda serata.
Pulp Fiction fu accolto immediatamente in maniera positiva, sin dall'anteprima del maggio 1994 al Festival di Cannes, dove ottenne la Palma d'oro. Ancora più entusiastica l'accoglienza del pubblico,[31] che lo elesse subito a cult. Molti critici, come Siskel ed Ebert, hanno messo a pari livello il successo che Tarantino ottenne con Pulp Fiction con quello che Orson Welles ottenne dopo la distribuzione di Quarto potere.[senza fonte]
Seppur in maniera moderata, il film venne ritenuto controverso, a causa di alcune scene violente ma anche per le accuse di razzismo.[32] Inoltre venne erroneamente asserito che a subire violenza nel film sono esclusivamente personaggi di colore, citando lo stupro al negozio di pegni, Vincent che spara a Marvin, Butch che investe Marsellus; ma dimenticando l'esecuzione di coloro che avevano trafugato la valigetta di Marsellus (che erano bianchi).[32]
Visto il successo della pellicola, moltissimi studi cinematografici si affrettarono a realizzare pulp o pseudo-pulp movies che tentavano di replicare la formula vincente di dialoghi ironici e insoliti, cronologia frammentata e violenza affrontata con leggerezza.[33] Giunte al botteghino molte di queste pellicole affondarono, mentre alcune come Go - Una notte da dimenticare e Lock & Stock - Pazzi scatenati vennero ben accolte; nell'ultimo, in particolare, Guy Ritchie riuscì a trasferire lo schema di Pulp Fiction nei meandri della malavita organizzata di Londra.
Anche all'estero venne accolto positivamente. In Italia, la famosa scena dell'uccisione di Marvin venne parodiata nel film comico Così è la vita di Aldo, Giovanni e Giacomo[34].
A più di due decenni dall'uscita nelle sale statunitensi, Pulp Fiction continua a essere riconosciuto come uno tra i capolavori della storia della cinematografia mondiale: nella IMDb Top 250, il film è costantemente tra i primi dieci posti della classifica.[35] Per il sito TSPDT (They Shoot Pictures, Don't They?) il film si attesta a livello di recezione critica solo al 175º posto, posizione dovuta soprattutto ai giudizi contrastanti che vari critici diedero all'uscita del film.[36] Nel 2000, i lettori di Total Film magazine l'hanno collocato al sesto posto nella classifica dei 14 film più belli che non hanno vinto un Oscar.[37]
Nell'aprile 2014, in occasione del ventennale dall'uscita della pellicola, il film è stato riproposto in alcune sale italiane.
A fronte di un budget di otto milioni di dollari, il film ne incassò 107 928 762$, di cui 9 311 882$ nel primo weekend di proiezione.[38]
Nonostante diversi giornalisti abbiano accusato Clint Eastwood – assegnatore della Palma d'oro, nonché presidente della giuria al festival – di aver tenuto scarsamente in considerazione l'altra pellicola in concorso, Tre colori - Film rosso di Krzysztof Kieślowski, e di aver invece osannato Pulp Fiction,[39] la pellicola incoronò il trentunenne Quentin Tarantino come il nuovo ragazzo prodigio del cinema americano.[40] Non era facile confermarsi dopo il grande successo de Le iene e l'aver fatto di nuovo centro rafforzò il convincimento da parte della critica che questo giovane autore fosse il nome nuovo più importante della scena cinematografica mondiale.
Il critico statunitense Raymond Johnston affermò che il film non sembrava affatto il lavoro di un giovane con parecchie idee, ma più che altro l'opera di un minuzioso regista.[41] Punti che Johnston ammirò particolarmente furono l'accuratezza dei dialoghi surreali e l'occhio di un regista che mirava alla perfezione in ogni sequenza.[41] Inoltre, egli notò che nonostante il film fosse lungo 2 ore e 34 minuti, lo spettatore non avvertiva la durata grazie alla fluidità del racconto.[41] James Berardinelli, invece, scrisse che era raro che un regista alle prime armi esordisse con un "cult" come Le iene e si confermasse con il suo secondo film, perché di solito la seconda pellicola cerca di ripetere il successo della prima riproponendo le stesse trame e gli stessi personaggi.[42]
Non mancarono le critiche parzialmente negative. Pur essendoci un riconoscimento unanime sul valore tecnico della pellicola o sulla qualità della sceneggiatura, diversi ne evidenziarono dei limiti dal lato artistico. La rivista Variety lo bollò definendolo «per spettatori giovani e di sesso maschile» (additando dunque la violenza grafica e le molteplici parolacce ripetute, tra cui fuck, usato centinaia di volte), mentre in Italia Irene Bignardi, pur essendosi divertita, disse d'essere rimasta «perplessa di fronte agli eccessi e al vuoto di un brillantissimo metacinema».[43] Per il critico de La Repubblica, il film fu un passo indietro rispetto a Le iene, il cui tratto innovativo era stato dirompente, più di quanto non lo fosse stata la ricerca insistita di trovate a effetto che possono allietare ad una prima visione ma che poi lasciano molto poco allo spettatore.[43]
A distanza di anni dalla sua uscita, si può però affermare che alcuni dei tratti caratterizzanti della pellicola, come la struttura a storie intrecciate e cronologicamente non sequenziale, i dialoghi iper-realisti, una rappresentazione fumettistica dei personaggi e una violenza esplicita ed eccessiva (tesa a suscitare ilarità, a differenza di quanto avveniva in Le iene), hanno forgiato un'intera generazione di cineasti e influenzato in maniera evidente la cinematografia.[44].
