Coppa del Mondo di rugby 2023

Coppa del Mondo di rugby 2023
2023 Rugby World Cup
Coupe du Monde de rugby 2023
Logo della competizione
Competizione Coppa del Mondo di rugby
Sport Rugby a 15
Edizione 10ª
Organizzatore World Rugby e Fédération Française de Rugby
Date dall'8 settembre 2023
al 28 ottobre 2023
Luogo Francia
Partecipanti 20 (33 alle qualificazioni)
Formula fase a gironi + play-off
Sede finale Stade de France (Saint-Denis)
Direttore Julien Collette
Cronologia della competizione
Coppa del Mondo di rugby 2019

La Coppa del Mondo di rugby 2023 (in francese Coupe du Monde de Rugby 2023; in inglese 2023 Rugby World Cup) è la 10ª edizione della Coppa del Mondo di rugby, massima competizione internazionale di rugby a 15 organizzata da World Rugby.

È in programma dall'8 settembre al 28 ottobre 2023 in Francia e, a differenza della precedente occasione in cui fu organizzata in tale Paese, nel 2007, è destinata a svolgersi senza il sostegno logistico di altre federazioni che misero a disposizione i propri stadi; per contro è la quarta edizione della Coppa in cui la Francia, sia come Paese organizzatore che come fornitore di impianti, è coinvolta, dopo quella citata del 2007 e quelle del 1991 (affidata all'Inghilterra) e del 1999 (Galles).

Sono 9 le città prescelte e l'area di Parigi è rappresentata dallo Stade de France, impianto che sorge nella banlieue della capitale, a Saint-Denis, destinato a ospitare la finale e, nell'occasione, a divenire il terzo stadio, dopo Eden Park ad Auckland e Twickenham a Londra, a essere sede di due finali di Coppa del Mondo.

Storia

L'organizzazione

Il processo di selezione per la scelta del Paese ospitante iniziò il 14 maggio 2015, data dell'invito ufficiale da parte di World Rugby a presentare entro un mese le dichiarazioni di interesse all'organizzazione della Coppa del 2023. Furono quattro le federazioni che risposero all'appello, Francia, Irlanda, Italia e Sudafrica[1]. Dichiarazioni recenti degli Stati Uniti avevano indotto a supporre che anch'essi fossero interessati a concorrere per un'eventuale candidatura, ma nessun passo ufficiale venne da tale federazione[1]. Le quattro federazioni ebbero un anno di tempo per presentare i propri dossier a partire dal giugno successivo, data ultima di formalizzazione della candidatura[2].

Il progetto presentato dall'Irish Rugby Football Union prevedeva un torneo articolato su 12 sedi, 9 nella Repubblica d'Irlanda e 3 nell'Irlanda del Nord, con Dublino e Belfast a mettere complessivamente a disposizione 5 stadi[3]; gli organizzatori espressero la previsione che la competizione avrebbe apportato un beneficio di 800 milioni di euro all'economia dell'isola grazie a circa 445000 turisti attesi[3]. La South African Rugby Union – che, per poter presentare la propria candidatura, ebbe bisogno che il governo le revocasse il divieto a organizzare manifestazioni internazionali, inflittole a causa di insufficienti misure per contrastare discriminazioni razziali nell'accesso alla disciplina[4] – presentò per la competizione un piano che si sviluppava su 7 città e 8 sedi (Johannesburg con due impianti, il Soccer Stadium di Soweto e l'Ellis Park, che ospitò la finale del 1995)[5]. L'impatto stimato sull'economia del Paese fu di circa 27 miliardi di rand (~1,56 miliardi di euro)[5].

