Fabio Cannavaro | ||
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Fabio Cannavaro nel 2011 | ||
Nazionalità | Italia | |
Altezza | 176 cm | |
Peso | 75 kg | |
Calcio | ||
Ruolo | Allenatore (ex difensore) | |
Termine carriera | 9 luglio 2011 - giocatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1988-1992 | Napoli | |
Squadre di club1 | ||
1992-1995 | Napoli | 58 (1) |
1995-2002 | Parma | 212 (4)[1] |
2002-2004 | Inter | 50 (2) |
2004-2006 | Juventus | 74 (6) |
2006-2009 | Real Madrid | 94 (0) |
2009-2010 | Juventus | 27 (0) |
2010-2011 | Al-Ahli | 16 (2) |
Nazionale | ||
1994-1996 | Italia U-21 | 21 (0) |
1994-1996 | Italia olimpica | 3 (0) |
1997-2010 | Italia | 136 (2) |
Carriera da allenatore | ||
2013-2014 | Al-Ahli | Vice |
2014-2015 | Guangzhou E. | [2] |
2015-2016 | Al-Nassr | |
2016-2017 | Tianjin Quanjian | |
2017-2021 | Guangzhou E. | |
2019 | Cina | Interim[3] |
2022-2023 | Benevento | |
Palmarès | ||
Mondiali di calcio | ||
Oro | Germania 2006 | |
Europei di calcio | ||
Argento | Belgio-Paesi Bassi 2000 | |
Europei di calcio Under-21 | ||
Oro | Francia 1994 | |
Oro | Spagna 1996 | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Statistiche aggiornate al 4 febbraio 2023 |
Fabio Cannavaro (Napoli, 13 settembre 1973) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore.
Considerato come uno dei più grandi difensori della propria generazione[4][5][6][7][8][9] se non uno dei migliori della storia del calcio,[10][11][12] nel 2006 si è aggiudicato il Pallone d'oro (quinto italiano vincitore del premio, dopo l'oriundo Omar Sívori, Gianni Rivera, Paolo Rossi e Roberto Baggio)[13][14][15] ed è stato eletto FIFA World Player of the Year.[16] Inserito nella squadra ideale del decennio dal Sun nel 2009,[17] nel 2014 è entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano tra i calciatori.[9]
Nel 2006 è stato campione del mondo con la nazionale italiana, della quale ha detenuto il record di presenze (136) dal 2009 al 2013 (superato poi da Gianluigi Buffon)[18] e di cui è stato il capitano dal 2002 al 2010; è inoltre il secondo giocatore con più presenze da capitano in nazionale (79, ancora dietro Buffon).
Fratello maggiore di Paolo Cannavaro, anch'egli calciatore, nasce nel rione La Loggetta (quartiere Fuorigrotta).[19] Sposato dal 1996 con Daniela, ha tre figli: Christian (1999, cresciuto calcisticamente nel Sassuolo), Martina (2001) e Andrea (2004, militante nel settore giovanile della Lazio).[20]
Nel 1999 si fa sponsor dell'apertura del primo locale Rossopomodoro fuori Napoli, a Parma, la città dove milita calcisticamente in quell'anno.[21][22][23]
Nel 2002 compare, insieme a Vincenzo Montella e Ciro Ferrara, in Volesse il cielo!, film di Vincenzo Salemme.
Nel maggio 2005, assieme a Ferrara, ha dato vita alla Fondazione Cannavaro-Ferrara, associazione di volontariato che si occupa dei bambini disagiati dei quartieri napoletani.
Nel 2009 pubblica la sua autobiografia, intitolata La mia storia - dai vicoli di Napoli al tetto del mondo. Sempre nello stesso anno, riceve al Teatro San Carlo, insieme a Gianluigi Aponte, Ambra Vallo ed altri napoletani eccellenti nel mondo il relativo premio dell'Unione industriali di Napoli dalle mani del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Nel 2014 è stato opinionista per Premium Calcio.[24] Nel 2022 diventa opinionista delle gare di UEFA Champions League per Amazon Prime Video prima e dopo la sua esperienza da allenatore del Benevento.
