Giovanni Toti | |
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Presidente della Regione Liguria | |
In carica | |
Inizio mandato | 11 giugno 2015 |
Predecessore | Claudio Burlando |
Vicepresidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome | |
Durata mandato | 30 luglio 2015 – 9 aprile 2021 |
Presidente | Sergio Chiamparino Stefano Bonaccini |
Predecessore | Stefano Caldoro |
Successore | Michele Emiliano |
Europarlamentare | |
Durata mandato | 1º luglio 2014 – 9 luglio 2015 |
Legislature | VIII |
Gruppo parlamentare |
PPE |
Circoscrizione | Italia nord-occidentale |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Cambiamo! (dal 2019) In precedenza: PSI (1982-1990) FI (2014-2019) |
Titolo di studio | Laurea in scienze politiche |
Università | Università degli Studi di Milano |
Professione | Giornalista, politico |
Giovanni Toti (Viareggio, 7 settembre 1968) è un politico e giornalista italiano, presidente della Regione Liguria dall'11 giugno 2015[1].
Ex consigliere politico ed ex europarlamentare di Forza Italia, dal 19 giugno al 1º agosto 2019 ne è stato anche coordinatore nazionale. Nel 2019 si è distaccato da Forza Italia ed ha fondato il partito politico Cambiamo!, di cui è leader.
Nato a Viareggio, è cresciuto a Marina di Massa, dove i genitori, albergatori e originari della Lunigiana, gestivano al tempo l'hotel Excelsior,[2] dal 2001 risiede a Bocca di Magra, piccola frazione del comune di Ameglia, in provincia della Spezia, dove sono residenti anche i genitori e la famiglia.
Nel 1996 Toti firma il suo primo contratto come stagista per Mediaset e nel 1997 esordisce a Studio Aperto. Nel 2001 è inviato in Kosovo e l'anno seguente intervista in esclusiva Adriano Sofri. Toti è giornalista professionista, iscritto all'Ordine dei giornalisti di Milano dall'ottobre 2006[3] e in quello stesso anno entra a Videonews; nel 2007 diventa vicecapo ufficio stampa di Mediaset. Nel 2009 diviene codirettore di Studio Aperto curando gli approfondimenti dei programmi di Italia 1 Lucignolo e Live.[4] Il 22 febbraio 2010 diventa direttore di Studio Aperto al posto di Mario Giordano, diventato direttore della testata News Mediaset. Il 28 marzo 2012 diventa direttore anche del TG4 (al posto di Emilio Fede, licenziato dopo essere rimasto in carica per circa due decenni)[5], mantenendo anche la direzione di Studio Aperto;[6] in quanto al TG4, come primi rinnovi apportati cancella la rubrica Sipario e la presenza delle "meteorine". Rimane direttore dei due TG fino al 2014, anno in cui gli subentrano Mario Giordano al TG4 ed Anna Broggiato a Studio Aperto.
Negli anni ottanta Toti ha militato nella Federazione Giovanile Socialista Italiana, sezione giovanile del Partito Socialista Italiano, fino alla maggiore età.
Per anni molto vicino a Silvio Berlusconi, viene da lui nominato, il 24 gennaio 2014, consigliere politico di Forza Italia in vista delle elezioni europee; lo stesso giorno si dimette da ogni incarico lavorativo con Mediaset e al suo posto arrivano rispettivamente Mario Giordano per il TG4 e Anna Broggiato per Studio Aperto[7]. Toti si definisce un "moderatissimo", fa parte del Comitato di Presidenza, è uno dei 14 membri del Coordinamento di Forza Italia e insieme con Mariarosaria Rossi, Francesca Pascale e Deborah Bergamini forma il cosiddetto "cerchio magico" di Berlusconi in Forza Italia.[8]
Il 16 aprile 2014 viene ufficialmente candidato alle elezioni europee come capolista di Forza Italia nella Circoscrizione Italia nord-occidentale comprendente Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta.[9] Grazie alle 148.291 preferenze diventa europarlamentare, risultando il primo degli eletti di Forza Italia nel Nord-Ovest.[10]
Residente in provincia della Spezia,[11] il 1º aprile 2015 Toti viene candidato alla presidenza della Regione Liguria per la coalizione di centro-destra; oltre che da Forza Italia, viene appoggiato dalla Lega Nord (dopo aver ritirato la candidatura di Edoardo Rixi),[12] da Area Popolare[13], da Fratelli d'Italia, dal Nuovo PSI,[14] dai Riformisti Italiani e dal Partito Liberale Italiano.[15][16]
Il 31 maggio vince le elezioni con il 34,44% pari a 226 710 voti, contro il 27,84% di Raffaella Paita del Partito Democratico, candidata della coalizione di centro-sinistra. La sua coalizione ottiene 16 sui 31 seggi in palio.[17] La proclamazione ufficiale come presidente avviene l'11 giugno[18][19], data in cui si dimette da europarlamentare per incompatibilità con il suo nuovo ruolo di presidente regionale.