Localizzazione dei Paesi qualificati alla Coppa del Mondo 2023

Più articolate le candidature di Francia e Italia: la Fédération Française de Rugby era la più recente organizzatrice della competizione, avendola ospitata nel 2007, e nello staff che preparò il dossier figuravano molti elementi legati a quell'evento: Pierre Camou, presidente federale, avviò la pratica poi ereditata dal suo successore Bernard Laporte, già allenatore della nazionale[6]. Quest'ultimo affidò il comitato organizzatore a Claude Atcher, che già fu direttore del torneo nel 2007, e gli ex giocatori Sébastien Chabal e Frédéric Michalak furono incaricati del ruolo di ambasciatori del progetto[7] che, nella sua stesura originale, prevedeva lo svolgimento del torneo in 12 stadi su altrettante città[8]; in corso d'opera Parigi, Montpellier e Lens furono tagliate e le sedi ridotte a 9[9]. Delle città rimaste, l'unica a non aver mai ospitato il torneo in precedenza è Nizza; delle altre otto, cinque presentavano impianti già utilizzati in passato per la competizione mondiale, e tre contribuivano con stadi costruiti in occasione del campionato europeo di calcio 2016[8]. Nella documentazione della candidatura fu messa in rilievo l'importanza dell'evento quale traino per l'incremento dell'elettrificazione dei servizi di trasporto pubblico onde renderlo sostenibile per l'ambiente[10]. Per quanto riguarda altresì la Federazione Italiana Rugby, la sua candidatura ebbe vita breve perché vittima di veti politici: nel dossier presentato dall'allora presidente federale Alfredo Gavazzi figuravano 12 città candidate ospiti, 11 delle quali in comune con quelle incluse dal sindaco di Roma Ignazio Marino nella candidatura per organizzare i Giochi olimpici del 2024: qualora la Capitale se li fosse visti assegnare, infatti, tali città avrebbero dovuto ospitarne il torneo di calcio[11][12] e avrebbero usufruito quota parte dei fondi del CIO (1,7 miliardi di euro) e del governo (4 miliardi) per le ristrutturazioni e i restyling necessari[13]. Tuttavia il nuovo sindaco della Capitale Virginia Raggi, con una decisione discussa dal governo e contestata dal CONI[14], bocciò il progetto olimpico a fine settembre 2016 e Gavazzi, che aveva legato la proposta della F.I.R. a quella di Roma e del CONI[15], fu costretto a ritirare la candidatura italiana prima ancora che World Rugby la mettesse ai voti, per sopravvenuta mancanza dei presupposti economici e tecnici per poterla sostenere[12][16].

Dopo i controlli di compatibilità e congruenza delle candidature, esse furono messe ai voti dei 39 membri del consiglio di World Rugby il 15 novembre 2017 a Londra: nella prima votazione a tre il favorito Sudafrica giunse secondo con 13 voti alle spalle della Francia, prima a 18; l'Irlanda, ultima con 8, fu bocciata[17]; nel ballottaggio tra le due rimanenti, la Francia ebbe la meglio con 24 voti (61,5%) contro 15[17].

A maggio 2017 giunse anche l'ufficializzazione delle sedi[9]. Delle 9 città prescelte l'unica esordiente, come già preannunciato in sede di candidatura, è Nizza con il suo Allianz Riviera; Marsiglia (Vélodrome), Nantes (la Beujoire), e Saint-Étienne (Geoffroy Guichard) furono già sedi della Coppa del Mondo 2007; Saint-Denis, con il suo Stade de France, fu sede della Coppa del Mondo 1999 e ospitò la finale della Coppa del 2007; Tolosa ospitò in precedenza tre edizioni della Coppa, quella del 1991 con lo stadio Ernest Wallon e quelle del 1999 e 2007 con il Municipal, scelto anche per il 2023. Per quanto riguarda invece le città già presenti che contribuiscono al torneo con un nuovo impianto, Lione nel 2007 fu sede della manifestazione con lo stadio di Gerland; lo stadio prescelto per il 2023 è il Parc Olympique Lyonnais, struttura di proprietà del club calcistico Olympique di Lione; benché insistente nel territorio della metropoli di Lione, si trova amministrativamente nel comune di Décines-Charpieu. Stesso discorso per Lilla, in cui l'impianto si trova nella limitrofa Villeneuve-d'Ascq: nel 1991 ospitò la competizione con quello che all'epoca era noto come Stadium Nord, mentre nel 2023 mette a disposizione il nuovo Pierre Mauroy, inaugurato nel 2012. Infine Bordeaux, il cui stadio Chaban-Delmas servì come sede nelle Coppe del 1999 (con il nome di Parc Lescure) e del 2007, nel 2023 ospita incontri nel nuovo stadio Matmut-Atlantique, inaugurato nel 2015 in previsione del campionato europeo di calcio dell'anno seguente[9][18].

