McDonald's

McDonald's Corporation
Logo
StatoStati Uniti Stati Uniti
Forma societariaPublic company
Borse valoriNYSE: MCD
ISINUS5801351017
Fondazione1940 a San Bernardino (Stati Uniti d'America)
Fondata da
Sede principaleChicago
Persone chiaveEnrique Hernandez Jr. (chairman)

Chris Kempczinski (presidente e AD)

SettoreAlimentare
ProdottiFast food, inclusi:
Fatturato25,1miliardi $ (2018)
Utile netto5,92 miliardi $ (2018)
Dipendenti420.000 (2016)
Slogan«I'm lovin' it»
Sito webwww.mcdonalds.com/us/en-us.html
McDonald's Plaza, la sede di McDonald's

La McDonald's Corporation è una catena di ristoranti di fast food di origine statunitense. Fino al 2018 è stata la maggior catena di fast food al mondo per numero di punti vendita,[1] quando è stata superata da Subway.[2]

La sede è a Chicago dall'inizio del 2018, mentre in precedenza era a Oak Brook, un sobborgo della città, nello Stato dell'Illinois. Gestisce le proprie filiali direttamente o indirettamente tramite franchising. I ristoranti McDonald's sono diffusi in tutto il mondo (impiegano a tempo pieno circa 438.000 persone) e sono diventati uno dei simboli più riconoscibili della cosiddetta globalizzazione, dello stile di vita frenetico e del consumismo moderno.

Storia

Nel 1937, i fratelli Dick e Mac McDonald aprono ad Arcadia, in California, un chiosco di hot dog. Il primo ristorante, denominato "McDonald's Bar-B-Q", verrà aperto nel 1940 a San Bernardino, in California. La vera svolta nella storia dell'azienda si ha però nel 1955, quando Ray Kroc, rappresentante di frullatori, fonda la "McDonald's Systems, Inc." (che sarà poi ribattezzata "McDonald's Corporation") che facilita il franchising ai nuovi ristoranti. Inoltre, acquista il terreno dove sorge il ristorante dei fratelli Dick e Mac McDonald, alla fine costretti a vendergli il marchio per una cifra totale di 2.700.000 dollari. Nel 1955 apre il primo ristorante della compagnia fondata da Kroc a Des Plaines, nell'Illinois. Nel 1967 fu aperto il primo ristorante al di fuori degli Stati Uniti e, precisamente, in Canada, a Richmond, una città della Columbia Britannica. Il 1971 fu l'anno dell'inaugurazione del primo fast food in Europa: nei Paesi Bassi, a Zaandam (città nei pressi di Amsterdam).

Il mese di marzo 2006 sembra segnare una brusca battuta d'arresto nella storia del successo del marchio in Europa. In Gran Bretagna venne annunciata la chiusura di 25 punti vendita della catena per mancanza di clienti, a causa di una tendenza negativa consolidatosi nei due anni precedenti e che aveva fatto, inoltre, escludere l'apertura di nuovi franchising anche per l'anno successivo. Il responsabile europeo della catena, Denis Hennequin, annunciò che la crisi era causata da "stanchezza" del marchio. Inoltre l'azienda ha lasciato l'Islanda a causa della svalutazione della sua moneta, la corona islandese.[senza fonte]

Nel 2006, la Walt Disney non rinnova il contratto dal valore di un miliardo di dollari per lo sfruttamento dei diritti dei personaggi Disney. L'accordo, stipulato nel 1995, si è rivelato strategico per le campagne di marketing McDonald's, specialmente per quelle rivolte al pubblico dei più piccoli.[3]

Nel 2008, in seguito all'aumento dei prezzi della carne, al fine di conservare i margini di guadagno la società decide di mantenere i prezzi dei suoi prodotti al medesimo valore ma dimezza gli ingredienti.[4]

Nel 2012, McDonald's apre il primo fast food vegetariano in India, per estendere la propria clientela anche a induisti, a musulmani e a tutti coloro che non possono o non desiderano mangiare carne bovina o suina o formaggi.[5]

Nel 2018, dopo 12 anni la Disney rinnova il contratto con McDonald's per promuovere Gli Incredibili 2 e Ralph spacca Internet.[6]

Impatto globale

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: McDonaldizzazione.
Mappa della disponibilità mondiale di McDonald's
Paesi con fast food McDonald's

McDonald's è divenuto l'emblema della globalizzazione, alcune volte definita come la "McDonaldizzazione" della società. La rivista The Economist usa l'indice Big Mac: la comparazione tra i prezzi del Big Mac in vari paesi può essere usata per calcolare in maniera informale il potere d'acquisto. Dato che McDonald's è strettamente associata con la cultura e lo stile di vita degli Stati Uniti, la sua espansione internazionale è stata definita parte dell'americanizzazione e dell'imperialismo culturale statunitense. McDonald's è quindi un bersaglio dei contestatori anti-globalizzazione.