Nel 2007, quando giocava nel Real Madrid, durante i festeggiamenti per la vittoria del campionato sventolò un tricolore con fascio littorio al centro. Dell'episodio si scusò pubblicamente, dichiarando di aver ricevuto quella bandiera da alcuni tifosi a fine partita e di essersi accorto solo in seguito del simbolo fascista.[25]
Il 22 ottobre 2014 gli vengono sequestrati beni per 900.000 euro nell'ambito di un'indagine per frode fiscale legata alla FD Service srl, società di noleggio di lussuose imbarcazioni che gestisce con la moglie: 3 di queste barche intestate alla società sarebbero state utilizzate in realtà dalla coppia stessa. Oltre che per aver evaso Irap, Ires e Iva nel periodo 2005-2010 per 1 milione di euro, Cannavaro viene denunciato anche per "dichiarazione fraudolenta tramite artifici" per alcune annualità.[26][27]
Il 24 febbraio 2015 viene condannato in primo grado a 10 mesi per aver violato i sigilli della sua villa di Posillipo insieme al fratello e alla moglie, condannati rispettivamente a 6 e 4 mesi.[28]
Cannavaro era un difensore duttile, capace di ricoprire il ruolo di centrale e all'occorrenza anche quello di terzino, occasionalmente ricoperto all'inizio della carriera[29] e in seguito nell'Inter sotto la direzione di Héctor Cúper.[30] Eccellente marcatore,[31][32] abile anche nel gioco a zona,[31] le sue doti principali erano la velocità,[33] la capacità di anticipo,[13] la leadership[34] e la precisione negli interventi in scivolata.[13][15] Notevole era anche il suo stacco di testa,[33][35] nonostante la non eccelsa statura.[36]
Difensore di grande temperamento,[37] abile nel dirigere la retroguardia,[38] si faceva apprezzare anche tecnicamente, tatticamente e in fase d'impostazione.[31][39][40]
Iniziò a tirare i primi calci al pallone nelle file dell'Italsider, nel campo Ilva di Bagnoli dove lo accompagnava il padre Pasquale, a sua volta difensore.[41] Dopo essere stato raccattapalle allo stadio San Paolo, ammirando da vicino gli idoli Diego Armando Maradona e Ciro Ferrara,[41] entrò nel settore giovanile del Napoli, prima come centrocampista e poi come difensore.[42]
Esordì in Serie A il 7 marzo 1993, all'età di 19 anni, nella partita persa per 4-3 a Torino contro la Juventus.[43] Nell'annata 1993-1994 il tecnico Marcello Lippi lo utilizzò più frequentemente, spesso schierandolo in coppia con il più esperto Ciro Ferrara nel ruolo di difensore centrale. La stagione successiva fu quella dell'esordio in Coppa UEFA e del primo gol in carriera, in occasione di Milan-Napoli (1-1) dell'8 gennaio 1995.[44]
Sebbene nell'estate 1995 avesse dichiarato di voler rimanere al Napoli, venne ceduto per 13 miliardi di lire al Parma.[45] L'operazione fu compiuta per sanare la situazione finanziaria del club partenopeo.[46] Nella formazione ducale compose, con il portiere Buffon e l'altro centrale Thuram, una delle retroguardie più importanti del panorama calcistico dell'epoca; nella stagione 1996-97 gli emiliani chiusero il campionato alle spalle della Juventus, dopo aver seriamente insidiato i bianconeri.[47]
Durante le stagioni seguenti, i gialloblù arricchirono comunque la propria bacheca: nel 1999 vinsero infatti la Coppa Italia, la Coppa UEFA e la Supercoppa italiana.[48][49][50] Nel 2001, dopo la partenza dei suoi compagni di squadra verso la Juventus, ricevette la fascia di capitano.[51] Al contempo, declinò l'offerta della Lazio.[52][53] Lasciò il Parma al termine della stagione,[54] congedandosi dai tifosi con un'altra Coppa Italia.[55]
