Giuseppe Conte | |
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Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 1º giugno 2018 – 13 febbraio 2021 |
Capo di Stato | Sergio Mattarella |
Vice presidente | Luigi Di Maio[1] Matteo Salvini[2] |
Predecessore | Paolo Gentiloni |
Successore | Mario Draghi |
Componente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa | |
Durata mandato | 18 settembre 2013 – 27 febbraio 2018 |
Cotitolare | Pierluigi Mantini |
Presidente | Giorgio Giovannini Alessandro Pajno |
Dati generali | |
Partito politico | Movimento 5 Stelle (dal 2021) In precedenza: Indipendente (2018-2021) |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Università degli Studi di Roma "La Sapienza" |
Professione | Avvocato, docente universitario |
Firma |
Giuseppe Conte (Volturara Appula, 8 agosto 1964[3]) è un avvocato, giurista, politico e accademico italiano. Dal 1º giugno 2018 al 13 febbraio 2021 è stato Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana[4]
Durante la campagna per le elezioni politiche del 2018, il Movimento 5 Stelle aveva annunciato che sarebbe stato proposto come Ministro per la pubblica amministrazione in caso di vittoria. All'epoca accademico poco conosciuto al grande pubblico, Conte viene indicato come presidente del Consiglio nell'ambito di un'alleanza di governo tra i pentastellati e la Lega, ricevendo l'incarico di formare un governo il 23 maggio 2018. Dopo che il Presidente della Repubblica ha respinto la nomina di Paolo Savona quale ministro dell'economia, Conte rimette l'incarico, salvo riaccettarlo il 31 maggio successivamente alla risoluzione della situazione di stallo politico. Accetta la linea sovranista ed euroscettica dei partiti della sua maggioranza, opponendosi alla Commissione europea sul suo progetto di bilancio per il 2019 e mettendo in discussione l'azione europea nella gestione dei flussi migratori. Rassegna le proprie dimissioni il 20 agosto 2019, in seguito ad una crisi di governo causata da dissidi interni alla maggioranza e dalla richiesta da parte di Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e leader della Lega, di sciogliere le Camere ed andare ad elezioni anticipate.
In seguito ad un accordo di governo tra pentastellati, Partito Democratico e Liberi e Uguali, viene nuovamente indicato come Presidente del Consiglio, accettando con riserva l'incarico dal Presidente della Repubblica il 29 agosto. Il nuovo governo si attesta su posizioni più vicine a quelle del centro-sinistra e dell'europeismo, in aperto contrasto con la linea del precedente esecutivo. Da Presidente del Consiglio affronta la pandemia di COVID-19 e la conseguente crisi economica e sanitaria. Nel gennaio 2021 Italia Viva, partito guidato dall'ex-segretario del PD Matteo Renzi, annuncia la sfiducia al governo in seguito a dissidi concernenti la gestione della pandemia e delle risorse finanziarie del Next Generation EU, dando inizio ad una crisi che culminerà il 26 gennaio con le dimissioni di Conte, a cui succede l'economista Mario Draghi.
Per il suo controverso stile di leadership Conte è stato spesso considerato uno dei principali esponenti del tecnopopulismo, mentre il suo primo governo è stato descritto da molte testate, tra cui The New York Times e La Repubblica, come il "primo governo populista moderno in Europa occidentale".[5] Spesso è stato indicato, anche con accezione dispregiativa, come l'Avvocato del popolo, come si è autodefinito durante il suo primo discorso d'insediamento da presidente del Consiglio.[6][7]
Conte è stato il secondo Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana a non ricoprire alcun incarico politico prima della sua nomina, dopo Carlo Azeglio Ciampi nel 1993, il primo proveniente dall'Italia meridionale dopo Ciriaco De Mita nel 1989 e il primo in assoluto a guidare due governi sostenuti da maggioranze afferenti ad aree politiche opposte (centro-destra il primo, centro-sinistra il secondo).[8][9] Conte è stato inoltre il premier che ha mantenuto più a lungo la carica da indipendente, seppur sia stato accreditato come molto vicino alle posizioni del Movimento 5 Stelle, a cui ha formalmente aderito nel 2021.[10][11]
Figlio del segretario comunale Nicola Conte, originario del comune foggiano di Cerignola[12], e dell'insegnante elementare volturarese Lillina Roberti[13][14], si stabilì ben presto con la famiglia dapprima a Candela e, successivamente, a San Giovanni Rotondo, seguendo i trasferimenti lavorativi del padre[15]. Si è diplomato al liceo classico "Pietro Giannone" di San Marco in Lamis[16].
