La maschera di ferro (film 1998)

La maschera di ferro
Leonardo DiCaprio e Anne Parillaud
nella scena finale del film
Titolo originaleThe Man in the Iron Mask
Paese di produzioneRegno Unito, Stati Uniti d'America, Francia
Anno1998
Durata132 min
Rapporto1,85 : 1
Generestorico, avventura, azione, drammatico
RegiaRandall Wallace
SoggettoAlexandre Dumas
SceneggiaturaRandall Wallace
ProduttoreRandall Wallace, Russell Smith
Casa di produzioneUnited Artists
Distribuzione in italianoUnited International Pictures
FotografiaPeter Suschitzky
MontaggioWilliam Hoy
MusicheNick Glennie-Smith
ScenografiaAnthony Pratt
CostumiJames Acheson
TruccoGiannetto De Rossi
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

La maschera di ferro (The Man in the Iron Mask) è un film del 1998 diretto da Randall Wallace.

Il soggetto è liberamente ispirato al romanzo Il visconte di Bragelonne di Alexandre Dumas.

Trama

«Quanto sto per narrarvi in parte è leggenda, ma una cosa almeno è realtà. Quando i cittadini francesi insorti distrussero la Bastiglia, scoprirono nei suoi archivi questa misteriosa iscrizione: "Prigioniero numero 64389000 – l'uomo dalla maschera di ferro"»

(Narratore)

Francia, 1662. In una remota prigione, è rinchiuso un misterioso prigioniero con una maschera di ferro, vessato dai suoi prepotenti guardiani. Il tutto avviene durante il regno di Luigi XIV, impegnato in una politica estera aggressiva e bellicosa mentre a Parigi il suo popolo muore di fame.

Mentre D'Artagnan è ancora al servizio del giovane re, gli altri tre moschettieri si sono ritirati da tempo e hanno scelto strade differenti: Athos vive con il figlio Raoul, che aspira a diventare moschettiere come il padre; Porthos fa una vita godereccia; Aramis invece ha preso i voti. Quest'ultimo, chiamato a corte, viene incaricato dal re di scoprire l'identità del generale dei Gesuiti e poi ucciderlo. Questi, infatti, che sono vicini al popolo, costituiscono per Luigi, giovane ambizioso e arrogante, un grave pericolo per la stabilità del Paese.

Durante una festa all'aperto al Castello di Vaux-le-Vicomte, Luigi mette gli occhi su Christine Bellefort, la fidanzata di Raoul, e, durante una "caccia all'unicorno", riesce a rimanere da solo con lei, tuttavia la giovane resiste al corteggiamento del re. Proprio in quel momento un Gesuita tenta di uccidere Luigi, ma viene fermato in tempo da D'Artagnan. Dopo l'attentato, Christine si allontana con Raoul e Luigi fa chiamare i suoi generali.

Dopo aver ricevuto la visita della regina madre per ringraziarlo di avere salvato il figlio e la notizia che Raoul ritirava la richiesta di entrare nel corpo dei moschettieri, D'Artagnan si reca dal vecchio amico Athos per avvertirlo del problema. Proprio in quel momento entra Raoul che informa il padre di essere stato richiamato al reggimento, sebbene avesse già fatto il suo servizio. Athos avverte D'Artagnan che, se il re farà del male al figlio, Luigi diventerà suo nemico. D'Artagnan si congeda da Athos, promettendo che ne parlerà personalmente al re.

Dopo il colloquio con Athos, D'Artagnan calma la folla inferocita per il cibo guasto che viene distribuito. Una volta entrato nelle segrete stanze del palazzo, D'Artagnan riesce a parlare con Luigi della questione di "natura personale", oltre alle rivolte parigine. Il re promette a D'Artagnan che Raoul tornerà presto a casa. Il giovane invece viene messo in prima linea e ucciso durante un assedio. Ricevuta la notizia Athos tenta di uccidere il sovrano alla caserma dei moschettieri, ma viene fermato da D'Artagnan. Christine, che si trova in difficoltà economiche, va a chiedere aiuto al re. Luigi, ormai liberatosi di Raoul, invita Christine a palazzo, concedendole il beneficio di ospitare la madre e la sorella nella sua tenuta di campagna e di farle visitare dal suo medico personale. La ragazza diventa così l'amante del re.

Intanto, in un luogo segreto, Aramis riunisce i suoi vecchi amici e compagni di avventure per rivelare che egli stesso è il capo dei Gesuiti e per proporre un piano per sostituire il re. Mentre Athos aderisce immediatamente al piano seguito da Porthos, D'Artagnan rifiuta categoricamente di partecipare al complotto e si dichiara disposto a difendere il re fino alla morte e si congeda dai suoi amici. Tornato a palazzo, viene rimproverato da Luigi per aver lasciato in vita Athos dopo l'attentato.