Congedatosi dal Parma, nell'estate 2002 il difensore fu conteso da entrambe le milanesi.[56] A spuntarla fu l'Inter, che si assicurò le sue prestazioni per 23 milioni di euro.[57][58] In nerazzurro ebbe un avvio difficile, poiché l'allenatore Héctor Cúper lo schierava spesso come terzino destro.[59][60][61] Al debutto in Champions League con la nuova squadra venne anche espulso,[62] segnando poi un gol nella partita successiva.[63] Conquistato il posto da titolare,[64] contribuì al raggiungimento della seconda piazza in campionato.[65][66] In nerazzurro ottenne il suo miglior risultato in Europa, con l'Inter che approdò alle semifinali della massima competizione continentale: a eliminarla fu il Milan, dopo due pareggi.[67]
Nell'autunno 2003, Cúper fu esonerato a favore di Alberto Zaccheroni che impiegò il difensore campano nel modulo 3-4-3.[68] Alcuni problemi fisici impedirono a Cannavaro di scendere in campo con continuità, ma il giocatore realizzò comunque 2 reti.[69] Successivamente, lo stesso Cannavaro definì il biennio interista come il periodo più sofferto della propria carriera, pur ammettendo di essersi trovato bene nello spogliatoio.[70]
Il 30 agosto 2004 Cannavaro, in rotta con la dirigenza interista,[71] fu ingaggiato dalla Juventus di Fabio Capello, nell'ambito di uno scambio con il portiere Fabián Carini.[72][73]
Esordì con la maglia bianconera il successivo 12 settembre, scendendo in campo da titolare nella prima partita di campionato vinta per 0-3 contro il Brescia.[74] Il 5 marzo 2005, in Roma-Juventus (1-2) valido per la 27ª giornata, sbloccò il risultato con un colpo di testa e realizzò così il suo primo gol con la maglia bianconera. Quella vittoria permise alla Juventus di agguantare il Milan in testa alla classifica.[75] Un mese più tardi, il 5 aprile, realizzò, sempre di testa, il gol del definitivo 2-1 in Liverpool-Juventus, quarto di finale di andata della Champions League 2004-2005.[76] La rete del difensore partenopeo alimentò le speranze bianconere di vittoria per la partita di ritorno a Torino. Tuttavia, il 13 aprile seguente, la Juventus non andò oltre lo 0-0 contro gli inglesi, venendo dunque eliminata dalla manifestazione.[77] In quella stagione, Cannavaro si impose ad alti livelli[78][79][80][81] e contribuì a riportare lo scudetto sulle maglie del club piemontese,[82] poi successivamente revocato per la vicenda Calciopoli.[83]
Aprì la stagione 2005-2006, la seconda a Torino, perdendo la Supercoppa italiana contro l'Inter.[84] Realizzò il primo gol della nuova stagione il 21 dicembre 2005, nella partita casalinga contro il Siena, sbloccando il risultato nella vittoria per 2-0 che regalò alla Juventus il titolo simbolico di campione d'inverno.[85] Il 22 gennaio 2006 realizzò la sua prima doppietta in carriera contro l'Empoli, partita vinta 2-1 in rimonta dalla Juventus.[35] Nel prosieguo di stagione si confermò sui livelli espressi l'anno precedente, contribuendo alla vittoria del secondo scudetto consecutivo della Juventus, poi revocato ai bianconeri e assegnato ai rivali nerazzurri. Dopo lo scandalo Calciopoli nel quale fu coinvolta la Juventus, declassata d'ufficio, Cannavaro decise di lasciare i bianconeri non accettando di giocare in Serie B.[86]
Il 19 luglio 2006, a seguito delle vicende giudiziarie che coinvolsero la Juventus relegandola nel campionato di Serie B, Cannavaro lasciò la squadra torinese e fu acquistato dal Real Madrid del neo-allenatore Fabio Capello per 7 milioni di euro. A Madrid Cannavaro ritrovò il compagno di squadra alla Juve Emerson[87][88][89] e scelse di indossare la maglia numero 5 lasciata libera da Zinédine Zidane.[90]