Thomas Friedman ha osservato che nessun paese con all'interno un McDonald's ha mai attaccato un altro paese dove è presente un McDonald's. La sua "Golden Arches Theory" è sempre stata intatta, ma deve fronteggiare delle sfide: all'inizio, quando gli Stati Uniti d'America invasero Panama (la quale ha ristoranti McDonald's dagli ultimi anni settanta) nel 1989, e più tardi quando scoppiò la guerra in Kosovo e la NATO bombardò la Serbia del 1999 (in ogni caso Friedman afferma che la crisi del Kosovo fu una guerra civile - che non ha voce in quella teoria), e inoltre nel 2006, con la guerra tra Israele e Libano, nel 2008 con la seconda guerra in Ossezia del Sud tra Georgia e Russia (territori di Abcasia e Ossezia del Sud). Nel 2014 la grande M chiude tutti i suoi ristoranti in Crimea dopo l'annessione della penisola alla Russia.

Alcuni osservatori hanno suggerito che la compagnia avrebbe incentivato la crescita dello standard qualitativo dei servizi nei mercati in cui entra. Un gruppo di antropologi, in uno studio intitolato "Golden Arches East"[7][8], ha studiato l'impatto che McDonald's ha sull'Asia orientale e in particolare su Hong Kong. Quando la catena aprì nel 1975, McDonald's fu il primo ristorante a offrire luoghi di ristoro puliti portando così i clienti a pretendere lo stesso dagli altri ristoranti o dalle altre istituzioni.

In aggiunta al suo effetto sugli standard commerciali, McDonald's è stato anche un grimaldello di forzatura mutando le abitudini dei clienti. Popolarizzando l'idea di ristorante da pasto veloce, sostiene lo studio di Watson, McDonald's ha condotto all'allentamento o all'eliminazione di vari tabù come il mangiare mentre si cammina, un'abitudine frequente in Giappone. McDonald's, inoltre, ha livellato gli strati sociali durante le cene: non ci sono problemi per alcuni clienti che potrebbero essere imbarazzati se qualcun altro ordinasse del cibo più costoso in un ristorante; la differenza di prezzo dei cibi di McDonald's è infatti minima, e non dipendente dal maggiore/minore pregio degli ingredienti, così da non poter categorizzare socialmente i clienti.

1975-2003

Il logo della McDonald's prende il nome di "archi dorati" (dall'inglese golden arches)[9][10]. Esso è costituito, appunto, da due archi di colore giallo che, intersecandosi in un punto, formano la lettera "M". Vennero utilizzati per la prima volta nel 1962 quando si decise di integrare degli archi di colore giallo nella struttura dei vari ristoranti della catena di fast food. Nel 1968, in seguito alla decisione della multinazionale di cambiare la struttura dei suoi ristoranti, si preferì costruirli usando la forma del logo, trasformandoli nella "M" di McDonald's. Oggi risultano essere fra i loghi più noti del mondo[9].

2006-ora

Teoria degli Archi dorati

Teoria aneddotica attribuita al giornalista Thomas Friedman, che evidenzia come non si sono mai combattuti guerra due paesi in cui è presente un McDonald.

Prodotti

McDonald's® Italia

Panini

Snacks

Salse

Gelati

McCafè®

Brioche

Bevande

Diffusione

In Italia

Graffito ironico sull'hamburger
McDonald's di Avezzano
McDonald's di Bolzano.