Si è laureato con lode nel 1988 in giurisprudenza presso l'Università di Roma "La Sapienza", per intraprendere quindi la carriera di avvocato civilista[17]. Da studente, Giuseppe Conte ha frequentato il collegio universitario Villa Nazareth[18][19]. Nel 1992 è stato docente invitato (visiting scholar) presso l'Università Yale negli Stati Uniti[20].
Dal 1992 al 1993 è stato borsista presso il CNR[17].
È cattolico e devoto a padre Pio da Pietrelcina[21]. Dopo pochi anni di matrimonio si è separato dalla moglie, dalla quale ha avuto un figlio[22][23][24][25]. Attualmente la sua compagna è Olivia Paladino, figlia dell'imprenditore Cesare Paladino e dell'attrice svedese Ewa Aulin[24].
È iscritto all'Albo degli avvocati dal 1992 ed è avvocato cassazionista dal 2002[26]. Conseguita nel 2000 l'idoneità a professore associato di diritto privato e nel 2002 a professore ordinario[17], ha insegnato presso la LUMSA, l'Università di Roma Tre e l'Università di Sassari. È professore ordinario di diritto privato presso l'Università di Firenze e docente presso la Luiss di Roma[17].
Il 18 settembre 2013 è stato eletto dalla Camera dei deputati componente laico del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, l'organo di autogoverno dei magistrati amministrativi[27], di cui è stato, tra il 2016 e il 2017, il vicepresidente[28][29].
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Il 27 febbraio 2018 è stato presentato dal capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio come candidato Ministro della pubblica amministrazione in caso di vittoria dei 5 stelle alle elezioni politiche del 4 marzo 2018. Lo stesso giorno dava le dimissioni dal Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa[30][28][31].
Per quanto riguarda la sua collocazione politica, Conte ha dichiarato di essere stato elettore del centro-sinistra, prima di avvicinarsi al Movimento 5 Stelle, che ha ammesso di aver votato alle politiche del 2018[32] e alle elezioni europee del 2019[33]. Nonostante abbia affermato che «gli schemi ideologici del Novecento non sono più adeguati», giudicando «più importante valutare l'operato di una forza politica in base a come si posiziona sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali»[34], si è definito un moderato di sinistra e appartenente alla tradizione politica del cattolicesimo democratico[35][36].
Il 21 maggio 2018 viene proposto come Presidente del Consiglio dei ministri dai leader della coalizione M5S-Lega al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella[37][38]. Il 23 maggio Conte fu invitato al Quirinale per ricevere l'incarico di formare il nuovo governo, che accettò con riserva[39][40]. Nella tradizionale dichiarazione dopo la nomina, Conte ha detto che sarebbe stato "l'avvocato difensore del popolo italiano"[41].
Il 27 maggio rinunciò all'incarico, a causa del veto posto da Mattarella alla nomina di Paolo Savona, ex ministro dell'industria, commercio e artigianato nel governo Ciampi, a ministro dell'economia e delle finanze[42][43], per cui Luigi Di Maio arrivò a parlare di stato d'accusa nei confronti del presidente della Repubblica. La sera stessa della rinuncia, Mattarella affidò all'economista Carlo Cottarelli l'incarico per formare un governo tecnico, ma questi il 31 maggio rinunciava "essendosi create nuove condizioni per la formazione di un governo politico" e Conte ricevette una seconda volta l'incarico[44][45], che stavolta accettò senza riserva, presentando la lista dei ministri, terzo a farlo nella storia della Repubblica dopo Giuseppe Pella nel 1953[46] e Silvio Berlusconi nel 2008[47].