Il 27 agosto esordì con i Blancos giocando dal primo minuto la prima partita di campionato, pareggiata a reti inviolate contro il Villarreal.[91] Il 27 novembre venne premiato con il Pallone d'oro, diventando il quinto italiano a vincere il trofeo individuale (dopo Gianni Rivera, Paolo Rossi, Roberto Baggio e Omar Sívori)[92] e il terzo nel ruolo di difensore (succedendo a Franz Beckenbauer e Matthias Sammer). Cannavaro precedette nella scelta del giocatore dell'anno l'ex compagno di squadra Gianluigi Buffon e il francese Thierry Henry e dedicò alla città di Napoli l'assegnazione del premio.[13][14][15][43] Il 18 dicembre, inoltre, ricevette anche il FIFA World Player, secondo italiano, dopo Roberto Baggio, ad aggiudicarsi questo riconoscimento.[16]
Con la squadra di Madrid vinse due campionati di Primera División consecutivi, nel 2006-2007[93] e nel 2007-2008,[94] pur giocando tre stagioni complessivamente al di sotto delle aspettative.[95][96] Il 24 maggio 2009 disputò la sua ultima partita in campionato con la maglia del Real, contro il Maiorca al Bernabéu; il difensore partenopeo uscì dal campo al 55', acclamato da tutti i tifosi madrileni.[96]
Il 19 maggio 2009, Cannavaro, in scadenza di contratto con il Real Madrid, ritornò alla Juventus.[97] Allenato da Ciro Ferrara, suo ex compagno di squadra, il 23 agosto fece il suo secondo esordio con la maglia bianconera giocando dal primo minuto la prima partita di campionato vinta 1-0 contro il Chievo.[98] Il 29 agosto 2009 risultò positivo a un test antidoping a causa dell'assunzione di un farmaco a base di cortisone, mentre si allenava a Vinovo, necessario per prevenire uno shock anafilattico dovuto alla puntura di una vespa: il caso burocratico, venuto a galla il 7 ottobre, si chiuse con l'archiviazione da parte della procura antidoping del CONI dopo che il capo procuratore, Ettore Torri, confermò la versione del giocatore e della società torinese, la quale aveva già fatto presente la positività prima del controllo.[99][100][101]
Nonostante il confortante inizio (quattro vittorie consecutive in campionato),[102] la stagione si rivelò molto deludente per la Juventus e per lo stesso Cannavaro. I bianconeri, pur avvicendando Ferrara al più esperto Alberto Zaccheroni,[103] conclusero il campionato al settimo posto,[104] mentre in UEFA Champions League vennero eliminati nella fase a gironi.[105] La Juventus, retrocessa in Europa League, qui fu eliminata agli ottavi di finale dal Fulham. Sempre criticato dai tifosi, che non gli perdonarono di aver lasciato la Juventus dopo le vicende di Calciopoli,[106][107] Cannavaro collezionò prestazioni negative tanto che, sul finire della stagione, la società decise di non rinnovargli il contratto, lasciandolo svincolato.[108]
Il 2 giugno 2010 firmò un contratto biennale con l'Al-Ahli, squadra di Dubai negli Emirati Arabi Uniti, di cui è stato capitano.[109] Dopo 16 presenze e 2 gol, il 9 luglio 2011, all'età di 37 anni e a cinque anni esatti dalla vittoria della Coppa del Mondo con la nazionale italiana, annunciò il proprio ritiro dal calcio giocato a causa di alcuni problemi al ginocchio. D'accordo coi proprietari del club emiratino, decise di ricoprire per tre anni i ruoli di ambasciatore del club e consulente strategico.[110]
Il 14 gennaio 2012, a sei mesi dal ritiro, annunciò il proprio ritorno nel mondo del calcio per partecipare al progetto della neonata Premier League indiana,[111][112] tra le file del Bengal Tuskers;[113][114] tuttavia tale campionato non ebbe mai inizio.
Ha giocato per due anni con la nazionale Under-21, guidata dal commissario tecnico Cesare Maldini, con la quale ha vinto due campionati d'Europa U-21 consecutivi, nel 1994 e nel 1996. Con la nazionale olimpica, sempre allenata da Maldini, ha partecipato al torneo olimpico di Atlanta 1996, dove l'Italia venne eliminata al primo turno.