Il primo ristorante italiano fu aperto il 15 ottobre 1985 a Bolzano nella centrale piazza Walther von der Vogelweide dove ha chiuso il 4 luglio 1999[11][12]. Il secondo (9007º nel mondo[13]) è stato inaugurato a Roma nei pressi di piazza di Spagna il 20 marzo 1986[14]. Ciò nonostante, nel ristorante romano una targa[15] annuncia che si tratta del «primo ristorante»: effettivamente già negli anni 1970 la catena, che stava preparando lo sbarco in molti paesi europei, aveva trovato come locale proprio quello qui citato. Una cosa simile accadde in Francia: un ristorante fu aperto nel 1972 a Créteil, cittadina a sud di Parigi, ma secondo l'azienda il primo fu quello di Strasburgo, inaugurato nel 1979, e anche in questo caso una targa lo ricorda.

McDonald's Kosher a Buenos Aires (Argentina)

Nel 1994 arriva il servizio automobilistico McDrive, il primo è aperto nella Capitale. Il 1995 segna una svolta per McDonald's Italia, con l'acquisizione della principale società concorrente avente 96 ristoranti nella penisola, l'italiana Burghy, di proprietà della Cremonini S.p.A.[16][17][18]. Con tale accordo, l'azienda emiliana diventa l'unico fornitore di carne bovina per l'azienda statunitense in Italia, e la concederà anche per altre nazioni.

Nel 2006 McDonald's Italia introduce il servizio McCafé.

A causa di continue pressioni sul gruppo a livello mondiale da parte di associazioni di consumatori e ambientalisti, nel 2011 anche la filiera italiana si adegua alle politiche di trasparenza ambientale e culinaria, permettendo ai clienti di accedere all'elenco dei produttori, alla tracciabilità dei prodotti e alla territorialità degli ingredienti, anche tramite l'app per dispositivi iOS/Android dotata di tutte le informazioni nutrizionali e un particolare contatore di calorie in funzione del menu ipotetico scelto.

Nel 2014, la catena possiede oltre 500 ristoranti, presenti dal 31 luglio dello stesso anno in tutte le regioni italiane, e impiega direttamente 18 550 lavoratori[19]. Nel 2015 l'azienda concede a Google di "entrare" nei suoi ristoranti con Google Street View, e introduce il servizio al tavolo.

Nel 2015 McDonald's Italia è Official Sponsor[20] di Expo 2015 con un padiglione affacciato sul Decumano, comprendente anche un ristorante. La scelta dell'organizzazione di Expo di avere come sponsor e quindi ospitare un locale della multinazionale del fast food ha causato alcune polemiche soprattutto da parte di Slow Food con relativa risposta di McDonald's[21].

Sempre nel 2015 la società introduce nei propri locali la possibilità di ordinare con gli smart tab dove è anche possibile pagare con moneta digitale (PagoBancomat, carte di credito/debito anche contactless se non si superano i 25 €, wallet), e creare panini personalizzati; il pagamento in contanti deve essere sempre effettuato alla cassa.

Nel Maggio del 2021 in Italia sono presenti 600 ristoranti

McDonald's USA

Le difficoltà e le varie chiusure

Nonostante le diverse campagne di sensibilizzazione, marketing e i miglioramenti conseguiti di anno in anno, non sono mancate critiche al gruppo anche in Italia, che in anni diversi ha visto vari ristoranti dover chiudere per mancati affari o problemi di affitto e stabili.

Un fast food McDonald's aperto nella città di Altamura nel 2002 è stato chiuso nel 2006 per scarsa affluenza a seguito della concorrenza di un panificio locale che vendeva la focaccia e che era situato nelle immediate vicinanze del fast food[22][23]. La diffidenza nei confronti non solo dei McDonald's ma dei fast food in generale era da ricercarsi nella presenza nella città di una sviluppata industria della panificazione. La vicenda ha avuto risalto anche oltre i confini italiani, con un articolo sul periodico statunitense The New York Times[24] oltre che sul quotidiano francese Libération e su Panorama. Dalla vicenda è stato tratto anche un film, intitolato Focaccia blues, con Lino Banfi, Renzo Arbore e Michele Placido.

A Pisa l'apertura di un nuovo locale nei pressi di piazza dei Miracoli ha suscitato, nel 2009, critiche in ambito cittadino, soprattutto a opera dei ristoratori della zona e di alcuni gruppi giovanili di sinistra, sostenendo che l'apertura avrebbe compromesso l'identità culturale della zona[25].