Il 31 maggio 2018 Conte fu nominato da Mattarella Presidente del Consiglio. All'interno della squadra di governo entrarono come vicepresidenti Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il primo anche ministro del lavoro e ministro dello sviluppo economico, il secondo ministro dell'interno[48].
Dopo aver giurato al Quirinale[49], il 5 giugno tenne il suo discorso d'insediamento al Senato,[50] ottenendo la fiducia con 171 voti favorevoli, 117 contrari e 25 astenuti[51]. Il giorno successivo ottenne la fiducia anche alla Camera con 350 voti favorevoli, 236 contrari e 35 astenuti[52].
Durante il suo discorso di insediamento, Conte ha annunciato la sua volontà di ridurre l'immigrazione clandestina e aumentare il contrasto con i trafficanti di esseri umani e i contrabbandieri. Ha inoltre affermato di voler sostenere una lotta contro la corruzione politica, di voler introdurre una legge che regola il conflitto di interessi, una legge che espande il diritto all'autodifesa, la riduzione delle tasse, un taglio drastico dei costi della politica ed ha anche proposto di togliere le sanzioni internazionali contro la Russia.
Dal 5 febbraio 2019 al 10 luglio 2019 Conte ha temporaneamente riassunto le deleghe alle politiche europee dopo le dimissioni del ministro Paolo Savona, eletto presidente della CONSOB, fino all'insediamento di Lorenzo Fontana[53].
Una delle principali proposte di Conte è stata la riforma programmata del sistema fiscale italiano, promossa principalmente dalla Lega e caratterizzata dall'introduzione di una cosiddetta "tassa piatta" (flat tax) per le imprese e i privati, con una esenzione fiscale per le famiglie a basso reddito e alcune piccole correzioni al fine di mantenere un certo grado di progressione fiscale come richiesto dalla Costituzione italiana. Le coperture sarebbero state individuate attraverso un condono ("pace fiscale") sollevando dubbi fra molti economisti, e lotta all'evasione fiscale. Nelle ultime settimane del 2018 ha gestito la mediazione tra il suo esecutivo e la Commissione europea sulla manovra economica, conclusasi con l'assenso di Bruxelles affinché l'Italia portasse il deficit al 2,04% del Pil (contro la richiesta originaria del 2,4%)[54].
In sinergia con i ministri Savona e Tria, Conte ha promosso, nell'ottobre 2018[55], la convocazione della prima "cabina di regia" sugli investimenti da parte delle grandi imprese partecipate dallo Stato italiano[56].
In tema di politica energetica e ambientale, su iniziativa del Movimento 5 Stelle, che aveva nella questione un suo vecchio cavallo di battaglia politico, durante il primo esecutivo guidato dall'accademico pugliese è stato introdotta, tramite il Decreto Semplificazioni dell'aprile 2019[57], una norma finalizzata a sospendere i procedimenti amministrativi relativi al conferimento di nuovi permessi di prospezione, di ricerca o di concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi nell'offshore marittimo italiano e di aumentare i canoni per gli impianti già esistenti di 25 volte.
Nel settembre 2019, a capo del suo secondo governo, Conte ha lanciato il cosiddetto "Green New Deal", nuovo patto verde, dal nome dell'analoga iniziativa degli Stati Uniti d'America che mirava ad affrontare il cambiamento climatico e la disuguaglianza economica. Nello stesso periodo, ha elogiato gli studenti che hanno protestato contro i cambiamenti climatici, garantendo il massimo impegno del governo a tradurre questa richiesta di cambiamento in soluzioni concrete[58].
In campo europeo, dove da più parti la pandemia di COVID-19 è stata definita una sfida decisiva per la tenuta dell'Unione Europea a causa delle minacce da essa poste alla stabilità politica ed economica dei Paesi membri[59], il governo Conte si è espresso a favore dell'emissione di titoli di debito comuni per l'Eurozona ("Eurobond") e ha concordato col primo ministro spagnolo Pedro Sanchez e il presidente francese Emmanuel Macron il sostegno a un piano di rilancio economico dell'Unione finanziato con i contributi del bilancio comune europeo. Nella riunione del Consiglio europeo del 23 aprile i capi dei Paesi membri dell'Unione hanno approvato l'idea del "Fondo per la ripresa". Dopo un aspro e complicato confronto tra il premier italiano e l'omologo olandese Mark Rutte[60], che non è riuscito a bloccare l'introduzione di politiche di mutualizzazione del deficit ma ha ottenuto dalla trattativa l'istituzione di poteri di controllo dei governi terzi[61] sull'erogazione dei fondi europei a dei singoli Stati dell'Unione, nel luglio successivo il Consiglio europeo ha dato il via libera definitivo al fondo Next Generation Eu, comprendente 390 miliardi di euro per aiuti a fondo perduto e 360 miliardi per prestiti a medio-lungo termine.