Nel 1996 venne convocato per la prima volta in nazionale maggiore, ed esordì il 22 gennaio 1997, all'età di 23 anni, entrando in campo al posto di Costacurta nel secondo tempo della partita amichevole Italia-Irlanda del Nord (2-0), disputata a Palermo.[115] Il selezionatore, ancora Maldini, lo impiegò subito con continuità e lo convocò per il campionato del mondo 1998 in Francia.[116] Nella prima partita del torneo, pareggiata contro il Cile (2-2), Cannavaro soffrì in quanto sovrastato da Salas che fu autore di una doppietta.[117] Migliorò notevolmente il proprio rendimento nelle partite successive[118][119] e contro la Francia, ai quarti di finale, fu il migliore in campo dell'Italia nonostante una ferita allo zigomo causata da una gomitata proditoria di Guivarc'h a inizio ripresa.[120][121]
Due anni più tardi fu convocato dal successore di Maldini sulla panchina azzurra, Dino Zoff, per il campionato d'Europa 2000 in Belgio e Paesi Bassi.[122] Alla fine del torneo, chiuso dall'Italia al secondo posto,[123] venne inserito dalla commissione tecnica dell'UEFA nella lista dei migliori giocatori dell'edizione.[124][125]
Al campionato del mondo 2002 in Giappone e Corea del Sud, Cannavaro ripeté le buone prestazioni di cui era stato autore all'europeo di due anni prima.[126][127] Fu costretto a saltare l'ottavo di finale contro la Corea del Sud, perso dall'Italia al golden goal, a causa di una squalifica per due ammonizioni ricevute nel corso della fase a gironi.[128] Dopo l'abbandono di Paolo Maldini, Cannavaro ereditò la fascia di capitano e guidò la nazionale, allora allenata da Giovanni Trapattoni, al campionato d'Europa 2004 in Portogallo. Delle tre partite giocate dall'Italia, eliminata al primo turno per differenza reti, Cannavaro ne giocò due, in quanto saltò per squalifica la terza partita del girone, vinta inutilmente contro la Bulgaria.
Nell'estate del 2006, sebbene coinvolto indirettamente nella vicenda dei presunti falsi in bilancio della Juventus e rischiasse di perdere la fascia di capitano,[129] Cannavaro fu confermato dal commissario tecnico Marcello Lippi nei 23 convocati per il campionato del mondo 2006 in Germania.[130]
Nel corso del torneo raggiunse i suoi massimi livelli di prestazione e guidò una difesa capace di subire appena due gol in sette partite. Nella finale disputata all'Olympiastadion di Berlino, a 32 anni, il difensore partenopeo si laureò campione del mondo grazie alla vittoria dell'Italia sulla Francia ai tiri di rigore.[131][132] In quell'occasione, oltre ad avere l'onore di alzare la coppa al cielo, toccò quota 100 presenze in maglia azzurra (terzo giocatore a riuscirci dopo Zoff e Maldini).[133]
Le sue ottime prestazioni per tutto l'arco del torneo gli valsero inoltre prima il Pallone d'argento Adidas, onorificenza attribuita dalla FIFA al secondo miglior giocatore della manifestazione, e qualche mese dopo il Pallone d'oro[13][14] e il FIFA World Player.[16]
Dopo la vittoria del mondiale di Germania, fu protagonista delle qualificazioni europee con il nuovo selezionatore Roberto Donadoni, che poi lo convocò per il campionato d'Europa 2008 in Austria e Svizzera. Il 2 giugno 2008, durante il primo allenamento in Austria, il difensore si infortunò, però, ai legamenti della caviglia sinistra in uno scontro con Chiellini e fu costretto a saltare l'imminente manifestazione; il suo posto venne preso da Alessandro Gamberini.[134] Cannavaro rimase comunque al fianco dei suoi compagni per tutto il torneo,[135] che per l'Italia si concluse ai quarti di finale.
Con il ritorno di Lippi sulla panchina azzurra, Cannavaro partecipò alla Confederations Cup 2009 in Sudafrica. Dopo aver saltato la gara inaugurale vinta contro gli Stati Uniti,[136] il difensore tornò a disposizione per le successive due partite, perse rispettivamente contro Egitto[137] e Brasile, che condannarono l'Italia all'eliminazione al primo turno.
Il 12 agosto 2009, nell'amichevole contro la Svizzera (0-0) disputata al St. Jakob-Park di Basilea, Cannavaro stabilì a quota 127 partite il record di presenze con la maglia della nazionale azzurra, superando Paolo Maldini, fermo a 126.[138]
L'anno seguente, all'età di 36 anni, venne convocato per il campionato del mondo 2010 in Sudafrica. Nel corso del torneo, Cannavaro non ripeté le prestazioni del precedente mondiale e la squadra, con giocatori logori e priva di grandi talenti, venne eliminata al primo turno dopo i pareggi contro Paraguay e Nuova Zelanda e la sconfitta contro la Slovacchia nell'ultima partita del girone.[139] Contro gli slovacchi, il difensore partenopeo giocò la sua ultima partita con la maglia azzurra e fissò l'allora record di presenze a 136;[140] tale primato sarà poi superato da Gianluigi Buffon nel 2013.