Sia l'Allianz Riviera che il Matmut-Atlantique sono noti rispettivamente con i nomi originali di Stadio di Nizza e Stadio di Bordeaux stante il divieto di utilizzo dei nomi commerciali per competizioni internazionali[19].

Il torneo

Il sorteggio dei gironi si tenne nel parigino Palais Brongniart il 14 dicembre 2020, a qualificazioni ancora in corso. Dodici delle venti squadre del torneo erano automaticamente qualificate grazie al piazzamento nella Coppa del Mondo 2019: nell'ordine Sudafrica (campione uscente), Inghilterra (finalista), Nuova Zelanda e Galles (semifinalisti), Australia, Francia, Giappone e Irlanda (quartifinalisti), Argentina, Figi, Italia e Scozia (terze classificate dei propri rispettivi gironi)[20]. Tali squadre furono sorteggiate nelle prime tre fasce di ogni girone: facendo riferimento al piazzamento World Rugby al 1º gennaio 2020, le quattro squadre con il ranking più alto occuparono la prima fascia, le quattro a seguire la seconda fascia e quelle con il ranking più basso la terza fascia[20]. Le ultime due fasce sono riservate alle squadre impegnate nel percorso di qualificazione: nella quarta le prime qualificate delle Americhe e dell'Europa, quella dell'Oceania e la vincitrice della zona Asia/Pacifico, nella quinta la qualificata dall'Africa, le seconde qualificate di Americhe ed Europa e la vincitrice del torneo finale di ripescaggio[20].

Nel girone A, quello riservato al Paese ospitante, il sorteggio mette di fronte Francia, Nuova Zelanda, Italia, Americhe 1 (posto nel frattempo rivelatosi appannaggio dell'Uruguay[21]) e Africa 1[20], slot successivamente conquistato dalla Namibia[22]; il girone B si compone nell'ordine di Sudafrica, Irlanda, Scozia, Asia/Pacifico (appannaggio di Tonga a luglio 2022[23]) ed Europa 2[20] (originariamente Spagna, poi penalizzata a favore della Romania per via di irregolarità nel tesseramento di giocatori equiparati[24]). Insieme a Galles, Australia e Figi, nel girone C furono sorteggiate la qualificata Europa 1 (Georgia[25]) e la vincitrice dei ripescaggi[20] (alfine risultata essere il Portogallo, tornato alla Coppa dopo 16 anni[26]), mentre nell'ultimo girone terminarono Inghilterra, Giappone, Argentina, Oceania 1 (slot che a luglio 2021 fu occupato da Samoa[27]) e America 2[20], a sorpresa rivelatasi essere il Cile dopo la vittoria nel barrage finale contro gli Stati Uniti[28].

Squadre qualificate

Lo stesso argomento in dettaglio: Qualificazioni alla Coppa del Mondo di rugby 2023.
Fase Africa Americhe Asia Europa Oceania Spareggi Ripescaggi
Ammissioni automatiche
Dalle qualificazioni

Impianti

Lo stesso argomento in dettaglio: Impianti della Coppa del Mondo di rugby 2023.
Città Impianto Capacità Incontri
Bordeaux Stadio di Bordeaux 42115
Décines-Charpieu Parc Olympique Lyonnais 59186
Marsiglia Vélodrome 67394
Nantes La Beaujoire 38500
Nizza Stadio di Nizza 35169
Saint-Denis Stade de France 81300
Saint-Étienne Geoffroy Guichard 42000
Tolosa Stadium Municipal 33150
Villeneuve-d'Ascq Pierre Mauroy 50187