Dal 13 al 21 giugno Conte ha convocato a Villa Pamphili a Roma gli "Stati generali" per discutere con gli esponenti delle categorie produttive, del mondo economico, dell'impresa e della società civile le linee guida per la ripresa del Paese sulla scia di un piano programmatico presentato da una task force guidata dall'ex amministratore delegato di Vodafone, il bresciano Vittorio Colao[62].
Più volte, nel corso dell'esperienza di governo fondata sulla coalizione tra Lega e Cinque Stelle Conte ha definito come una strategia condivisa nel governo la linea dura sul contrasto agli sbarchi avente il suo principale interprete nel capo leghista[63][64].
Nel febbraio 2020 l'Italia è diventata il primo paese europeo e il secondo al mondo per numero di casi confermati di COVID-19, una malattia causata da un virus (coronavirus per la precisione) originatosi dalla Cina, che ha causato una grave malattia respiratoria. Alla fine di gennaio il governo ha interdetto tutti i voli da e verso la Cina, diventando il primo paese europeo ad adottare questa misura. Ad aprile 2020 sono stati confermati oltre 200 000 casi di coronavirus, localizzati prevalentemente in Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte.
Il 22 febbraio il Consiglio dei ministri ha annunciato un provvedimento per contenere l'epidemia di COVID-19, mettendo in quarantena più di 50 000 persone provenienti da undici diversi comuni del Nord Italia. Il presidente Conte ha dichiarato: "Nelle zone di epidemia saranno previste misure di isolamento obbligatorio, disponendo in codesti luoghi, la sospensione delle attività lavorative e degli eventi sportivi." Le scuole sono state successivamente chiuse, per decisione dei presidenti delle regioni interessate in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Fiuli-Venezia Giulia[65].
Nelle prime ore di domenica 8 marzo il presidente Conte ha decretato la limitazione agli spostamenti interni e il quasi totale divieto di uscita da una zona di sicurezza costituita dalla Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Le nuove misure introdotte, giustificate con l'aumento dei casi di COVID-19 nei territori di riferimento, imponevano limitazioni all'attività di esercizi commerciali e bar, una riduzione degli spostamenti esterni al territorio dei comuni di residenza per i cittadini non in possesso dei requisiti di urgenza legati a necessità lavorative, sanitarie o personali (da testimoniare con autocertificazione) e il divieto assoluto di uscita da casa per i cittadini in quarantena[66]. Dopo un duro confronto politico con i partiti dell'opposizione, che invocavano misure maggiormente restrittive e un controllo delle conseguenze economiche e finanziarie del blocco (nel contesto di una giornata turbolenta per le borse di tutto il mondo Piazza Affari ha lasciato sul terreno oltre l'11% nella seduta del 9 marzo[67]), la sera del giorno successivo Conte ha annunciato l'estensione delle misure a tutto il territorio nazionale[68].
Il 6 aprile Conte ha annunciato un nuovo piano economico, costituito da 200 miliardi di euro di prestiti garantiti dallo Stato alle imprese e ulteriori 200 miliardi di euro di garanzie a sostegno delle esportazioni.