Tra il 2012 e il 2013 consegue la qualifica da allenatore e da direttore sportivo a Coverciano.[141][142]
L'8 luglio 2013 viene nominato vice allenatore del nuovo tecnico Cosmin Olăroiu all'Al-Ahli.[143] A fine stagione, la squadra vincerà il campionato.[144] Al termine della stagione lascia il suo incarico di vice allenatore del club.[145]
Il 5 novembre 2014 diventa allenatore del Guangzhou Evergrande, su richiesta di Marcello Lippi passato nel ruolo di direttore tecnico del club.[146] Il 4 giugno 2015, con la squadra al primo posto in campionato e ai quarti di Champions, viene esonerato e sostituito da Luiz Felipe Scolari. In totale su 23 partite ne ha vinte 11, pareggiate 7 e perse 5.[147]
Il 26 ottobre dello stesso anno viene ingaggiato dai sauditi dell'Al-Nassr, fresco campione in carica, con cui firma un contratto di otto mesi fino a fine stagione.[148][149] Il 12 febbraio 2016 viene esonerato. Lascia il club al sesto posto con 22 punti e con 18 punti di distacco dalla capolista Al-Hilal.[150][151]
Il 9 giugno seguente viene nominato come nuovo allenatore del Tianjin Quanjian, club militante nella seconda divisione cinese, al posto dell'esonerato Vanderlei Luxemburgo. Viene eliminato ai quarti di finale della Coppa di Cina dal Shanghai Shenhua. A fine stagione, la squadra centra la prima storica promozione in Chinese Super League, coronando un'incredibile rimonta iniziata proprio con l'arrivo del tecnico italiano (al momento del suo ingaggio, la squadra era dodicesima in classifica con soli 16 punti raccolti).[152][153][154] L'anno seguente, viene eliminato al quinto turno della Coppa di Cina dallo Shanghai SIPG e termina il campionato al terzo posto, qualificandosi alla Champions League asiatica.[155] Il 6 novembre 2017 si dimette con la risoluzione consensuale.[156]
Il 9 novembre successivo, ritorna alla guida del Guangzhou Evergrande in sostituzione del dimissionario Luiz Felipe Scolari (il tecnico che l’aveva in precedenza sostituito sulla panchina dello stesso club cinese).[157] A febbraio vince la Supercoppa di Cina 2018 contro lo Shanghai Shenhua. In campionato arriva secondo a 5 punti dallo Shanghai SIPG, in Coppa di Cina non arriva alle fasi finali, mentre in Champions viene eliminato agli ottavi proprio dal Tianjin Quanjian.
Il 1º dicembre 2019 vince il suo primo campionato cinese alla guida del Guangzhou Evergrande e nella stessa stagione arriva fino alla semifinale di Champions venendo eliminato dall’Urawa Red Diamonds e ai quarti della coppa nazionale.[158]
Il 12 novembre 2020 perde la finale di campionato contro lo Jiangsu Suning.