A Milano il comune ha costretto la catena a complicati iter burocratici per i locali in viale Tunisia e in via Cordusio, chiuso nel 2010 e, specialmente, nel 2012 per quello centrale in Galleria Vittorio Emanuele II, che ha dovuto affrontare il mancato rinnovo del contratto durato 20 anni (con conseguente sfratto) e il ripiegamento in un locale adiacente in Galleria Ciro Fontana, inaugurato il 2 dicembre 2013, con 230 posti a sedere[26]. Un'altra chiusura importante è quella del ristorante di San Babila, il 20 luglio 2015, causata dal mancato rinnovo del contratto d'affitto, poi riaperto il 3 agosto 2016.

Nel 2011 è stato chiuso uno degli storici locali del centro di Roma, quello sito in piazza della Rotonda, dove la catena di fast food da anni era presente con un piccolo locale commerciale e poche sedute interne. Nel 2013 è toccata la stessa sorte anche al ben più ampio e storico ristorante di piazza della Repubblica.

Ha suscitato critiche anche l'apertura del secondo McDonald's di Pescara a novembre 2018, avvenuta all'interno di un locale che ha ospitato per molti anni un rinomato ristorante conosciuto per le sue specialità marinare (che tuttavia aveva già chiuso diversi anni prima).

A Maggio del 2021 in Italia sono presenti 600 ristoranti McDonald's

In Svizzera

In Svizzera, il primo ristorante è stato aperto nell'ottobre 1976 a Ginevra. Tre anni più tardi è stato aperto a Basilea il primo ristorante della Svizzera tedesca. Dal 1993 McDonald's opera anche in Ticino.

Nel 2012, i 7 700 collaboratori negli ormai 154 ristoranti elvetici hanno servito oltre 106 milioni di ospiti. McDonald's Svizzera, unitamente ai suoi 39 licenziatari, nel 2012 ha realizzato un fatturato di 729 milioni di CHF e acquistato generi alimentari per oltre 122 milioni di CHF, di cui una quota dell'80% è rappresentata da ingredienti svizzeri. Il 70% dei ristoranti in Svizzera sono diretti dai licenziatari in modo autonomo.

A San Marino

L’unico McDonald's della Repubblica di San Marino aprì le porte il 6 luglio 1999 a Borgo Maggiore. Il ristorante venne chiuso per cessata attività il 6 luglio 2019, a 20 anni dalla sua apertura.

In Lussemburgo

Una controllata della McDonald's corporation, la McDonald's Europe Franchising, ha residenza fiscale in Lussemburgo e ha a sua volta creato due filiali (una negli Usa e una in Svizzera). Nel 2009 acquisì alcuni diritti di franchising dalla casa madre statunitense, diritti collocati poi nella propria filiale negli Usa, che dunque percepì le entrate per l'utilizzo del marchio. Nel 2015 l'Unione Europea lanciò un'inchiesta per capire se il non pagamento delle tasse da parte della filiale lussemburghese fosse assimilabile a un aiuto di stato illegale. Nel 2018 l'inchiesta dimostrò che il non pagamento non derivava da un trattamento particolare accordato dal Lussemburgo, ma da una incompatibilità tra le legislazioni fiscali lussemburghese e statunitense: secondo il diritto statunitense, la filiale statunitense della McDonald's Europe non è considerata una sede stabile della società e non è quindi tassabile, mentre per il diritto lussembughese è a tutti gli effetti residente negli Usa ai fini fiscali. Il risultato finale è che, sfruttando questa falla fiscale, la filiale lussemburghese non paga nessuna tassa. La commissaria europea alla Concorrenza, Margrethe Vestager, così si espresse in conferenza stampa a questo proposito: «Certamente resta il fatto che McDonald's non ha pagato alcuna tassa su questi profitti e questo non è giusto dal punto di vista dell'equità».[senza fonte]

Figure professionali

L'azienda McDonald's adotta una sua classificazione aziendale per i propri dipendenti. Questo modello è stato esportato in ogni Paese dove McDonald's ha fatto nascere delle filiali, creando molti contrasti con le varie normative nazionali. In Italia, ad esempio, la suddivisione dei ruoli è molto criticata, in quanto basata sul principio del "lavoratore tuttofare". Pur esistendo almeno una decina di figure professionali, la differenza fra di esse è meramente gerarchica, dal momento che praticamente ogni livello è addestrato per svolgere la maggior parte delle mansioni.