Il sito Rotten Tomatoes riporta che il 94% delle 79 recensioni professionali ha dato un giudizio positivo sul film, con una media di voto di 9.1 su 10. Su Metacritic il film ha un punteggio del 94 su 100 basato sul parere di 24 critici.
Il contenuto della valigetta che Vincent e Jules devono recuperare non è mostrato sullo schermo, né viene menzionato; si vede solo l'espressione stupita di chi guarda al suo interno, abbagliato da una luce radiosa e quasi mistica (effetto che fu ottenuto con una lampadina arancione). La sua combinazione è 666, ovvero il numero della Bestia, secondo il capitolo 13 del libro dell'Apocalisse, nel Nuovo Testamento della Bibbia.
Circolarono diverse ipotesi sul suo contenuto; tuttavia, il regista dichiarò[45] trattarsi semplicemente di un "MacGuffin", ovvero un espediente narrativo che enfatizza un particolare, al fine di creare curiosità e suspense. Il coautore Avary aggiunse che la valigetta all'inizio doveva contenere semplicemente diamanti, ma la cosa sembrava troppo scontata[46]. Inoltre, nella scena finale all'Hawthorne Grill, si potrebbe dedurre che il contenuto siano dei soldi, oppure della cocaina pura. In ogni caso, il critico Paul Gormley evidenziò analogie di tale tema con pellicole come Un bacio e una pistola, ma anche la "scatola" di Barton Fink, o ancora I predatori dell'arca perduta (in cui, quando l'Arca dell'Alleanza viene aperta, non è chiaro cosa vi sia al suo interno, ma il gesto scatena forze divine che massacrano chiunque l'avesse visto o volesse vederlo); l'ultima e azzardata ipotesi fu che la valigetta contenesse il fascino dell'essenza stessa della violenza[47]. La critica Susan Fraiman, invece, ipotizzò che contenesse "un'interiorità maschile […], chiusa in un duro rivestimento esterno"[48].
Nel film sono ricorrenti delle scene ambientate in una toilette (questo tema si intravede anche nel film Le Iene). In questi casi, Tarantino ha voluto esprimere un elemento di rottura, essenzialmente tra la storia prima di entrare in toilette e quella dopo la toilette, attraverso temi quali il cambiamento tra accettabile e inaccettabile, la vita e la morte, o la semplice presa di coscienza.[49] Esse sono:
Nel dialogo con Brett e nella scena finale all'Hawthorne Grill, Jules spiega che ogni volta che uccide una persona, recita un passaggio dalla Bibbia, Libro di Ezechiele 25, 17[50]:
(EN)
«Ezekiel 25:17. The path of the righteous man is beset on all sides by the iniquities of the selfish and the tyranny of evil men. Blessed is He who in the name of charity and good will shepherds the weak through the valley of darkness, for He is truly his brother's keeper and the finder of lost children. And I will strike down upon thee with great vengeance and furious anger those who attempt to poison and destroy My brothers. And you will know My name is the Lord when I lay My vengeance upon thee.» |
(IT)
«Ezechiele 25.17. Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te.» |
In realtà, nella Bibbia questo passaggio è del tutto inesistente[51], in quanto è stato ripreso dal film Karate Kiba (1976) di Simon Nuchtern con Sonny Chiba, quest'ultimo definito da Tarantino come «il più grande attore - dopo Bruce Lee - che abbia mai lavorato nei film di arti marziali». Il vero passo scritto da Ezechiele è: "Farò su di loro terribili vendette, castighi furiosi, e sapranno che io sono il Signore, quando eseguirò su di loro la vendetta".
Dopo il successo ottenuto dalle action figures di Kill Bill, la NECA decise – collaborando con la GEoms – di distribuire sul mercato dei set riguardanti varie scene di Pulp Fiction.[52] I set erano chiamati "The Clean-Up", il quale rappresentava la scena dell'arrivo di Wolf, "The Gimp", che raffigurava la scena della tortura, e "Overdose", rappresentante la scena dell'overdose di Mia.[52]
Dal 2006, BMFWallets.com ha iniziato a distribuire sul mercato delle perfette copie del portafoglio di Jules Winnfield.[senza fonte] sul quale è inciso "Bad Motherfucker"; esistono 3 varianti del portafoglio: una che lo riproduce fedelmente, una in marrone con la scritta impressa e una in nero con la scritta impressa. Sempre nello stesso anno, su iniziativa di movie-stuff.co.uk, è stato messo in vendita il portachiavi usato da Zed (Peter Greene) nel film.[53]
Dal 20 maggio 1998 è in vendita il DVD di Pulp Fiction, mentre già nel settembre 1995 era in vendita la VHS della pellicola.
Nel dicembre 1994, la sceneggiatura del film è divenuta un libro edito dalla Miramax Books.
(EN)
«Ezekiel 25:17. The path of the righteous man is beset on all sides by the iniquities of the selfish and the tyranny of evil men. Blessed is He who in the name of charity and good will shepherds the weak through the valley of darkness, for He is truly his brother's keeper and the finder of lost children. And I will strike down upon thee with great vengeance and furious anger those who attempt to poison and destroy My brothers. And you will know My name is the Lord when I lay My vengeance upon thee.» |
(IT)
«Ezechiele 25.17. Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te.» |
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