La stagione successiva termina la prima fase al secondo posto, ma nel settembre 2021, anche in virtù dei problemi economici della proprietà del club, risolve consensualmente il contratto con la società.[159]
Il 7 marzo 2019 viene nominato commissario tecnico ad interim della Cina fino alle qualificazioni per il campionato del mondo 2022, mantenendo il suo ruolo al Guangzhou Evergrande. Sostituisce Marcello Lippi, dimessosi dall'incarico qualche mese prima e nominato direttore tecnico della nazionale.[160] Esordisce nell'amichevole persa per 1-0 contro la Thailandia. Il 28 aprile annuncia a sua volta le dimissioni, chiudendo la sua esperienza con 2 sconfitte.[161]
Il 21 settembre 2022 viene nominato nuovo tecnico del Benevento, in Serie B, in sostituzione dell'esonerato Fabio Caserta,[162] assumendo la guida della squadra che si trova a metà classifica, con 7 punti. Il 23 ottobre, dopo 2 pareggi e 2 sconfitte nelle prime 4 partite, presenta le dimissioni, che vengono respinte dal club.[163] La prima vittoria arriva alla settima partita dopo altri 2 pareggi, il 12 novembre contro la SPAL (1-2) allenata dall'altro campione del mondo Daniele De Rossi. Il 4 febbraio 2023, subito dopo la sconfitta casalinga contro il Venezia per 2-1 (la terza consecutiva, la quarta nelle ultime 6 gare) e con la squadra al penultimo posto in classifica con 23 punti, viene esonerato insieme al direttore sportivo Pasquale Foggia, avendo raccolto 16 punti in 17 partite (media di 0,94 a gara, peggiore di quella del suo predecessore Caserta, pari a 1,17).[164][165]
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | |||||||||
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Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
1992-1993 | Napoli | A | 2 | 0 | CI | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 3 | 0 |
1993-1994 | A | 27 | 0 | CI | 2 | 0 | - | - | - | - | - | - | 29 | 0 | |
1994-1995 | A | 29 | 1 | CI | 4 | 0 | CU | 3 | 0 | - | - | - | 36 | 1 | |
Totale Napoli | 58 | 1 | 7 | 0 | 3 | 0 | - | - | 68 | 1 | |||||
1995-1996 | Parma | A | 29 | 1 | CI | 0 | 0 | CdC | 6 | 0 | SI | 1 | 0 | 36 | 1 |
1996-1997 | A | 27 | 0 | CI | 1 | 0 | CU | 2 | 0 | - | - | - | 30 | 0 | |
1997-1998 | A | 31 | 0 | CI | 6 | 0 | UCL | 7[166] | 0 | - | - | - | 44 | 0 | |
1998-1999 | A | 30 | 1 | CI | 7 | 0 | CU | 8 | 0 | - | - | - | 45 | 1 | |
1999-2000 | A | 31+1[167] | 2+0[167] | CI | 3 | 0 | UCL+CU | 1+8 | 0+1 | SI | 1 | 0 | 45 | 3 | |
2000-2001 | A | 33 | 0 | CI | 7 | 0 | CU | 6 | 0 | - | - | - | 46 | 0 | |
2001-2002 | A | 31 | 0 | CI | 5 | 0 | UCL+CU | 2+7 | 0 | - | - | - | 45 | 0 | |
Totale Parma | 212+1 | 4 | 29 | 0 | 47 | 1 | 2 | 0 | 291 | 5 | |||||
2002-2003 | Inter | A | 28 | 0 | CI | 0 | 0 | UCL | 12[168] | 1 | - | - | - | 40 | 1 |
2003-2004 | A | 22 | 2 | CI | 3 | 0 | UCL | 9 | 0 | - | - | - | 34 | 2 | |
Totale Inter | 50 | 2 | 3 | 0 | 21 | 1 | - | - | 74 | 3 | |||||
2004-2005 | Juventus | A | 38 | 2 | CI | 0 | 0 | UCL | 9 | 1 | - | - | - | 47 | 3 |
2005-2006 | A | 36 | 4 | CI | 2 | 0 | UCL | 9 | 0 | SI | 1 | 0 | 48 | 4 | |
2006-2007 | Real Madrid | PD | 32 | 0 | CR | 1 | 0 | UCL | 6 | 0 | - | - | - | 39 | 0 |
2007-2008 | PD | 33 | 0 | CR | 1 | 0 | UCL | 6 | 0 | SS | 2 | 1 | 42 | 1 | |
2008-2009 | PD | 29 | 0 | CR | 1 | 0 | UCL | 7 | 0 | - | - | - | 37 | 0 | |
Totale Real Madrid | 94 | 0 | 3 | 0 | 19 | 0 | 2 | 1 | 118 | 1 | |||||
2009-2010 | Juventus | A | 27 | 0 | CI | 1 | 0 | UCL+UEL | 3+2 | 0 | - | - | - | 33 | 0 |
Totale Juventus | 101 | 6 | 3 | 0 | 23 | 1 | 1 | 0 | 128 | 7 | |||||
2010-2011 | Al-Ahli | AL | 16 | 2 | CEA | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 16 | 2 |
Totale carriera | 531+1 | 15 | 45 | 0 | 113 | 3 | 5 | 1 | 695 | 19 |
Con 136 presenze in nazionale, di cui 79 da capitano, Fabio Cannavaro è secondo come numero di presenze nella storia della nazionale italiana, alle spalle di Gianluigi Buffon.