Il 10 aprile Conte ha fatto ulteriori annunci estendendo il blocco fino al 3 maggio, consentendo ad alcune attività specifiche, come librerie e attività di silvicoltura di riaprire con specifiche misure di sicurezza. Lo stesso giorno, ha nominato un comitato tecnico scientifico per il rilancio dell'Italia dopo la crisi; la squadra guidata da Vittorio Colao è composta da un totale di diciannove membri, scelti tra professori universitari, dirigenti e funzionari della pubblica amministrazione, tra cui in particolare Mariana Mazzucato ed Enrico Giovannini. Il 26 aprile è stata annunciata la cosiddetta "Fase 2", a partire dal 4 maggio, con il persistere del divieto di movimento tra le regioni, ma consentendo quelli tra i comuni solo per motivi di lavoro e di salute, nonché per i parenti in visita[69]. Il 3 giugno 2020 termina la Fase 2 e inizia la Fase 3. Sono consentiti da questo giorno gli spostamenti tra regioni.
Dall'inizio del suo mandato, la politica estera di Conte è stata caratterizzata da un forte approccio alla Russia in quanto ha sostenuto la soppressione delle sanzioni internazionali, che danneggiano l'economia italiana. Ha anche considerato la Russia un Paese strategico nella lotta contro il terrorismo islamico. Tuttavia, Conte ha sottolineato che sotto la sua guida l'Italia rimarrà un membro attivo della NATO e uno stretto alleato degli Stati Uniti.
L'8 e il 9 giugno, Conte ha partecipato al suo primo vertice del G7 in Canada, ospitato dal primo ministro Justin Trudeau[70]. Durante il vertice, è stato l'unico capo a sostenere il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la sua proposta di riammettere la Russia nel G7 tuttavia, in seguito assumerà un punto di vista più europeista, condiviso dagli altri cinque capi, condannando i dazi doganali di Trump su acciaio e alluminio esportati dall'Unione europea.
Il giorno seguente, Conte è stato ringraziato per le sue posizioni in Russia e la sua posizione dal presidente Trump, che lo ha invitato alla Casa Bianca.
Il 28 giugno, Conte ha partecipato alla sua prima riunione del Consiglio europeo per discutere di politiche migratorie, sicurezza e finanza[70].
Dal 25 al 29 settembre presenzia alla 73ª sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite[71], mentre dal 30 novembre al 1º dicembre interviene al G20 tenuto a Buenos Aires[72].
Nel marzo 2019 Conte e il presidente cinese Xi Jinping hanno firmato a Roma ventinove accordi economici per oltre sette miliardi di euro, come parte del programma di investimenti per la "nuova via della seta"[73]. L'intesa è stata fortemente contestata dagli Stati Uniti[74][75], critici dell'eccessiva centralità cinese nel progetto[76], in una fase in cui la rivalità tra Washington e Pechino si stava facendo sempre più marcata[77]. Conte ha smentito l'idea che il memorandum e più strette relazioni economiche italo-cinesi potessero creare minacce alla tenuta dell'alleanza dell'Italia con gli Stati Uniti e il campo occidentale[78].
Il 28 e 29 giugno 2019 ha preso parte al vertice dei G20 a Osaka, in Giappone[79].
Dal 24 al 26 agosto 2019 ha presenziato al G7 svoltosi in Francia a Biarritz come presidente dimissionario del suo primo governo[80].
Il 15 ottobre 2019 è stato in visita presso la capitale albanese di Tirana. Durante tale occasione ha rimarcato, al presidente della repubblica Ilir Meta e al primo ministro Edi Rama, il sostegno dell'Italia all'apertura dei negoziati per l'ingresso dell'Albania nell'Unione europea[81].
Nel gennaio 2020 la situazione della guerra civile libica divenne sempre più preoccupante, con le truppe del maresciallo di campo Khalifa Haftar che si avvicinavano a Tripoli. Durante la crisi, Conte ha tenuto una serie di incontri bilaterali a Roma sia con Haftar sia con Fayez al-Sarraj, presidente del Consiglio presidenziale della Libia, considerati due dei principali contendenti nella guerra civile. Dopo le pressioni della comunità internazionale, il 12 gennaio Haftar ha annunciato un cessate il fuoco[82]. il 19 gennaio 2020 ha partecipato alla Conferenza internazionale di Berlino sulla Libia.
Durante il suo mandato, si è espresso a favore dell'allargamento dell'Unione europea agli Stati balcanici ed ha sostenuto l'ingresso della Bulgaria nell'area Euro[83]. Inoltre, ha più volte sostenuto la posizione europea di sostegno alla mediazione delle ricorrenti crisi politiche e militari che hanno diviso Stati Uniti d'America e Iran[84][85].