Ecco le varie figure, partendo dalla "base" lavorativa:

  • crew: svolge mansioni promiscue di cucina, servizio al cliente, sbarazzo sala e rifornimento ai vari livelli;
  • crew-delivery: svolge le stesse mansioni del crew, ma in più si occupa della gestione del magazzino, provvedendo a rifornimento, rotazione delle merci e controllo delle scadenze;
  • crew-trainer: svolge le medesime mansioni del crew, occupandosi però anche della formazione dei neo-assunti;
  • hostess e steward: si occupano delle pubbliche relazioni con i clienti, con particolare riguardo per i bambini, organizzando e gestendo feste di compleanno e varie altre attività ricreative. Possono svolgere relazioni esterne aziendali, promuovendo convenzioni con aziende locali. Non hanno funzioni di coordinamento dei crew;
  • capo hostess: svolge le stesse mansioni delle hostess e si occupa di coordinare il lavoro delle stesse;
  • swing assistant, anche detto training manager: affiancato a un manager esperto, si occupa di gestire e controllare il personale nel proprio turno o nella propria postazione, assegnando le mansioni del turno, curando apertura e chiusura delle casse e tenendo la contabilità giornaliera;
  • assistente: svolge in autonomia le medesime mansioni del training manager, occupandosi anche della formazione dello stesso. Sviluppa il piano degli orari del personale (manager esclusi), evade gli ordini della merce, sovrintende all'HACCP e definisce il piano delle pulizie del locale. Ha il compito di aprire e chiudere il punto vendita e ha la responsabilità della contabilità di cassa;
  • vicedirettore: definisce il piano degli orari dei manager, ma si occupa più in generale di coordinare tutte le attività di punto vendita, seguendo le indicazioni fornite dal direttore in merito a politiche aziendali e di sviluppo;
  • direttore: definisce il piano di sviluppo dei manager, presenzia alle ispezioni degli organi istituzionali ai vari livelli, si occupa più in generale di coordinare tutte le attività dei collaboratori del punto vendita.

Controversie

L'opuscolo di Greenpeace

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Processo McLibel.

Grande risonanza ebbe il processo McLibel in Gran Bretagna, in cui l'azienda denunciò Greenpeace London per diffamazione a causa di un opuscolo pubblicato nel 1986 dal titolo: Cosa c'è di sbagliato in McDonald's? In seguito al processo l'opuscolo venne tradotto in più di 20 lingue divenendo un bestseller; si trova una ristampa su Internet, a cui parti di questa voce si riferiscono. Nell'opuscolo veniva criticato, ad esempio, «l'indecente spreco di risorse»: infatti era riportato che di 145 milioni di tonnellate di cereali e soia usati per nutrire il bestiame, "solo 21 milioni di tonnellate di questa carne vengono utilizzati"[27]; lo scarto, di 124 milioni di tonnellate ad anno, ha un valore di 20 miliardi di dollari: secondo un calcolo, con questa cifra si potrebbe nutrire, vestire e dare un tetto all'intera popolazione mondiale per un anno. Altre critiche riguardavano le azioni del McDonald's nella foresta pluviale, il trattamento degli animali, la qualità del cibo, il modo in cui "sfrutta deliberatamente i bambini" (inteso come il portare i più piccoli ad andare nei ristoranti), e le condizioni dei lavoratori, buona parte part-time e giovani, privi di specializzazione e senza un sindacato specifico[27]. Essendo l'opuscolo del 1986, potrebbe essere in parte o del tutto datato, ma comunque sono seguite altre critiche negli anni seguenti.

Altro

A livello mondiale la società è contestata per l'impatto ecologico ed economico[28][29], indotto dai metodi di coltivazione e allevamento necessari ai propri approvvigionamenti, nonché per le qualità dietetiche dei cibi proposti, cibo spazzatura, sovente ritenuti troppo ricchi di grassi. Nel Cosa c'è di sbagliato in McDonald's, Greenpeace accusava McDonald's, fra le varie cose, di usare veleni letali per devastare parti della foresta pluviale allo scopo di ottenere pascoli, di abbattere vastissime aree di foresta per avere la carta, che è solo in scarsa quantità riciclata e di allontanare le tribù di quelle foreste[27].

Sono sorti numerosi gruppi e associazioni di protesta che hanno organizzato boicottaggi. In qualche caso le proteste sono sfociate nella violenza, determinando attacchi e danneggiamenti dolosi ai franchising. Particolare rilievo mediatico hanno avuto in questo contesto le azioni di ATTAC in Francia, guidate dal suo cofondatore e leader dei sindacati degli agricoltori José Bové il quale, per aver letteralmente smontato (assieme ad altri dimostranti) un ristorante (prefabbricato) McDonald's nel 1999, è finito in carcere. In Francia fu piazzata persino una bomba all'esterno di un ristorante; l'azione provocò la morte di una dipendente[30].