I tre moschettieri, sotto mentite spoglie, si recano a una prigione su un'isola e fanno evadere il misterioso uomo dalla maschera di ferro. Liberatolo dalla maschera, Athos e Porthos si trovano davanti il sosia perfetto di Luigi XIV. Il giovane spiega loro di aver vissuto i primi sedici anni di vita in una casa di campagna insieme a una donna anziana e a un prete, di non aver avuto amici e di chiamarsi Filippo. Un giorno venne prelevato da un uomo vestito in nero che gli mise la maschera e lo portò alla prigione senza che gliene fosse spiegato il motivo, ma col tempo capì che la sua faccia doveva essere nascosta.

Successivamente Aramis rivela a Filippo che è il gemello di re Luigi: alla sua nascita venne nascosto e portato via su ordine di Luigi XIII perché temeva una nuova guerra tra fratelli e fece credere anche ad Anna d'Austria che il secondo gemello era morto. Poco prima di morire il vecchio re aveva ammesso davanti a Luigi e Anna che il secondo gemello era ancora vivo: la regina madre volle ristabilire il diritto di Filippo, ma dopo la sua incoronazione il nuovo re ordinò allo stesso Aramis di prelevare Filippo, portarlo in prigione e mettergli la maschera di ferro. Aramis propone a Filippo di diventare re al posto del fratello: questi inizialmente resta senza parole ma successivamente accetta l'offerta. Filippo dimostra di avere anche una personalità diversa dal fratello: ad esempio racconta ai tre moschettieri che preferirebbe sposare una contadina e badare agli agnelli, piuttosto che diventare re.

Intanto a palazzo arrivano una lettera che comunica la morte di Filippo, che Luigi gira immediatamente alla madre, e un baule contenente la maschera di ferro. Luigi apre il baule e per un istante mette la maschera, ma ha un brivido e la poggia immediatamente. La regina, avuta la notizia della morte del secondo figlio, và in chiesa e, con le lacrime agli occhi, invoca perdono. In quel momento arriva D'Artagnan, che le chiede cosa sia successo, ma Anna non risponde e inizia a baciare il moschettiere: risulta chiaro che tra loro c'è un forte sentimento.

Per alcune settimane i tre moschettieri insegnano a Filippo le regole dell'etichetta di palazzo; a usare la spada e tutto ciò che può essergli utile per sembrare Luigi.Il re, organizza un ballo in maschera a corte, unica occasione per sostituirlo con il gemello. Il giorno prima del ballo, mentre Athos dà le ultime istruzioni a Filippo, Porthos fa preparare i vestiti per la festa da alcune donne di un bordello. In un confessionale, Aramis avvisa la regina Anna che Filippo è vivo, è stato liberato dalla prigione ed è pronto a sostituire Luigi.

Filippo e i tre moschettieri vanno al ballo in maschera e, dopo aver spaventato Luigi con un trucco, realizzano la sostituzione tra Filippo e Luigi nella stanza privata del re. Mentre Luigi viene portato imbavagliato nei sotterranei da Athos, Porthos e Aramis, Filippo, vestito da re, si reca nella sala da ballo. Subito dopo entra anche la regina, che intuisce lo scambio, ed è commossa di poter rivedere il figlio creduto morto. Ella si ritira nei suoi appartamenti dopo aver suggerito a Filippo di fare la stessa cosa dopo due balli. Improvvisamente Christine entra nella sala accusando Filippo, credendolo Luigi, di aver mandato a morte certa Raoul con l'ordine di schierarlo in prima linea in battaglia. Filippo si scusa con Christine e promette di fare ammenda per i torti fatti in realtà dal gemello Luigi. D'Artagnan intuisce, dal comportamento bonario di Filippo, che c'è stato lo scambio di persona e, portandosi con sé anche Filippo, taglia la strada ai tre vecchi compagni in fuga con il loro ostaggio. Nella colluttazione che ne segue, i tre ex moschettieri perdono sia il loro ostaggio sia Filippo, lasciandolo nelle mani del crudele fratello.

Ritornati nei piani alti del palazzo, Luigi rivela a D'Artagnan chi è in realtà l'impostore. La madre Anna supplica Luigi di avere pietà per Filippo, dichiarando che ama entrambi i figli. Anche D'Artagnan, benché finora rimasto fedelmente al servizio del re, rimane molto colpito dalla rivelazione che Filippo non è un semplice sosia di Luigi, bensì suo fratello gemello e, commosso anche dalla bontà d'animo di Filippo, contrapposta all'egoismo e al cinismo del sovrano di Francia, implora quest'ultimo di risparmiare il prigioniero. Lo stesso Filippo prega, con un filo di voce, di essere ucciso piuttosto di tornare alla prigione e alla maschera. Tutte queste richieste sono vane perché il re ordina che Filippo venga portato alla Bastiglia, con addosso nuovamente la maschera di ferro, e che D'Artagnan gli porti le teste di Athos, Porthos e Aramis.