Formula

Le 20 squadre sono divise in 4 gironi da 5 squadre ciascuna che si affrontano con il metodo del girone all'italiana. Il punteggio assegnato è quello dell'emisfero sud: 4 punti per la vittoria, 2 ciascuno per il pareggio e zero per la sconfitta e, in aggiunta a ciò, un punto eventuale alla squadra sconfitta con sette o meno punti nonché un ulteriore punto alla squadra autrice di almeno quattro mete nell'incontro, indipendentemente dal risultato. Le prime due classificate di ogni girone si qualificano ai play-off e la squadra terza classificata di ogni girone, inoltre, è automaticamente qualificata alla Coppa del Mondo 2027 al pari delle otto quartifinaliste.

In ordine di abbinamento dal primo al quarto, gli incontri dei quarti di finale sono la vincitrice del girone C contro la seconda del girone D; la vincitrice del girone B contro la seconda del girone A; la vincitrice del girone D contro la seconda del girone C e, infine, la vincitrice del girone A contro la seconda del girone B. Gli accoppiamenti di semifinale sono predeterminati: le vincitrici delle prime due partite si incontrano nella prima semifinale, quelle delle altre due partite nella seconda semifinale. Le squadre vincenti le semifinali si incontrano per il titolo di campione del mondo, quelle sconfitte per il terzo posto.

I quattro quarti di finale sono equamente suddivisi tra Marsiglia e Saint-Denis; semifinali e finali per il primo e il terzo posto solo a Saint-Denis.

Gironi

Girone A Girone B Girone C Girone D

Fase a gironi

Lo stesso argomento in dettaglio: Fase a gironi della Coppa del Mondo di rugby 2023.

Girone A

Data Incontro Risultato Sede
8-9-2023 FranciaNuova Zelanda 27-13 Saint-Denis
9-9-2023 ItaliaNamibia 52-8 Saint-Étienne
14-9-2023 FranciaUruguay 27-12 Villeneuve-d'Ascq
15-9-2023 Nuova ZelandaNamibia 71-3 Tolosa
20-9-2023 ItaliaUruguay 38-17 Nizza
21-9-2023 FranciaNamibia 96-0 Marsiglia
27-9-2023 UruguayNamibia 36-26 Décines-Charpieu
29-9-2023 Nuova ZelandaItalia 96-17 Décines-Charpieu
5-10-2023 Nuova ZelandaUruguay Décines-Charpieu
6-10-2023 FranciaItalia Décines-Charpieu

Classifica

Pos Squadra G V N P PF PS BP PT
A1 Bandiera della Francia Francia 3 3 0 0 150 25 125 1 13
A2 Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 3 2 0 1 180 47 133 2 10
A3 Bandiera dell'Italia Italia 3 2 0 1 107 121 −14 2 10
A4 Bandiera dell'Uruguay Uruguay 3 1 0 2 65 91 −26 1 5
A5 Bandiera della Namibia Namibia 4 0 0 4 37 255 −218 0 0

Girone B

Data Incontro Risultato Sede
9-9-2023 IrlandaRomania 82-8 Bordeaux
10-9-2023 SudafricaScozia 18-3 Marsiglia
16-9-2023 IrlandaTonga 59-16 Nantes
17-9-2023 SudafricaRomania 76-0 Bordeaux
23-9-2023 SudafricaIrlanda 8-13 Saint-Denis
24-9-2023 ScoziaTonga 45-17 Nizza
30-9-2023 ScoziaRomania 84-0 Villeneuve-d'Ascq
1-10-2023 SudafricaTonga 49-18 Marsiglia
7-10-2023 IrlandaScozia Saint-Denis
8-10-2023 TongaRomania Villeneuve-d'Ascq