Nel 2004 viene prodotto il documentario Super Size Me, candidato all'Oscar al miglior documentario nel 2005, in cui viene narrata la storia di un individuo che si nutre per un mese esclusivamente da McDonald's, il titolo del film prende il nome dal menú più famoso e calorico dell'azienda, mai distribuito in Italia, che venne ritirato dall'offerta dopo l'uscita del film.

Nel 2015 il CEO Steve Easterbrook ha annunciato che "nel giro dei prossimi due anni smetterà di usare i polli trattati con gli antibiotici, e dalla fine del 2015 non utilizzerà più il latte delle mucche che hanno ricevuto l'ormone artificiale della crescita rbST"[31].

Citazioni

  • In alcuni manga e anime giapponesi è talvolta presente un fast food chiamato "ワクドナルド" [Wakudonarudo], ossia con la M rovesciata per evitare di infrangere il copyright del marchio o con la M ruotata "エクドナルド" [Ekudorarudo], anche note catene come "MosBurger" vengono rappresentate da loghi parodistici (da notarsi che in giapponese il simbolo Wc non ha nulla a che fare con il simbolo esclusivamente italiano che viene indicato per ritirata).
  • Il cantautore Mark Knopfler ha pubblicato un singolo chiamato Boom, like that in cui critica l'atteggiamento sbrigativo e finalizzato al guadagno di Ray Kroc, uno dei fondatori di McDonald's.
  • Il marchio viene citato più volte nel film Il principe cerca moglie con Eddie Murphy, dove il padre della futura sposa del principe possiede un fast food a New York con nome, simbolo e arredi molto simili a quelli di McDonald's. Questa somiglianza genera una serie di esilaranti malintesi e vicissitudini.
  • Nel 2002, nell'album ¡¡Que corra la voz!!, gli Ska-P, nella traccia 7 chiamata McDóllar, fanno chiaramente riferimento alla nota catena McDonalds.
  • Nel 2016 esce il film The Founder, dove si racconta in maniera critica la nascita della catena da parte di Ray Kroc.
  • Nel film Richie Rich - Il più ricco del mondo, in casa sua Richie, mostrando ai suoi amici la sua lussuosa dimora, svela un esclusivo McDonald's (il marchio originale è autorizzato dall’azienda stessa).
  • Viene citata nell'album Ho fatto tardi di Jack the Smoker del 2020 nella traccia No McDonald's, in collaborazione con MadMan.