Nel frattempo Christine si impicca con un lenzuolo. In gran segreto, D'Artagnan comunica ad Anna che andrà a salvare Filippo e decide perciò di unirsi ai suoi compagni. I quattro, nuovamente riuniti, accedono alla Bastiglia e liberano Filippo, ma vengono seguiti dal sospettoso Luigi e dai suoi soldati, che li accerchiano.

Piuttosto che arrendersi, i quattro moschettieri decidono invece di combattere un'ultima battaglia e incrociano per l'ultima volta le spade, pronunciando il loro famoso motto «Uno per tutti, tutti per uno», e a loro si aggiunge anche Filippo, al quale D'Artagnan ha appena rivelato di essere il vero padre (Filippo e Luigi sono infatti nati dalla relazione adulterina che il moschettiere aveva intrapreso anni addietro con la regina Anna d'Austria), nonché di provare l'orgoglio per la prima volta. I cinque sferrano una carica ai moschettieri del re, ma sono stati tutti loro allievi e da loro hanno appreso cosa vuol dire essere un vero moschettiere degno di onore. Osservando ammirati l'enorme coraggio dei loro maestri che si buttano alla carica, nessuno di loro riesce a trovare il coraggio di sparargli, chiudendo infine gli occhi e deviando il fucile per fare andare il colpo a vuoto. Il tenente André è inoltre il primo a deporre le armi in segno di rispetto, seguito da tutti gli altri. Luigi però non ci sta: fissa gli occhi al fratello in segno di sfida, afferra il pugnale di André e, nel tentativo di assassinare Filippo, finisce per pugnalare a morte D'Artagnan. Un furente Filippo cerca pertanto di strangolare Luigi, ma viene fermato da D'Artagnan poiché essi sono tutti e due figli suoi. Luigi nel sentire ciò rimane scioccato e sconvolto nell'apprendere che il suo vero padre non era il precedente re ma un moschettiere.

Il tenente André, profondamente devoto al suo capitano, intuisce dalle parole di D'Artagnan morente che Luigi e Filippo sono due fratelli e manda via i soldati obbligandoli al silenzio, dopodiché non esita ad arrestare Luigi che non mostra rimorso nell'aver appreso di aver ucciso suo padre, e, con la complicità dei tre moschettieri superstiti, effettua per la seconda volta lo scambio. Filippo diventa quindi il re di Francia sotto il nome di Luigi XIV, destinato a rimanere nella storia come uno dei più grandi sovrani di questa nazione; Luigi viene invece fatto rinchiudere in un luogo "dove nessuno possa udire la sua follia", tanto che, addirittura, il nuovo re ordina al capo del carcere di farlo cibare da un sordomuto ma che venisse nutrito e vestito bene. I tre moschettieri superstiti sono chiamati a corte e nominati consiglieri del re. Dopo il funerale di D'Artagnan, Filippo, rattristato per la morte del figlio di Athos, mandato in guerra dal suo gemello, e per la morte del proprio padre, chiede ad Athos di essere come un padre per lui e che d'ora in poi sia questa la sua ragione di vita (mentre lo stavano preparando ad essere re, Athos confidò a Filippo che ognuno di loro aveva qualcosa a cui anteporre la propria vita, tranne lui, perché aveva perso suo figlio Raoul).

«Il prigioniero con la maschera di ferro non fu mai trovato. Tra i suoi carcerieri si vociferava che avesse ricevuto il perdono reale e che fosse stato portato in campagna dove avrebbe vissuto tranquillo e visitato spesso dalla regina. Il re noto come Luigi XIV portò al suo popolo cibo, prosperità e pace e viene ricordato come il più grande sovrano della storia di questa nazione»

(Narratore)

Produzione

Il film venne realizzato tra aprile e giugno 1997, ed è uscito nelle sale nella primavera del 1998.

Venne girato interamente in Francia, nelle seguenti località: Le Mans, Vaux-le-Vicomte, al Castello di Pierrefonds, al Castello di Vaux-le-Vicomte, Lione, al Castello di Fontainebleau, al Castello di Taureau e La Ferté-Alais.

Riconoscimenti

Colonna sonora

La colonna sonora del film è stata composta da Nick Glennie-Smith.

  1. Surrounded
  2. Heart of a King
  3. The Pig Chase
  4. The Ascension
  5. King for a King
  6. The Moon Beckons
  7. The Masked Ball
  8. A Taste of Something
  9. Kissy Kissie
  10. Training to Be King
  11. The Rose
  12. All Will Be Well
  13. All for One
  14. Greatest Mystery of Life
  15. Raoul and Christine
  16. It is a Trap
  17. Angry Athos
  18. Raoul's Letter
  19. The Palace
  20. Raoul's Death
  21. Queen Approaches

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN179652883 · LCCN (ENno98086415
  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema

Informazione

L'articolo La maschera di ferro (film 1998) in Wikipedia italiana ha preso i seguenti posti nella classifica di popolarità locale:

Il contenuto presentato dell'articolo di Wikipedia è stato estratto 2023-03-15 sulla base di https://it.wikipedia.org/?curid=237726