Christo e Jeanne-Claude è il progetto artistico comune dei coniugi Christo Javašev (Христо Явашев) (Gabrovo, 13 giugno 1935 – New York, 31 maggio 2020)[2] e Jeanne-Claude Denat de Guillebon (Casablanca, 13 giugno 1935 – New York, 18 novembre 2009) fra i maggiori rappresentanti della Land art e realizzatori di opere su grande scala.
Nasce a Gabrovo, in Bulgaria, il 13 giugno 1935, dall'unione di Vladimir Javašev, imprenditore, e Cveta Dimitrova, segretaria dell'Accademia di Belle Arti di Sofia dove lui studierà dal 1953.
Nel 1956 termina gli studi accademici e si trasferisce a Praga da dove, l'anno seguente, riesce a scappare dal regime del blocco comunista raggiungendo l'Austria.[3] Da qui si muoverà prima a Vienna, poi a Ginevra, per poi raggiungere, nel 1958, Parigi. Ivi, considerato apolide, era ai margini della società e si guadagnò da vivere compiendo ritratti, che firmava con il nome della propria famiglia "Javacheff".
Le sue prime opere firmate "Christo" sono dei dipinti astratti e degli impacchettamenti di oggetti (bottiglie, bidoni, cartoni, tavoli ecc.) o di modelli viventi nella tela o nella plastica. Questi lavori suscitano interesse negli amici, tra cui vi sono Arman e Yves Klein, con cui si unirà nel movimento Nouveau Réalisme.[3]. Infine muore il 31 maggio 2020.
Nacque a Casablanca (Marocco) il 13 giugno 1935, dal breve matrimonio della madre, Précilda Feichheimer, con il maggiore francese Léon Denat. Giunsero a Parigi poco dopo il divorzio della madre e lì rimasero fino al 1947. Durante la guerra, la madre si era unita alla resistenza francese e sposata col generale Jacques de Guillebon. A seguito del nuovo matrimonio Jeanne-Claude si spostò prima a Berna (1948-1951) e poi a Tunisi (1952-1957), dove si diploma in lati due, nati lo stesso giorno, si incontrano nel 1958 a Parigi quando Jeanne-Claude commissiona a Christo un ritratto della madre.[4] La loro relazione inizia solo più tardi, quando Jeanne-Claude lascia il fidanzato, e poi marito, Philippe Planchon dopo la luna di miele poiché si rese conto di essere incinta dell'artista Christo, il quale frequentava sua sorella, Joyce. L'11 maggio 1960 nasce Cyril.[5]
È del 1961, invece la loro prima collaborazione nel porto di Colonia a cui segue l'anno seguente a Parigi la loro prima opera monumentale: Rideau de Fer, un muro di barili d'olio a bloccare rue Visconti, nei pressi della Senna, in segno di protesta al muro di Berlino.
Emigrati negli Stati Uniti nel 1964, cominciano a realizzare dei progetti di ampio respiro, intervenendo in maniera diretta quanto effimera su edifici, monumenti o paesaggi interi.
Nel 2009, per le complicazioni di un aneurisma cerebrale, Jeanne-Claude muore. Come lei desiderava, il corpo è stato donato alla scienza.[6] Quest'avvenimento ha fatto sì che Christo annunciasse il suo desiderio di completare le opere Over the River e Mastaba[7]. Christo ha vissuto poi a New York nel quartiere di SoHo, nella casa che ha condiviso per anni con la compagna, fino alla sua morte avvenuta il 31 maggio 2020.[8]
I due artisti sono artefici della Land art: intervengono sul paesaggio e lo modificano, nel loro caso in maniera provvisoria. Sono noti soprattutto per le opere realizzate con il tessuto, "imballando" monumenti o stendendo lunghi teli in luoghi naturali.
Un esempio di questo si ritrova nella loro celebre opera realizzata tra il 1972 e il 1976 denominata Running Fence. Essa consiste in una recinzione continua, tesa da Est a Ovest per quasi quaranta chilometri tra alcuni declivi della campagna californiana, a nord di San Francisco. Si tratta di una serie di ampi teloni di nylon bianco appesi a un cavo d'acciaio sorretto da oltre duemila montanti metallici che, visti dall'alto, si snodano come un serpente e attraversano valli e colline fino a perdersi all'orizzonte. Quest'opera territoriale è volutamente giocata per contrapposizioni poiché la verticalità della recinzione si oppone nettamente all'orizzontalità del paesaggio e l'artificialità del nylon contrasta con la naturalità dell'erba. Infine anche il biancore dei teli si contrappone ai sobri colori del terreno. Questa incredibile muraglia bianca assume un grandissimo valore simbolico. Quando i teli sono gonfiati dal vento, infatti, l'enorme serpente sembra quasi animarsi e per tutta la sua lunghezza risuona di un crepitare secco e sonoro. Per la realizzazione dell'intero impianto furono necessari quattro anni, ma l'opera ebbe una vita estremamente breve essendo durata solamente quattordici giorni.
Sulla produzione artistica della coppia hanno anche influito il pensiero e l'arte di Man Ray e Joseph Beuys, con particolare riferimento alle opere l'Enigma di Isidore Ducasse del primo e al Pianoforte con Feltro del secondo.[9]
Christo è principalmente l'artista delle opere, mentre Jeanne-Claude è l'organizzatrice[3][10] («Le opere destinate al pubblico sono firmate da Christo e Jeanne-Claude, i disegni da Christo»).
In genere le opere sono interamente finanziate dalla vendita dei disegni preparatori, collage o modellini.
Dal 1972 tutti i loro lavori sono fotografati esclusivamente da Wolfgang Volz;[11] mentre per almeno cinque dei loro maggiori lavori è stato prodotto anche un documentario da parte di Albert e David Maysles.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 137146937717513831233 · Europeana agent/base/71019 · GND (DE) 1106581296 · ULAN (EN) 500386392 · WorldCat Identities (EN) viaf-137146937717513831233 |
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