Il 30 luglio diventa vicepresidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, presieduta da Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna.
Nel 2015 la regione ligure è una delle 10 regioni promotrici del referendum sulle trivelle.[20][21][22]. Il referendum finirà con una sconfitta per i promotori, nonostante l'ampia vittoria dei sì, a causa del mancato raggiungimento del quorum.
Nel 2015 la giunta Toti presenta e approva il nuovo Piano Casa regionale permanente in consiglio regionale, sollevando diverse polemiche da parte delle opposizioni e di associazioni ambientaliste in quanto concepito all'insegna di un’ampia semplificazione normativa in materia edile che autorizza interventi edilizi radicali come l'ampliamento degli edifici esistenti in tutti e dieci i parchi liguri. Toti ha difeso la norma sostenendo il mantenimento di tutti gli strumenti di controllo ambientale, la difesa del suolo e del paesaggio. Detti strumenti di difesa del territorio sono però spostati dai singoli comuni ai vertici degli Enti. Altri punti critici del Piano sono l'abolizione dell’obbligo del 20% di edilizia popolare, l'abolizione dei vincoli esistenti alla demolizione di edifici da riqualificare e ricostruire (applicabile anche agli edifici condonati), l’ampliamento degli edifici esistenti è aumentato da 170 metri cubi a 200 metri cubi in proporzione all’edificio esistente. Il piano stabilisce inoltre concede un bonus volumetrico (dal 35% al 50%) a coloro che decidono di demolire la propria casa in zone a rischio di esondazioni o frane, e di ricostruirla in zone sicure.[23][24] Il Piano Casa è però stato impugnato dal governo centrale con la motivazione di violare la competenza legislativa esclusiva statale in materia di tutela dell’ambiente e di tutela del paesaggio.[25] A seguito di alcune correzione avvenute in consiglio regionale,[26] nel 2016, il governo ha ritirato l'impugnativa.[27]
Sotto la sua amministrazione, similmente a quanto varato in Lombardia dalla giunta Maroni, la Regione Liguria ha istituito un fondo[28] per coprire le spese legali dei cittadini che hanno subito aggressioni e, nel tentativo di difendersi, sono incorsi nel reato di eccesso di legittima difesa o sono stati incriminati per omicidio volontario.[29] La legge è stata in seguito impugnata dal governo di Roma sollevando diverse polemiche.[30][31]
Nel maggio 2017 la sua giunta vara un nuovo regolamento riguardante le case popolari della regione che suscita diverse polemiche in quanto, stabilisce che i cittadini stranieri richiedenti un alloggio popolare devono dimostrare di essere residenti in Italia da 10 anni e in Liguria da 5.[32][33]
Durante la sua amministrazione il centrodestra (la coalizione formata da FI, LN, FdI, AP, DI) ottiene, tra il 2016 e il 2017, delle grandi vittorie in Liguria, strappando al centrosinistra, da sempre molto forte nel territorio ligure, tre capoluoghi di provincia su quattro: Savona, La Spezia e Genova, storica roccaforte "rossa" in cui il centrodestra non aveva mai vinto in tutto il dopoguerra. A La Spezia, Forza Italia e Fratelli d'Italia si presentano in una lista unitaria che prende il nome del presidente ("Lista Toti") che ottiene il 13,10%, determinante per l'elezione a sindaco di Pierluigi Peracchini.[34]
Nell'agosto del 2018, da presidente regionale ligure, si ritrova ad affrontare la crisi conseguente al disastroso crollo del viadotto Polcevera di Genova, a seguito del quale ottiene dal governo centrale la dichiarazione di stato d'emergenza per la città. Il 20 agosto 2018 è stato nominato commissario delegato all'emergenza per il crollo del ponte Morandi.[35][36]
In occasione delle elezioni regionali in Liguria del settembre 2020, si ricandida alla carica di Presidente e vince, ottenendo il 56,13% dei voti validi, battendo il candidato del centro-sinistra Ferruccio Sansa, suo principale avversario, che ottiene il 38,90%.
È sposato dal 2003 con la giornalista Siria Magri, vicedirettrice di Videonews.[37]
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Il contenuto presentato dell'articolo di Wikipedia è stato estratto 2021-06-13 sulla base di https://it.wikipedia.org/?curid=3025085