Antonio Catricalà

Antonio Catricalà
Antonio Catricalà.JPG

Viceministro dello sviluppo economico
Durata mandato 2 maggio 2013 –
22 febbraio 2014
Vice di Flavio Zanonato
Cotitolare Carlo Calenda
Presidente Enrico Letta
Predecessore Catia Polidori
Successore Claudio De Vincenti

Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Segretario del Consiglio dei ministri
Durata mandato 16 novembre 2011 –
28 aprile 2013
Presidente Mario Monti
Predecessore Gianni Letta
Successore Filippo Patroni Griffi

Presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato
Durata mandato 9 marzo 2005 –
16 novembre 2011
Predecessore Giuseppe Tesauro
Successore Giovanni Pitruzzella

Dati generali
Partito politico Indipendente
Titolo di studio Laurea in giurisprudenza
Università Università La Sapienza di Roma
Professione Avvocato; Magistrato

Antonio Catricalà (Catanzaro, 7 febbraio 1952Roma, 24 febbraio 2021) è stato un avvocato, magistrato, dirigente pubblico e politico italiano.

Avvocato cassazionista, è stato magistrato del Consiglio di Stato della Repubblica italiana, presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con funzioni di segretario dello stesso durante il Governo Monti, Viceministro al Ministero dello sviluppo economico durante il Governo Letta. Il 30 giugno 2015 viene nominato presidente dell'OAM (Organismo per la gestione degli Elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi). Il 20 aprile 2017 è stato nominato presidente di Aeroporti di Roma S.p.A. Il 18 febbraio 2021 viene nominato presidente dell'Istituto Grandi Infrastrutture (IGI).

Biografia

Laureatosi con lode in giurisprudenza presso l'Università di Roma "La Sapienza" a 22 anni, dove è stato, peraltro, allievo di Pietro Rescigno, ha in seguito vinto il concorso in magistratura ordinaria, nonché superato l'esame di abilitazione da avvocato. Per due anni ha studiato economia, sociologia, storia e scienza dell'amministrazione presso l'Istituto Luigi Sturzo di Roma, ove è stato allievo di Federico Caffè. Successivamente è stato nominato per concorso consigliere e presidente di sezione del Consiglio di Stato della Repubblica italiana.

Ha pubblicato il libro L'esame di diritto civile (Maggioli Editore, 2010) in cui riporta il contenuto delle lezioni tenute al suo corso per la preparazione al concorso in magistratura, altri studi monografici e vari articoli.

Quale professore a contratto nella facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata ha insegnato diritto privato.

È stato presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato dal 9 marzo 2005 al 16 novembre 2011. Il 18 novembre 2010 era stato designato alla presidenza dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, carica alla quale ha rinunciato nove giorni dopo[1].

Il 16 novembre 2011 è stato nominato Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con funzioni di segretario del Consiglio dal Presidente del Consiglio Mario Monti[2] e dal Presidente della Repubblica.

Il 2 maggio 2013 viene nominato Viceministro al Ministero dello sviluppo economico con il Ministro Flavio Zanonato nel Governo Letta con delega alle comunicazioni.

Nel mese di settembre 2014 viene candidato dal centrodestra alla carica di giudice della Corte costituzionale in sostituzione del giudice Luigi Mazzella di area centrodestra. Catricalà viene sostenuto direttamente dal Presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, da Gianni Letta e Denis Verdini, superando la candidatura dell'ex Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera e della Commissione d'inchiesta sul G8 di Genova Donato Bruno, sostenuto invece dai gruppi parlamentari del partito, specialmente dai senatori, dopo che sui due si erano divisi quasi equamente i voti del centrodestra nelle precedenti votazioni. Catricalà viene candidato dal centrodestra in ticket con l'ex Presidente della Camera ed ex magistrato Luciano Violante per il centrosinistra, creando diversi malumori nel suo partito e nell'intera coalizione. Infatti, nella nona votazione sia Violante (446) sia Catricalà (368) si fermano lontanissimi dal quorum dei 3/5 dei componenti (570) sottolineando così una netta spaccatura in Forza Italia con i 120 voti dati a Bruno. Dopo il primo voto Catricalà ritira la propria candidatura.

Il 28 ottobre 2014 Catricalà comunica di avere dato le dimissioni da Presidente di Sezione del Consiglio di Stato della Repubblica Italiana per intraprendere la carriera di avvocato e fonda la Law Academy[3]. Successivamente diviene partner dello Studio Lipani Catricalà & Partners[4].

Il 30 giugno 2015 viene nominato presidente dell'OAM – Organismo per la gestione degli Elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi.

Il 20 aprile 2017 viene nominato presidente della Società ADR - Aeroporti di Roma S.p.A..

Il 18 febbraio 2021 viene nominato presidente dell'Istituto Grandi Infrastrutture (IGI)[5].

È stato anche professore di ruolo in diritto privato presso l'Università telematica "Pegaso", nonché professore a contratto di diritto dei consumatori all'Università LUISS Guido Carli.

Viene trovato morto per un colpo di pistola, presumibilimente suicida, nel suo appartamento romano il 24 febbraio 2021[6][7].

Vita privata

La sorella Maria Catricalà è docente ordinario di Glottologia e Linguistica nell'Università di Roma Tre. Ha insegnato anche nelle Università per Stranieri di Siena e dell'Università di Roma "La Sapienza".

Onorificenze e riconoscimenti

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 7 febbraio 2003[8]
Cittadinanza onoraria della città di Chiaravalle Centrale - nastrino per uniforme ordinaria Cittadinanza onoraria della città di Chiaravalle Centrale
— 2005

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Segretario del Consiglio dei ministri
Successore Italy-Emblem.svg
Gianni Letta 16 novembre 2011 - 28 aprile 2013 Filippo Patroni Griffi
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