Nella serata del 20 agosto 2019, al termine di un lungo e animato confronto parlamentare in Senato dovuto a una mozione di sfiducia, presentata e in seguito ritirata dalla Lega, in cui il presidente del Consiglio ha accusato duramente l'ormai suo ex vice Salvini di essere un opportunista politico e di aver scatenato la crisi politica solo per rincorrere interessi personali e di partito[86], Conte si è recato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al quale ha presentato le dimissioni dalla carica di presidente del Consiglio dei ministri, restando in carica per il disbrigo degli affari correnti[87][88].
Al termine delle consultazioni del presidente della Repubblica, è emersa una possibile nuova maggioranza, tra il Movimento 5 Stelle, il Partito Democratico e Liberi e Uguali Il 28 agosto il segretario del PD Nicola Zingaretti dichiara al Palazzo del Quirinale di essere favorevole nel mantenere Giuseppe Conte alla guida del nuovo governo, così come era stato richiesto dal Movimento 5 Stelle. Il 29 agosto Mattarella convoca il presidente Conte, dimissionario, a Palazzo del Quirinale per conferirgli l'incarico di formare un nuovo governo, che il presidente del Consiglio incaricato accetta con riserva[89].
Salito al Quirinale, per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 4 settembre 2019 scioglie positivamente la riserva. Dopo aver giurato al Palazzo del Quirinale il 5 settembre, il 9 settembre Conte ha tenuto il discorso d'insediamento del suo secondo governo alla Camera dei deputati, ottenendo la fiducia con 343 voti favorevoli, 263 contrari e 3 astenuti. Il giorno successivo il governo Conte II ha ottenuto la fiducia anche al Senato della Repubblica con 169 voti favorevoli, 133 contrari e 5 astenuti. L'ex ministro ed eurodeputato Carlo Calenda e il senatore Matteo Richetti, contrari al governo, lasciano il Partito Democratico e fondano Azione.
In occasione del discorso di presentazione alla Camera del suo secondo esecutivo, il 9 settembre 2019, il premier ha ribadito che anche il governo M5S-Pd avrebbe seguito le linee politiche decise in materia durante il governo gialloverde[90].
Il 16 settembre, dopo pochi giorni dal voto di fiducia, in un'intervista, l'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi ha annunciato l'intenzione di lasciare il PD, lanciando un nuovo partito politico liberale di centro, chiamato Italia Viva, confermando il sostegno al governo presieduto da Conte. Due ministri e un sottosegretario del governo hanno aderito, nei giorni successivi, al partito di Renzi[91].
Il 30 dicembre 2019 il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Lorenzo Fioramonti, ha rassegnato le dimissioni dopo disaccordi con il resto della maggioranza in merito all'insufficiente quota di fondi dedicati all'istruzione e alla ricerca previsti dalla legge di bilancio 2020. Conte ha assunto il ruolo ministeriale ad interim fino al 10 gennaio 2020, annunciando la sua decisione di dividere il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca in due distinti ministeri: un Ministero dell'istruzione, guidato dall'ex sottosegretario Lucia Azzolina (M5S), e un Ministero dell'università e della ricerca, guidato dal decano dell'Università di Napoli Federico II Gaetano Manfredi (Indipendente)[92][93]. Nel dicembre del 2020 Matteo Renzi annuncia in una conferenza quattro punti per spendere i soldi dell'Unione Europea, fra cui l'utilizzo del Meccanismo europeo di stabilità.
Il 13 gennaio 2021 Matteo Renzi annuncia le dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti e del sottosegretario Scalfarotto di Italia Viva, aprendo una crisi di governo. Giuseppe Conte dopo le dimissioni della ministra Teresa Bellanova assume la delega ad interim delle politiche agricole alimentari e forestali. Il 18 gennaio ottiene la fiducia alla Camera con 321 voti. Il giorno seguente ottiene la fiducia anche al Senato, con una maggioranza relativa di 156 voti favorevoli, insufficienti per l'ottenimento della maggioranza assoluta. Conseguentemente la posizione del governo risulta molto indebolita, perdendo la maggioranza in diverse importanti commissioni parlamentari, fondamentali per l’attività legislativa.