Secondo questi dati risulta al 2020:
Statistiche aggiornate al 4 febbraio 2023. In grassetto le competizioni vinte.
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | % Vittorie | Piazzamento | |||||||||||||||||||
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Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | G | V | N | P | % | |||
2015 | Guangzhou E. | CSL | 13 | 7 | 5 | 1 | CdC | 1 | 0 | 0 | 1 | ACL | 8 | 4 | 1 | 3 | SdC | 1 | 0 | 1 | 0 | 23 | 11 | 7 | 5 | 47,83 | Eson. |
ott. 2015-2016 | Al-Nassr | SPL | 12 | 4 | 5 | 3 | CdP | 1 | 1 | 0 | 0 | ACL | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 13 | 5 | 5 | 3 | 38,46 | Sub. 8° |
giu.-dic. 2016 | Tianjin Quanjian | CLO | 18 | 14 | 1 | 3 | CdC | 3 | 1 | 0 | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 21 | 15 | 1 | 5 | 71,43 | Sub., 1° (prom.) |
2017 | CSL | 30 | 15 | 9 | 6 | CdC | 4 | 3 | 0 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 34 | 18 | 9 | 7 | 52,94 | 3° | |
Totale Tianjin Quanjian | 48 | 29 | 10 | 9 | 7 | 4 | 0 | 3 | - | - | - | - | - | - | - | - | 55 | 33 | 10 | 12 | 60,00 | ||||||
2018 | Guangzhou E. | CSL | 30 | 20 | 3 | 7 | CdC | 2 | 1 | 1 | 0 | ACL | 8 | 3 | 5 | 0 | SdC | 1 | 1 | 0 | 0 | 41 | 25 | 9 | 7 | 60,98 | 2° |
2019 | CSL | 30 | 23 | 3 | 4 | CdC | 3 | 2 | 0 | 1 | ACL | 12 | 4 | 3 | 5 | - | - | - | - | - | 45 | 29 | 6 | 10 | 64,44 | 1° | |
2020 | CSL | 22 | 16 | 3 | 3 | CdC | 2 | 1 | 0 | 1 | ACL | 4 | 1 | 2 | 1 | - | - | - | - | - | 28 | 18 | 5 | 5 | 64,29 | 2° | |
2021 | CSL | 14 | 9 | 3 | 2 | CdC | 0 | 0 | 0 | 0 | ACL | 5 | 0 | 0 | 5 | - | - | - | - | - | 19 | 9 | 3 | 7 | 47,37 | Risoluzione | |
Totale Guangzhou E. | 109 | 75 | 17 | 17 | 8 | 4 | 1 | 3 | 37 | 12 | 11 | 14 | 2 | 1 | 1 | 0 | 156 | 92 | 30 | 34 | 58,97 | ||||||
set. 2022-feb. 2023 | Benevento | B | 17 | 3 | 7 | 7 | CI | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 17 | 3 | 7 | 7 | 17,65 | Sub., Eson. |
Totale carriera | 186 | 111 | 39 | 36 | 16 | 9 | 1 | 6 | 37 | 12 | 11 | 14 | 2 | 1 | 1 | 0 | 241 | 133 | 52 | 56 | 55,19 |
Squadra | Naz | dal | al | Record | |||||||
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G | V | N | P | GF | GS | DR | % Vittorie | ||||
Cina | 7 marzo 2019 | 24 aprile 2019 | 2 | 0 | 0 | 2 | 0 | 2 | −2 | 0,00 |
Stagione | Squadra | Competizione | Piazzamento | Andamento | Reti | ||||||||
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Giocate | Vittorie | Pareggi | Sconfitte | % Vittorie | GF | GS | DR | ||||||
2019 | Cina | Amichevoli | Dimissionario | 2 | 0 | 0 | 2 | 0,00 | 0 | 2 | -2 | ||
Totale Cina | 2 | 0 | 0 | 2 | 0,00 | 0 | 2 | -2 |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 103073636 · ISNI (EN) 0000 0001 2146 0573 · SBN UBOV184493 · LCCN (EN) no2009188157 · GND (DE) 13928673X · BNE (ES) XX4681076 (data) · BNF (FR) cb15773566j (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-no2009188157 |
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