Classifica

Pos Squadra G V N P PF PS BP PT
B1 Bandiera del Sudafrica Sudafrica 4 3 0 1 151 34 117 3 15
B2 Bandiera dell'Irlanda Irlanda 3 3 0 0 154 32 122 2 14
B3 Bandiera della Scozia Scozia 3 2 0 1 132 35 97 2 10
B4 Bandiera delle Tonga Tonga 3 0 0 3 51 153 −102 0 0
B5 Bandiera della Romania Romania 3 0 0 3 8 242 −234 0 0

Girone C

Data Incontro Risultato Sede
9-9-2023 AustraliaGeorgia 35-15 Saint-Denis
10-9-2023 GallesFigi 32-26 Bordeaux
16-9-2023 GallesPortogallo 28-8 Nizza
17-9-2023 AustraliaFigi 15-22 Saint-Étienne
23-9-2023 GeorgiaPortogallo 18-18 Tolosa
24-9-2023 GallesAustralia 40-6 Décines-Charpieu
30-9-2023 FigiGeorgia 17-12 Bordeaux
1-10-2023 AustraliaPortogallo 34-14 Saint-Étienne
7-10-2023 GallesGeorgia Nantes
8-10-2023 FigiPortogallo Tolosa

Classifica

Pos Squadra G V N P PF PS BP PT
C1 Bandiera del Galles Galles 3 3 0 0 100 40 60 2 14
C2 Bandiera dell'Australia Australia 4 2 0 2 90 91 −1 3 11
C3 Bandiera delle Figi Figi 3 2 0 1 65 59 6 2 10
C4 Bandiera della Georgia Georgia 3 0 1 2 45 70 −25 1 3
C5 Bandiera del Portogallo Portogallo 3 0 1 2 40 80 −40 0 2

Girone D

Data Incontro Risultato Sede
9-9-2023 InghilterraArgentina 27-10 Marsiglia
10-9-2023 GiapponeCile 42-12 Tolosa
16-9-2023 SamoaCile 43-10 Bordeaux
17-9-2023 InghilterraGiappone 34-12 Nizza
22-9-2023 ArgentinaSamoa 19-10 Saint-Étienne
23-9-2023 InghilterraCile 71-0 Villeneuve-d'Ascq
28-9-2023 GiapponeSamoa 28-22 Tolosa
30-9-2023 ArgentinaCile 59-5 Nantes
7-10-2023 InghilterraSamoa Villeneuve-d'Ascq
8-10-2023 GiapponeArgentina Nantes

Classifica

Pos Squadra G V N P PF PS BP PT
D1 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 3 3 0 0 132 22 110 2 14
D2 Bandiera dell'Argentina Argentina 3 2 0 1 88 42 46 1 9
D3 Bandiera del Giappone Giappone 3 2 0 1 82 68 14 1 9
D4 Bandiera di Samoa Samoa 3 1 0 2 75 57 18 2 6
D5 Bandiera del Cile Cile 4 0 0 4 27 215 −188 0 0


Play-off

  Quarti di finale Semifinali Finale
                           
  14 ottobre, Marsiglia
  C1  Bandiera da stabilire da stabilire  
  D2  Bandiera da stabilire da stabilire     20 ottobre, Saint-Denis
     Bandiera da stabilire da stabilire  
  14 ottobre, Saint-Denis    Bandiera da stabilire da stabilire  
  B1  Bandiera da stabilire da stabilire
  A2  Bandiera da stabilire da stabilire     28 ottobre, Saint-Denis
     Bandiera da stabilire da stabilire
  15 ottobre, Marsiglia      Bandiera da stabilire da stabilire
  D1  Bandiera da stabilire da stabilire  
  C2  Bandiera da stabilire da stabilire     21 ottobre, Saint-Denis Finale 3º posto
     Bandiera da stabilire da stabilire 27 ottobre, Saint-Denis
  15 ottobre, Saint-Denis    Bandiera da stabilire da stabilire    Bandiera da stabilire da stabilire
  A1  Bandiera da stabilire da stabilire  Bandiera da stabilire da stabilire
  B2  Bandiera da stabilire da stabilire  