Note

  1. ^ (EN) Your Questions Answered, su mcdonalds.ca. URL consultato il 23 maggio 2014.
  2. ^ (EN) Amanda Harding, More Articles, 2018 June 22, This Is the No. 1 Biggest Fast Food Chain in the World (Hint: It's Not McDonald's), su The Cheat Sheet, 22 giugno 2018. URL consultato il 19 marzo 2019 (archiviato il 27 marzo 2019).
  3. ^ Basta "Happy Meal", Disney molla McDonald, in Corriere della Sera, New York, 9 maggio 2006. URL consultato il 23 maggio 2014 (archiviato il 24 maggio 2014).
  4. ^ McDonald's mette a dieta il panino "Contro la crisi ingredienti tagliati", in la Repubblica, Roma, 5 agosto 2008. URL consultato il 23 maggio 2014 (archiviato il 23 maggio 2014).
  5. ^ Mc Donald's apre il primo fast food vegetariano in India, su 2snetcom.wordpress.com, 5 settembre 2012. URL consultato il 23 maggio 2014 (archiviato il 12 gennaio 2014).
  6. ^ https://www.regnodisney.it/le-sorprese-targate-disney-tornano-negli-happy-meal-mcdonalds/
  7. ^ (EN) Nicholas D. Kristof, Big Macs to Go, in New York Times, 22 marzo 1998. URL consultato il 23 maggio 2014 (archiviato il 24 maggio 2014).
  8. ^ (EN) James L. Watson, Golden Arches East: McDonald's in East Asia, Stanford University Press, 1997, ISBN 978-0-8047-6739-2. URL consultato il 23 maggio 2014 (archiviato il 24 maggio 2014).
  9. ^ a b (EN) Glady's L. Knight, Pop Culture Places: An Encyclopedia of Places in American Popular Culture [3 volumes]: An Encyclopedia of Places in American Popular Culture [3 volumes], ABC-Clio, 2014, p. 572.
  10. ^ Addio allo storico logo McDonald’s. Sparisce un’icona pop: nel nuovo marchio niente sfondo rosso per gli archi dorati della M, su artribune.com. URL consultato il 4 giugno 2017 (archiviato il 13 agosto 2017).
  11. ^ Carlo Petrini, Slow food revolution. Da Arcigola a Terra madre: una nuova cultura del cibo e della vita, Milano, Rizzoli, 2005, p. 91.
  12. ^ McDonald’s Bolzano, su bolzano.net. URL consultato il 23 maggio 2014 (archiviato il 3 febbraio 2014).
  13. ^ Rosanna Lampugnani, Piazza di Spagna conquistata dagli hamburger di McDonald's (PDF), in L'Unità, Roma, 13 marzo 1986, p. 6. URL consultato il 23 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2013).
  14. ^ Rosanna Lampugnani, Il fast food della discordia (PDF), in L'Unità, Roma, 21 marzo 1986, p. 15. URL consultato il 23 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2013).
  15. ^ Targa primo Mc Donald's Italia, su imgur.com. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato il 2 febbraio 2017).
  16. ^ Danilo Taino, McDonald's si mangia Burghy, in Corriere della Sera, 22 marzo 1996, p. 23. URL consultato il 23 maggio 2014 (archiviato il 7 marzo 2011).
  17. ^ McDonald's si mangia Burghy, in Corriere della Sera, 22 marzo 1996, p. 23. URL consultato il 23 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
  18. ^ L'Autorità fa l'esame a McDonald's, in Corriere della Sera, Roma, 24 marzo 1996, p. 19. URL consultato il 23 maggio 2014 (archiviato il 21 febbraio 2014).
  19. ^ Studio SDA Bocconi (PDF) (PDF), su mcdonalds.it. URL consultato il 22-12-2014 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2014).
  20. ^ www.expo2015.org Archiviato il 23 luglio 2015 in Internet Archive.
  21. ^ http://milano.corriere.it
  22. ^ Così il panettiere sconfisse McDonald's. E la storia (vera) adesso diventa film, in Repubblica, Roma, 22 maggio 2007. URL consultato il 7 gennaio 2015 (archiviato il 9 gennaio 2015).
  23. ^ La «guerra» del pane di Altamura. Così un fornaio batte McDonald’s, in il Giornale, Roma, 4 gennaio 2006.
  24. ^ The Bread Is Famously Good, but It Killed McDonald's, in The New York Times, New York, 12 gennaio 2006. URL consultato il 23 maggio 2014.
  25. ^ Francesca Bianchi, McDonald's apre le porte e subito è protesta [collegamento interrotto], in La Nazione, Pisa, 29 dicembre 2009. URL consultato il 23 maggio 2014.
  26. ^ Riapre McDonald's in Galleria Milano, in ANSA, Milano, 2 dicembre 2013. URL consultato il 23 maggio 2014 (archiviato il 21 febbraio 2014).
  27. ^ a b c Cosa c'è di sbagliato in McDonald's? pubblicato in poche copie nel 1986 da London Greenpeace http://www.tmcrew.org/mcd/mcsbagli.html Archiviato il 29 agosto 2015 in Internet Archive.
  28. ^ (EN) Mark Bittman, Is Junk Food Really Cheaper?, in New York Times, 24 settembre 2011. URL consultato il 23 maggio 2014 (archiviato il 5 settembre 2015).
  29. ^ Angelo Aquaro, Il falso mito del cibo fast. Il Big Mac? Non è così economico, in la Repubblica, New York, 26 settembre 2011. URL consultato il 23 maggio 2014.
  30. ^ Stefano Cingolani, Bomba al McDonald's, un morto in Francia, in Corriere della Sera, Parigi, 20 aprile 2000, p. 15. URL consultato il 23 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2014).
  31. ^ Paolo Mastrolilli, Svolta McDonald's, ora punta sul cibo di qualità, in La Stampa, 5 marzo 2015. URL consultato il 26 luglio 2016.

Bibliografia

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