Il 26 gennaio Giuseppe Conte rassegna le sue dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rimanendo in carica fino al subentro del nuovo governo, presieduto da Mario Draghi, il 13 febbraio 2021[94].
Il 21 maggio 2018, quando il nome di Conte fu proposto al presidente Mattarella come candidato presidente del Consiglio, il New York Times, indagando sui suoi soggiorni estivi alla New York University (NYU) elencati nel suo curriculum vitae ufficiale, ha pubblicato un articolo in cui si afferma che una portavoce della stessa università non ha trovato il nome di Conte nei documenti universitari. Dubbi simili sorsero riguardo al suo periodo di studio in Francia presso l'Università della Sorbona. Il giorno seguente, l'Associated Press ha riportato in un articolo pubblicato anche dal New York Times, sul quale la portavoce della NYU ha aggiunto che "mentre il signor Conte non aveva uno status ufficiale alla NYU, gli è stato concesso il permesso di condurre ricerche nella biblioteca della NYU" durante il periodo indicato nel suo curriculum vitae. Allo stesso modo, la Duquesne University di Pittsburgh e l'Università di Malta non hanno trovato documentazione nei loro archivi, sebbene sia stato confermato che Conte tenesse lezioni, presso il vecchio edificio universitario a La Valletta, per la Fondazione per gli studi internazionali[95].
Il 27 ottobre 2019, il Financial Times rende noto che Conte lavorò a una trattativa finanziaria circa un fondo di investimento. Tale fondo è stato oggetto poi di indagini da parte del Vaticano nell'ambito di un'inchiesta per corruzione finanziaria. Il fondo, oggetto dell'indagine, è sostenuto dal Segretariato di Stato Vaticano e gestito da Raffaele Mincione. Giuseppe Conte è collegato alla vicenda poiché fu assunto, nel maggio 2018, dal gruppo Fiber 4.0, il principale investitore del fondo vaticano, per una consulenza legale circa il possibile esercizio da parte del governo italiano della golden power affinché venisse annullato il voto degli azionisti della compagnia di comunicazioni Retelit che avevano deciso di accettare l'investimento da parte di altri Fondi rispetto a quello gestito da Mincione. Conte, nel suo parere pro veritate, giunse alla conclusione che ciò era possibile se Retelit, compagnia strategia a livello nazionale, a seguito di tale operazione risultasse controllata da soggetti stranieri[96].
Il 3 dicembre 2019, la trasmissione televisiva Le Iene ritorna sulla discussa questione del superamento del concorso da parte di Conte da professore ordinario, presso l'Università della Campania, tenutosi nel 2002[97]. La questione fu inizialmente sollevata dal quotidiano La Repubblica a ottobre 2018, il quotidiano affermava che nella commissione universitaria che lo giudicò vi era il professore nonché avvocato Guido Alpa con il quale Conte lavorava. Il presidente del Consiglio smentì le indiscrezioni del quotidiano[98]. Le Iene però nel servizio del 3 dicembre presentano un documento, una parcella, firmato da entrambi[99], ossia da Guido Alpa e Giuseppe Conte. Quest'ultimo ha replicato affermando che il documento rivelato è un progetto di parcella ma non una fattura unica[100]. Sulla vicenda il Partito Democratico ha presentato, nell'ottobre 2018, un'interrogazione parlamentare[101].
Il 12 giugno 2020 viene ascoltato come persona informata sui fatti in merito all'inchiesta della procura di Bergamo sulla mancata zona rossa nei comuni di Alzano Lombardo e Nembro dichiarando "Mia la decisione di non chiudere"[102].
Laurea honoris causa | |
— Università di Buenos Aires, 29 novembre 2018[103]. |
Laurea honoris causa | |
— John Cabot University, 21 settembre 2019[104]. |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 74026507 · ISNI (EN) 0000 0003 9892 721X · SBN IT\ICCU\CFIV\183894 · LCCN (EN) no2018120884 · GND (DE) 102982648X · BNF (FR) cb136116988 (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-no2018120884 |
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