Quarti di finale

Marsiglia
14 ottobre 2023, ore 17 UTC+1
da stabilire Bandiera da stabilire – 
referto
Bandiera da stabilire da stabilireStadio Vélodrome

Saint-Denis
14 ottobre 2023, ore 21 UTC+1
da stabilire Bandiera da stabilire – 
referto
Bandiera da stabilire da stabilireStade de France

Marsiglia
15 ottobre 2023, ore 17 UTC+1
da stabilire Bandiera da stabilire – 
referto
Bandiera da stabilire da stabilireStadio Vélodrome

Saint-Denis
15 ottobre 2023, ore 21 UTC+1
da stabilire Bandiera da stabilire – 
referto
Bandiera da stabilire da stabilireStade de France

Semifinali

Saint-Denis
20 ottobre 2023, ore 21 UTC+1
da stabilire Bandiera da stabilire – 
referto
Bandiera da stabilire da stabilireStade de France

Saint-Denis
21 ottobre 2023, ore 21 UTC+1
da stabilire Bandiera da stabilire – 
referto
Bandiera da stabilire da stabilireStade de France

Finale per il 3º posto

Saint-Denis
27 ottobre 2023, ore 21 UTC+1
da stabilire Bandiera da stabilire – 
referto
Bandiera da stabilire da stabilireStade de France

Finale

Saint-Denis
28 ottobre 2023, ore 21 UTC+1
da stabilire Bandiera da stabilire – 
referto
Bandiera da stabilire da stabilireStade de France

Note

  1. ^ a b (EN) World Rugby confirms Rugby World Cup 2023 hosting interest from four unions, su world.rugby, World Rugby, 3 luglio 2015. URL consultato il 3 novembre 2011 (archiviato il 1º giugno 2021).
  2. ^ (EN) Rugby World Cup 2023 hosting process gathers momentum, su world.rugby, World Rugby, 2 settembre 2016. URL consultato il 3 novembre 2021 (archiviato il 27 febbraio 2021).
    «France, Ireland, Italy and South Africa have submitted their bid questionnaires, outlining detailed responses regarding key criteria for hosting one of the world's biggest, most popular and most successful sporting events»
  3. ^ a b (EN) These are the 12 stadia that will make up Ireland's 2023 Rugby World Cup bid, in The 42, Dublino, 15 novembre 2016. URL consultato il 3 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2016).
  4. ^ (EN) Rugby World Cup 2023: South African government lifts ban on hosting sporting events, in BBC, 9 marzo 2017. URL consultato il 3 novembre 2021.
  5. ^ a b (EN) Lungani Zungu, 2023 Rugby World Cup will bring billions for South Africa, in Independent Online, 3 settembre 2017. URL consultato il 3 novembre 2021 (archiviato il 15 settembre 2017).
  6. ^ (FR) David Reyrat, Coupe du monde 2023 : la France veut accueillir la planète ovale, in le Figaro, 9 febbraio 2017. URL consultato il 3 novembre 2021 (archiviato il 3 novembre 2021).
  7. ^ (FR) Dominique Issartel, Les quatre décisions fortes de Bernard Laporte, nouveau président de la FFR, in l'Équipe, 14 dicembre 2016. URL consultato il 3 novembre 2021 (archiviato il 15 dicembre 2016).
  8. ^ a b (FR) France2023 : Douze villes hôtes retenues, su ffr.fr, Fédération Française de Rugby, 17 marzo 2017. URL consultato il 3 novembre 2021 (archiviato il 20 agosto 2019).
  9. ^ a b c (FR) Coupe du Monde France 2023 : 9 villes retenues, Paris, Lens et Montpellier écartés, in Rugby Rama, Eurosport, 31 maggio 2017. URL consultato il 4 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2017).
  10. ^ (EN) Rugby: France launch 2023 World Cup bid, in Reuters, 10 febbraio 2017. URL consultato il 3 novembre 2021 (archiviato l'11 febbraio 2017). Ospitato su The Straits Times.
  11. ^ Andrea Cimbrico, Rugby World Cup 2023, identificati gli stadi per la candidatura italiana, su federugby.it, Federazione Italiana Rugby, 12 agosto 2016. URL consultato il 4 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2016).
  12. ^ a b Simone Battaggia, Rugby, l'Italia rinuncia anche alla candidatura per i Mondiali del 2023, in la Gazzetta dello Sport, 28 settembre 2016. URL consultato il 4 novembre 2021.
  13. ^ Malagò: «Interrotto il percorso di Roma 2024. Candidiamo Milano per la sessione CIO del 2019», su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano, 11 ottobre 2016. URL consultato il 4 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2021).
  14. ^ (EN) Rome 2024 Olympic bid collapses in acrimony, in BBC, 21 settembre 2016. URL consultato il 3 novembre 2021.
  15. ^ Rugby, l'Italia rinuncia alla candidatura per il Mondiale 2023, in Tuttosport, Torino, 28 settembre 2016. URL consultato il 4 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2016).
    «Il presidente della Fir: «Era legata alla corsa olimpica»»
  16. ^ (EN) FIR withdraws from RWC 2023 hosting process, su world.rugby, World Rugby, 28 settembre 2016. URL consultato il 3 novembre 2021 (archiviato il 15 dicembre 2018).
  17. ^ a b (EN) Gerard Meagher, World Rugby and Bill Beaumont face backlash after France named 2023 host, in The Guardian, 15 novembre 2017. URL consultato l'11 marzo 2021.
  18. ^ (FR) Mondial 2023 : les 9 stades en France, in le Figaro, 15 novembre 2018. URL consultato il 3 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2021).
  19. ^ (FR) Le Nouveau stade de Bordeaux a désormais un nom : le Matmut Atlantique, in France Bleu, 3 settembre 2015. URL consultato il 6 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2016).
  20. ^ a b c d e f g (EN) Re-Live the Rugby World Cup 2023 Draw, su rugbyworldcup.com, World Rugby, 14 dicembre 2020. URL consultato il 4 novembre 2021 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2020).
  21. ^ (EN) Uruguay make history as they qualify for Rugby World Cup 2023 as Americas 1, su rugbyworldcup.com, World Rugby, 9 ottobre 2021. URL consultato il 4 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2021).
  22. ^ (EN) Namibia win Rugby Africa Cup to secure place at Rugby World Cup 2023, su rugbyworldcup.com, World Rugby, 16 luglio 2022. URL consultato il 15 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2022).
  23. ^ (EN) Tonga qualify for Rugby World Cup 2023, su rugbyworldcup.com, World Rugby, 23 luglio 2022. URL consultato il 9 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2022).
  24. ^ (EN) Nigel Hampton, Pamela Woodman e Frank Hadden, In the Matter of Alleged Breaches of World Rugby Regulation 8 and the World Rugby Code of Conduct and the Rugby World Cup 2023 Qualification Process Terms of Participation (PDF), su world.rugby, World Rugby, 28 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2022).
  25. ^ (EN) Qualifying in Europe, su rugbyworldcup.com, World Rugby, 9 ottobre 2021. URL consultato il 9 giugno 2023.
  26. ^ (EN) Samuel Marques kicks Portugal to Rugby World Cup 2023, su world.rugby, World Rugby, 18 novembre 2022. URL consultato il 19 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2022).
  27. ^ (EN) Samoa seal Rugby World Cup 2023 qualification with play-off win over Tonga, su rugbyworldcup.com, World Rugby, 17 luglio 2021. URL consultato il 4 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2021).
  28. ^ Chile secure Rugby World Cup debut with dramatic defeat of the USA, su rugbyworldcup.com, World Rugby, 2022-16-07. URL consultato il 17 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2022).

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